5° Capitolo

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- hai baciato uno sconosciuto?!

Imploro le mie sorelle che contemporaneamente hanno detto la stessa cosa con toni alti di abbassare la voce.

- vi ho chiesto di parlare in disparte proprio perché non voglio che i nostri genitori sentano tutto, quindi vi prego di non urlare!

Leyla mi guarda ancora sconvolta mentre Polen cerca di trattenere la risata.

- certo sorellina che ci dai dentro, e io che pensavo che eri troppo impegnata a sognare per capire che esiste un mondo aldifuori delle tua testolina.

Fulmino Polen con gli occhi e lei in risposta alza le mani in cielo fingendo innocenza.

- Leyla tu che ne pensi?

Chiedo alla più saggia in questo momento.

- bhe sono sorpresa, e lo sono ancora di più nel constatare quanto questo in realtà ti sia piaciuto.

Non direi esattamente "piaciuto" no, e non credo di trovare un aggettivo adatto per descrivere le emozioni che ho provato e che continuo a provare.

- Sanem, non dirmi che ti sei innamorata di una persona di cui non conosci nemmeno il volto!?

Innamorata!? Che parolone!

Se ne ero innamorata dovevo sentire le classiche farfalle allo stomaco, il mio cuore battere ad un ritmo irregolare e il mio corpo vibrare al solo tocco.

- ho visto però le sue scarpe!

Dico confusa per togliermi dall imbarazzo e dal non voler ammettere che tutte quelle sensazioni descritte io le ho provate!
Leyla e Polen mi guardano di traverso.

- che c'è? Almeno conoscere le sue scarpe è un inizio no?!

Un cuscino mi arriva dritto in faccia ma io non lo lascio cadere, anzi lo trattengo per soffocare la mia frustrazione.

Buffo.. Ironico, stupido!

Non ho mai provato queste sensazioni o emozioni per nessuno mai.
Non che io avessi avuto chissà quali esperienze a parte qualche bacio a stampo dato più per gioco o sfida al secchione di turno.
Non ho mai permesso nemmeno anche di sfiorarmi solamente a nessuno eppure lo lasciato fare ad un perfetto sconosciuto, e in verità ho pure desiderato quel tocco lo stesso momento che mi staccai da lui.

- e adesso cosa vuoi fare Sanem? Vuoi metterti alla ricerca di? Non sappiamo nemmeno da dove iniziare, magari non è nemmeno in questa città e adesso sarà lontano, oppure è tornato a casa dalla moglie e dai suoi figli!

Ha ragione Leyla, non avevo pensato a queste possibilità e un senso di delusione e tristezza si fa spazio in me.

- oh diamine Leyla, nessuno degli invitati vive a milioni di distanza e se era sposato di certo non stava in una stanza al buio a ricambiare il bacio di una sconosciuta!
Sanem tesoro, io sono con te e ti aiuterò a trovare questa persona, iniziamo dandogli un nome o sopranome.

- Albatros

Mi uscì di getto e non so perché, o forse per il sogno che ho fatto la notte scorsa ma mi piaceva!

- perfetto! Lo chiameremo Albatros, domani darò un occhiata alla lista degli invitati e cercherò di restringere una cerchia, tu nel mentre raccontami i dettagli dello sconosciuto che sei riuscita a percepire, nel mentre mi rimprovero mentalmente per essere stata presente alla festa perdendomi tutto questo.

Guardai Polen con gratitudine non dopo averla canzonata.
So che Leyla non lo fa con brutte intenzioni.
Lei è molto più ragionevole e saggia.

Mi misi a raccontare ogni minimo dettaglio.
La barba che solleticava il mio viso.
Quel petto quasi di marmo.
La sua altezza e quelle labbra, quelle labbra che forse non dimenticherò mai.

Dopo aver chiacchierato ancora un po e aver accordato con Polen sulle possibilità di ricerca, andai a fare un doccia.
Ne avevo bisogno dopo una serata del genere!
Quando fini raggiunsi il salotto e pensai ad Emre che non vedo e sento dall'inizio
della serata.
È letteralmente sparito dopo che si era allontanato da me per parlare con dei clienti.
Non ha risposto alle mie chiamate e ho ricevuto da parte sua solo un messaggio di risposta in cui mi diceva che stava bene e che mi avrebbe aggiornato su tutto non appena possibile.
Ma io sentivo che qualcosa era successo.

Poi ad un tratto come un fulmine ricordai un piccolo dettaglio che mi era sfuggito nel racconto della serata.

Lo scontro!!

Quegli occhi e quella risata.
Come ho fatto ad omettere questo!?
Eppure ne fui letteralmente colpita.
Cerco di ricordare meglio se aveva la barba ma questo dettaglio mi sfugge perché i suoi occhi mi hanno completamente ipnotizzato.

Wow, quante cose sono successe in un paio di minuti?
Forse più che in 24 anni di vita.
Ho bisogno di parlare Emre adesso, ho bisogno delle sue parole e consigli.
Senza pensarci metto un pantalone e una maglia e mi avvio alla porta.

- dove stai andando a quest'ora e con questa fretta Sanem?

Sussulto.

- papà mi hai fatto prendere un colpo!

Sospiro.

- sto andando da Emre.

Controlla l'orologio

- e non puoi aspettare domani?

Nego con la testa.

- papà abita praticamente qui accanto a noi e non è la prima volta che di notte scappo da lui.

Mi guarda e sospira arreso.

- va bene, ma torna subito e a proposito hai visto chi..

Non lo lascio nemmeno finire che scappo via dopo avergli mandato un bacio volante.
Non appena varco la porta l aria fredda della notte mi colpisce e mi maledico per non aver preso una giacca, per fortuna non ci metterò molto ad arrivare davanti la porta di casa Divit.

Mi avvicinò al nascondiglio segreto dove Huma tiene nascosta una chiave per ogni evenienza e mi appresto ad aprire.

- vedo che hai mantenuto le vecchie abitudini.

Sussulto ma non per la paura.
Rimango bloccata e sento che il mio sangue ha smesso di scorrere.

Non posso crederci.
Le mie mani tremano tanto da farmi cadere la chiave.
Mi giro e spalanco gli occhi per la sorpresa e per quello che sto guardando.

- Can..

Riesco a pronunciare con una voce quasi impercettibile.

- ciao uccellino mattiniero!

I miei occhi si riempiono di lacrime e il mio corpo non risponde a nessun comando.

- sei-sei tornato?

In risposta lui annuisce

- non mi abbracci?

Vorrei tanto, ma l unica cosa che riesco a fare è correre via.

Riesco appena ad udire Can pronunciare il mio nome prima di raggiungere la porta di casa.
Le mia testa è talmente nel pallone che non mi rendo conto che sto insistendo a fare entrare nella serratura di casa la chiave sbagliata.

- Sanem!

Questa volta la voce è vicina.
Sento la sua presenza dietro le mie spalle mentre io cerco di trovare quella maledetta chiave.

- perché sei scappata?

A quella domanda mi fermo e le lacrime che ho cercato di trattenere vengono fuori.
Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con lui che mi lascia senza fiato.
È talmente bello da far male ma al momento non mi soffermo su questo.
Lo fisso negli occhi, quegli occhi  familiari ma che adesso sono troppo sconosciuti per me.
Vorrei saltargli addosso e abbracciarlo per fargli sentire quanto mi è mancato ma quel senso di tristezza e anche un po di rabbia me lo impediscono.

- perché tu sei scappato?

Diversamente Erkencikus Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora