10° Capitolo

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Avevo davvero bisogno di lei e lei lo ha capito.
Troppe emozioni in così poco tempo.
Ho bisogno di già di staccare da questa realtà da cui sono stato lontano in questi anni.
Lei è qui con me, nell unico posto dove io mi sono sentito sempre a casa, me stesso e credo che questo sia maledettamente perfetto.
Lei osserva con attenzione tutto, si Sanem, tu fai parte della mia vita e queste foto ne sono la prova.
Sto facendo forza su me stesso per non prenderla in questo momento e baciarla, per provare quella sensazione che solo lei è riuscita a farmi provare.
Ma devo resistere.
Ne approfitto per allontanarmi da lei e vado a cercare della legna e procurare un po di cibo.
Non impiego tanto tempo, per fortuna.
Quando faccio ritorno alla capanna lei non c'è e una sensazione di abbandono mi colpisce.
Ma dura poco, quando la vedo arrivare con in mano dei fiori e i suoi vestiti praticamente ricoperti di fango.
Trattengo una risata.

- cosa hai combinato?

Lei dondola su se stessa fingendo di non avere colpe, come quando da bambina ne combinava una delle sue.

- volevo aiutarti a procurare della legna ma mi sono fermata a raccogliere questi fiori quando li ho visti, sono difficili da trovare e così mi sono avvicinata senza rendermi conto di aver messo il piede in una bucca.
Sono capitolata ed ecco il risultato.

Sbuffa guardandosi i vestiti.

- era così necessario raccogliere adesso quei fiori?

Ora il suo viso si illumina..

- certo, per creare il mio profumo ne ho bisogno.

Curioso dalla sua rivelazione mi avvicino a lei.
La osservo e guardo negli occhi.
Prendo la sua mano che stringe i fiori e la porto davanti al mio viso.
Annuso senza staccare gli occhi dai suoi.
Una miriade di sensazioni mi percuotono e ricordi della sera della festa si materializzano davanti ai miei occhi.
È quel profumo, il suo profumo di cui ormai sono dipendente.
La mia dolce e misteriosa ragazza

Sento che lei sta trattenendo il respiro e questo mi compiace non poco.
Vuol dire che forse nemmeno io le sono così tanto indifferente.
Ma il pensiero del suo sguardo verso Serkan mi destabilizza.

- è davvero un ottimo profumo, quindi sei tu a crearlo?

Lei annuisce e io ancora tengo la sua mano.
Con le dita sfioro la sua pelle.

- vorrei avere un po del tuo profumo se è possibile.

Dico anche se in verità vorrei dirle che voglio il suo profumo sulla sua pelle e farmene padrone.

- oh.. Certo, te ne preparerò un po.

Il suo imbarazzo è plateale e quindi cerco di toglierla da questa situazione.
Lascio la sua mano che per qualche secondo rimane ancora sospesa davanti al mio viso.
Poi la vedo riprendere senno e allontanarsi.

- credo che forse dovrei tornare a casa per cambiarmi i vestiti, sono anche umidi oltre che sporchi, potrei chiamare un taxi e fare ritorno.

Questa sua richiesta è giusta ma non voglio che lei vada via nemmeno per un secondo.

- no non andare via per favore.

Le parole mi escono in automatico.
Lei mi guarda.

- va bene

Risponde di getto.

- voglio dire, potrei darti qualcosa di mio da indossare e nel mentre cerchiamo di fare almeno asciugare i tuoi vestiti.

Ora sono io che sono in imbarazzo.

- d'accordo, anche se basterà una sola tua maglia per coprirmi del tutto, insomma, sei abbastanza possente..

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