Capitolo 53

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Inizio a correre via da questo incubo. Corro verso casa e mi chiudo. La porta inzia a sbattere rumorosamente.

"Apri questa cazzo di porta o la sfondo" grida Simone. Io non rispondo, mi limito a prendere la mia roba e buttarla furiosamente dentro la mia vecchia valigia. Naturalmente lasciando gli abiti portati a Sydney. Appena chiudo la valigia la porta smette di far rumore. Sento il rumore di una bottiglia rompersi. Sento la porta sbattere furiosamente contro il muro. Mi fiondo dentro l'armadio portando con me il telefono e la borsa. Inizo a piangere mentre sento lui chiamarmi e girare per casa con una voce maliziosa. Non mi devo far sentire o sono cavoli amari. Inizio a piangere a dirotto finchè...

"Tanto prima o poi uscirai da qui" sento dire dalla stessa stanza in cui sono. Sento la porta di casa sbattere e poi il silenzio. Il telefono inizia a squillare senza sosta. È Emily

'Emily' dico provando a fermare le lacrime ma senza risultato.

'Zia, dove sei? Sei intera? È tutto apposto?' Dice lei agitata.

'No, ti prego vieni a casa e porta con te Luke. Simone è fuori di testa ed ho paura ti faccia del male'

'Sto arrivando' dice quando sento il fiatone dall'altra parte della cornetta. Sta correndo.

"Ziaaa" sento dire sulla porta che sbatte. Ho paura ad uscire. Sono ancora chinata dentro l'armadio a piangere. Mi alzo piano e mi affaccio per vedere se è andato via. Vedo un ombra in bagno. Prendo la borsa e inizio a correre verso la porta.
POV EMILY

Sento delle grida dall'altra parte della porta. È zia, mi giro impaurita verso Luke oramai diventato pallido. Inizia a dare delle forti spallate contro la porta ma senza risultato.

"Non mi toccaree" sento gridare a zia. Sento il rumore di una bottiglia andare in mille pezzi. Poi il silenzio. Luke continua a dare delle forti pizze alla porta finchè non si ferma con le lacrime agli occhi. Non può finire così. Prendo il telefono e chiamo l'ambulanza e la polizia. Ma come al solito tardano a venire. Ormai è troppo tardi. Arriva un poliziotto che con cautela toglie Luke dalla porta in cui si era attaccato. Sfonda la porta. Non c'è nessuno si vedono vetri rotti sparsi per la stanza e... del sangue. Seguo il sangue verso la camera da letto. Il sangue finisce dentro la cabina armadio. Ho paura ad apri ma trovo forza in me e la apro.

"Noo" inizio a gridare io mentre le lacrime si mischiano con il dolore. Sento una mano sulla spalla. Non mi voglio girare. Mi fiondi sul corpo di zia probabilmente senza vita finchè non ne vengo strappata via. È Luke. Lo guardo negli occhi ma lui non guarda me. Vedo passare nei suoi occhi dolore, sofferenza, speranza ed amore. Perché il vero amore dura in eterno. Due infermieri la portano via e noi rimaniamo immobili abbracciati, con ancora un pò di speranza dentro di me.
Scusate ragazze se il capitolo è corto. Che succederà secondi voi in questi ultimi due capitoli? Commentate e votate☆, ma soprattutto COMMENTATEEEEEEE
Ciao belle.
Fate anche voi una preghierina per Charlotte hahahahha, ma soprattutto, per tutte le donne che vengono maltrattate in ogni singolo posto sulla terra. Probabilmente mentre lo sto scrivendo o mentre tu leggi, qualche donna viene picchiata o uccisa. Diciamo Stop alla violenza contro le donne.
Unicorni e pinguini a tutte.

His EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora