13°Capitolo

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- Davvero?!

Quasi urlo al mio amico fraterno Emre.

- Sanem perché stai urlando?

Finge di sentire fastidio alle orecchie e io non posso smettere di sorridere.
Can ha deciso di restare, di non partire più, o almeno per il momento,ma io non voglio pensarci.
L unica cosa che voglio adesso pensare e che comunque lui ha deciso di restare e io non riesco a contenere la felicità.

- quindi tornerà a lavorare in azienda insieme a noi?

Lui annuisce ed esordisce con un però che "però" non mi incute timore.

- non ha accettato di tornare in azienda come gestore ma a darci una mano professionale, Sanem che ti succede?

Continuo a sorridere come un ebete ed Emre mi guarda fisso.
Scuoto la testa facendo finta di non capire.
Non so ma adesso sento un in irrefrenabile voglia di andare a lavorare in azienda.

- Sanem!?

- Emre.

Schiarisco la voce.

- Emre, si è fatto davvero tardi e siamo in ritardo sul lavoro, quindi forza alzati da questo letto e andiamo.

Dico alzandomi dal mio letto ancora in pigiami guardando la faccia sorpresa e confusa di Emre.
Ci fissiamo per qualche secondo fino a quando scuoto il capo a chiedere perché mi sta fissando.

- Sanem, siamo nella tua stanza come ogni mattina, perché come ogni mattina io devo venirti a buttare praticamente dal letto cercando di scacciare la tua non voglia di andare al lavoro.
Sei ancora in pigiama.

Ora sta trattenendo una risata.
Mi guardo e mi metto a ridere sarcastica.

- 10 minuti e sono pronta.

Scappo in bagno lasciando un Emre che ride.
Avrò impiegato si e no 8 minuti per fare la doccia, asciugo i capelli e cerco di dargli una compostezza.
Metto su un po di trucco, giusto l indispensabile per togliere gli effetti del sonno e corro in stanza a vestirmi.
Opto per qualcosa di diverso, oggi mi sento allegra e quindi voglio indossare qualcosa di colorato.
Prendo un vestitino rosso con dei piccoli fiorellini colorati, abbino degli stivaletti bianchi ma senza tacco.

- wow Sanem, hai un appuntamento segreto di cui ne sono all oscuro?

Metto qualche goccia del mio profumo e mi giro a guardare un Emre che mi osserva stupefatto.

- dobbiamo andare al lavoro Emre, niente appuntamento.

Si avvicina velocemente toccandomi la fronte intuendo che mi sta di nuovo prendendo in giro,infatti non tardo a dargli una gomitata sul fianco.

- smettila e muoviti, per colpa tua adesso non abbiamo nemmeno tempo di fare colazione.

Lo lascio lì mentre gli passi davanti abbandonando la mia stanza.

Siamo arrivati in azienda e noto gli sguardi dei dipendenti guardami sconvolti.
Ci risiamo.

- non è possibile, Emre l hai caricata sulle spalle?

Fulmino con gli occhi Osman.

- forse oggi l'unica che ha voglia di lavorare qui sono io..io!

Li lascio lì entrambi a ridere mentre cammino gesticolando con le mani.

- Buongiorno uccellino.

A quel nomignolo mi blocco e sorrido.

- Can!!

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