Capitolo 32

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"San valentino si avvicinava e quei due idioti non volevano parlarsi... o almeno non lo ammettevano..." dico io

"Ma devono, loro sono destini, come dicono loro 'quando chiudo gli occhi e cerco di dormire
cado a pezzi, combatto duramente per respirare
tu sei la ragione, l'unica ragione
anche se la mia stupida testa è insensibile
Giuro che il mio cuore non si arrenderà mai
Tu sei la ragione, l'unica ragione' lui cade a pezzi per Sara, non può lasciarla andare..."

"Okay questa dove l'hai sentita?"

The Only Reason credevo lo sapessi..."

"Si certo che lo so Emily, ma non te ne ho ancora parlato, dove l'hai sentita?"

"Bhè... quando non sento la tua storia, sto con le cuffie a sentire le loro canzoni."

"Davvero?! Sono fiera di te piccolina" dico abbracciandola.

"Dai zia, ora scendiamo che siamo arrivate a casa" mi dice Emily. Scendiamo dalla macchina e cerco le chiavi di casa. Apro la porta e si butta sul divano.

"No tranquilla, fai come se stessi a casa tua!" Dico ridendo

"Okay" dice togliendosi le scarpe e buttandole sul pavimento.

"La vuoi sentire la storia o preferisci dormire?"

"Preferisco sentire" dice mettendosi seduta, educatamente, sul divano.

"Allora dicevo"

Domani sarebbe stato San Valentino e non avevo ancora fatto un regalo al mio Cucciolo.

"Io vado su, vi dispiace?" Dissi io girandomi verso di Luke.

"Nono"

"Vengo anche io" disse Luke. Mi alzai e mi avvicinai alle scale, quando sentii le mani di Luke sui miei fianchi, segno che mi stava seguendo.

"Allora... che dicevamo approposito di Verginità prima?" Disse tornando al nostro precedente discorso. Le mie guancie si fecero di un rosa scuro

"Dicevamo che sono una completa idiota"

"No, dicevamo che devi sentirti pronta, perchè dopo non torna indietro."

"Si, credo di esserlo, ma mi vergogno troppo" dissi fermadomi in cima alle scale, per poi coprirmi con le mani.

"Heiii..." mi disse allungando la 'I' finale.

"Non devi vergognarti" disse sbuffando una risata.

"Domani è San Valentino, se lo trovi più romantico, torniamo su questo discorso domani, Okay? Non voglio metterti fretta, io ti aspetterò, quando sarai pronta ci penseremo Okay?" Mi disse togliendomi le mani da davanti il viso e facendomi, così, incontrare i suoi occhi cielo.

"Okay 'Ciuffo biondo' " dissi il sopranome che usavo quando lo avevo appena conosciuto.

"Okay 'Cuffie dipendente' " replicò lui.

"Io non sono dipendente dalle mie cuffie, ma dalla tua voce che si riproduce sulle note di quelle canzoni, di cui sono dipendente" dissi chiarendogli le idee, o almeno era quello che volevo.

"Credo di aver capito" disse aprendo la porta della sua camera.

"Allora se ho capito bene" si avvicinò alla chitarra e l'afferrò

"Senti questa" disse sedendosi sul letto con la chitarra sulle gambe.

"Lanciando pietre sulla tua finestra a mezzanotte
Mi hai incontrato nel tuo cortile quella notte
Nel chiaro di luna sembravi come un angelo travestito
Tutta la mia vita sembrava una cartolina

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