12° Capitolo

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- Can per favore, cerca almeno di ragionare un attimo.

Yigit da quando abbiamo aperto il discorso no fa altro che cercare di farmi ragionare.
Papà ha fatto il suo discorso su quanto mia nonna tiene che io accetti la sua offerta e mi assuma le mie responsabilità.
Emre da un angolo della sala continua a rimanere in silenzio con le braccia incrociate.
Ogni tanto Yigit chiede la sua opinione ma lui si astiene dal rispondere.

- Can figliolo, non dico e voglio che tu abbandoni la tua professione di fotografo, anzi, daresti un grande contributo a questa azienda.

Sorrido sarcastico.

- e quello che hai sempre voluto papà, quando capirai che non è quello che voglio io?
Sei dovuto ricorrere alla nonna sfruttando la sua salute per cercare di convincermi?

- a dire il vero sono proprio io che ho sfruttato il mio stato di salute per attirarti qui Can.

Ci voltiamo tutti a guardare mia nonna che è appena entrata nella stanza accompagnata da mia madre.

- nonna.

Gli vado incontro.

- figliolo, io non voglio costringerti ad accettare, ma davvero ormai non mi resta molto da vivere e voglio avere le persone che amo vicino prima che lasci questo mondo.
Il lavoro è solo una scusa Can, voglio che tu torni a casa e voglio passare il mio ultimo tempo anche con te.

Le sue parole mi arrivano dritte al cuore.
Guardo i suoi occhi lucidi e non riesco e non voglio deluderla in questo momento.

- rimarrò qui accanto a te, darò il mio contributo all azienda ma non accetto le tue quote.

Lei mi rivolge un sorriso che gli illumina il viso.

- questo è un dettaglio di cui avremo tempo di discutere per adesso mi basta questo.

Mi abbraccia e per un momento ritorno a quando da ragazzino il suo abbraccio era il mio rifugio preferito.

Mi stacco da lei e di sfuggita vedo Emre sorridere, ma appena si accorge che lo sto guardando ritorna serio fingendo indifferenza.
Ci sarà tempo anche per risolvere le cose con lui.

- Can nipote, possiamo parlare un momento da soli?

Chiede mia nonna.
Rispondo certamente e ci appartiamo nella stanza accanto.

- Can, sono felice che tu abbia deciso di rimanere qui, ma lo stai facendo davvero per questa povera vecchietta?

Inizialmente non capisco il suo discorso dove vuole arrivare a parare.
Lei nota la mia confusione e sorride.

- l ho visto Can, ho visto con quale occhi guardavi la nostra cara Sanem, e ho visto anche come guardavi tuo cugino.
Puoi nasconderlo a chi vuoi ma non a me.

Queste sue parole mi colpiscono e non fanno che intensificare l affetto che mi lega a lei.

- lei è importante per me nonna, lo è sempre stata e non c'è nulla da nascondere.

Ma la verità è un altra.

- oh, quindi non è un problema per te se tuo cugino provi dell interesse per lei?

Ora la mia attenzione è tutta rivolta a lei che sorride.

- lo sapevo, e non capisco perché tu voglia nasconderlo proprio a me che ti conosco forse meglio di tua madre.

Le sorrido in risposta.

- è tutto cosi confuso nonna come lo sono io.

Mi invita a sedermi insieme a lei sul divano.

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