9° Capitolo

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- Can, per favore non andare via di nuovo.

Sono riuscita a fermarlo ma non si volta a guardarmi.

- Sanem, per favore ho bisogno di andare via e stare da solo.

La sua è una supplica ma a me non importa.
Non lascerò che vada via, almeno non senza di me.

- una volta in spiaggia io sono scappata verso la riva, ti avevo chiesto di non seguirmi perché avevo bisogno di stare da sola, senza riflettere su quello che stavo facendo mi sono buttata in acqua vestita.
Tu mi hai seguito, non ti sei fermato..
Ricordi Can? Che ne dici se stiamo da soli insieme?

Spero con tutto il cuore che lui ricordi e che non mi respinga.
Sento che adesso non sta facendo forza.
Si rilassa quel giusto e io con riluttanza mollo la presa.

Non fuggire Can.

- sapevo che avevi bisogno di me in quel momento e ho seguito il mio cuore.

Quelle parole mi sciolgono e mi rilasso anch'io con la consapevolezza che non andrà via.

- e tu, e tu adesso sento che hai bisogno di me.

Dico sicura.
Finalmente si gira a guardarmi.
Fissa i suoi meravigliosi occhi su di me e mi guarda per un istante che a me sembra eterno.
I suoi occhi in questo momento sono tormentati.
Poi allunga una mano e credo che mi stia invitando a prenderla, così senza pensarci troppo l afferro e quel contatto come sempre mi regala sensazioni magiche.

- vieni via con me?

Annuisco immediatamente..
Ti avrei seguita sempre e comunque vorrei dirgli, ma in un silenzio che fa rumore mi limito a seguirlo.
Mi apre la portiera e mi fa accomodare in auto.
Non dico nulla, non chiedo niente.
Potrebbe anche portarmi dritta all inferno, io lo seguirei comunque.

Mi appresto a mettere la cintura di sicurezza ma non riesco perché è bloccata.
Faccio forza ma nulla, ed ecco che lo sento avvicinarsi pericolosamente a me.
Il suo viso e così vicino al mio, il suo respira sulle mie labbra e ringrazio Dio per essere seduta in questo momento perché non riesco più a sentire le mie gambe.
Fisso le sue labbra e mi accorgo che anche lui sta fissando le mie.
Vedo il suo pomo di amado fare su e giù e io sto elemosinando un po di ossigeno visto che ho smesso di respirare.

Cosa sta succedendo? Cosa è questo?

Ad interrompere questo momento è la cintura che finalmente si sfila.
Prima di allontanarsi mi guarda un altra volta le labbra e poi ritorna al suo posto permettendomi di ritornare a respirare.

- ricordi il mio rifugio segreto?

Rispondo con debole si..

- ti ho portato una volta lì ma durante il tragitto ti sei addormentata.
Volevo farti conoscere quel posto solo mio, lo volevo condividere con te ma non è stato possibile, ora voglio porre rimedio.

E detto questo mette in moto l auto e parte.
Lui adesso vuole condividere con me quel posto che gelosamente custodiva.
Non ricordavo nemmeno che una volta provo a portarmi lì, ma adesso per me ha un valore diverso.
Il viaggio è silenzioso.
Ogni tanto mi giro verso di lui per guardarlo ma lui è preso dalla guida.
Qualche volta con la coda dell occhio noto che anche lui mi osserva.
Non dico niente al momento, avremo modo di parlare non appena arrivati.
Nel mentre scrivo un messaggio ad Emre dicendogli di rassicurare tutti e che Can è con me.
La sua risposta non tarda ad arrivare e rimango delusa.

Non ti affliggere troppo, andrà via di nuovo comunque.

Decido di non rispondere.
Forse Emre ha ragione e in fondo lui stesso mi ha detto che non rimarrà a lungo, ma in questo momento non voglio pensarci perché lui non è andato via, o almeno non è andato troppo lontano e questa volta mi ha permesso di andare con lui.
Vedo la macchina rallentare e scorgo una vecchia casetta in legno.
Per fortuna siamo in pieno giorno e posso ammirare meglio la bellezza di questo posto.
Non è tanto distante dalla città ma è abbastanza isolato da renderlo unico.

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