Capitolo 45

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EVELINE

Sto preparando una torta alle mele, la preferita di Abigaille, così appena rientra da scuola, potrà mangiarsene una bella fetta. Sono sicura che le farà molto piacere, soprattutto perché, ultimamente, il suo umore è a terra.

Lo stesso vale per me, anche se oggi mi sento un po' meglio. Il mio medico mi ha persino diminuito la dose dei farmaci da prendere per controllare gli attacchi d'ansia.

Oggi è anche una bella giornata, il cielo è limpido e non c'è nemmeno una singola traccia di nuvola. Sento addirittura il cinguettio degli uccelli fuori dalla finestra.

In casa siamo solamente io e Joseph, il quale è da giorni a letto. Non ha più le forze nemmeno per uscire dalla stanza. Non mi dispiace più di tanto per lui, perché così posso stare più tranquilla per la mia sicurezza e quella di mia figlia.

Oggi è comunque una bella giornata.

E la torta sembra squisita.

Oh! Hanno suonato alla porta. Chi sarà mai? È ancora presto per Abigaille. Finirà da scuola non prima di due ore. La posta è già stata consegnata e non aspetto nessuna visita.

Vado ad aprire la porta con il guanto da forno ancora in mano.

Sgrano gli occhi.

Non riesco a crederci.

Mi sento come se stessi per svenire.

Il volto di Michael è rigato dalle lacrime e io, alla sua vista, mi lascio andare a un pianto disperato. Un pianto di gioia.

Gli porto le braccia al collo e lo stringo forte a me tra le grida di felicità.

Pensavo che non l'avrei più rivisto. Invece è qui.

«Ciao mamma, sono a casa.»

Questa Sera Basto a Me StessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora