Capitolo 48

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'Ash? Dove siete?' Disse Luke mentre Ash rispose dall'altra parte della cornetta

'Ci sono anche le ragazze?'

'Okay okay, stiamo arrivando' riuscivo a sentire solo le risposte di Luke.

"Dove si va?"

"A casa di Harry"

"Q-quel Harry? Harry figo della madonna Styles?"

"Hey attenta a come parli, sono pur sempre il tuo ragazzo"

"Scusa" dissi ridacchiando "sai non ascolto solo voi, sono una directioner oltre al essere una 5SoS Fam."

"Okay, dai andiamo. Vuoi che ti porti io il micio?"

"No tranquillo. Lo tengo io" dissi stringendolo a me.

"Sono contento ti piaccia"

"Sarà solo nostra" dissi girandomi verso lui per poi dargli un dolce bacio che volevo da tanto.

"Come hai deciso di chiamarla?"

"Non lo so. Non ne ho la più pallida idea" dissi lasciando un sospiro

"Che ne dici di Belle? Era il mio gattino. Poi è scappato"

"Quanti anni avevi?"

"Cinque"

"Ed il gatto?"

"Era vecchietto. Non aveva le forze nemmeno per mangiare. Aveva quindici anni" si Luke è scappato. Povero pinguino lui. "Ma non fa niente. Ora abbiamo lei. E nessuno ce la porterà via" disse accarezzandola.

"Ma per curiosità... ci sono tutti i One Direction al completo?"

"Si"

"Okay mi sto sentendo male" dissi facendomi aria con una mano. Diedi il panno in cui era avvolto il gatto a Luke e mi sedetti sul marciapiede.

"Pensa che succederà quando ti dico che sei stata invitata hai MTV VMA insieme a me" disse ridacchiando

"C-cosaa!" Dissi alzando la voce mentre lui si sedette affianco a me

"Tranquilla. Bhè forse non era il momento ideale per dirtelo"

"Dici?!"

"Dai andiamo" disse porgendomi il gattino

"Pigro" dissi afferrandolo

"Tienilo stretto" disse cingendomi i fianchi per poi prendermi come una sposa. Io lanciai dei gridolini ma subito mi ripresi quando capii cosa avesse in mente.

"Non mi svieni così. Stai solo attenta al gatto tu"

"Okay" dissi dandogli un bacio delicato sulle labbra. Arrivammo davanti una casa bianca. Era la sua, credo.

"È questa?"

"Si, pronta?"

"Credo di si" mi mise giù e prese il gattino. Suonò il campanello e la testa iniziò a girare. Aprirono la porta, era Niall. E lì il buio. Mi sentii chiamare diverse volte. Ma niente. Iniziai a vedere un posto bianco. C'era un gatto ad una fermata dell'autobus. C'era solo una fermata in questa stanza bianca senza fondo. Il gatto mi intimò ad avvicinarmi. Appena mi avvicinai comparve un autobus. Mi trascinò con lei fuori da lì. Vidi delle ombre sfogate. Dei ragazzi che continuavano a dire le stesse parole. -si sta riprendendo- o -sta aprendo gli occhi- conoscievo già quelle voci ma allo stesso tempo non le avevo mai sentite. Strano vero? Subito capii che non era più un sogno e mi alzai di scatto. Ero distesa a terra con la testa sulle gambe di Luke mentre tutti gli altri, e dico tutti e undici, senza contare Luke, erano intorno. Non ero più fuori, ora ero dentro una grande casa. Il pavimento era coperto da un tappeto grande verde scuro che copriva tutta la stanza. Vidi un riccioluto con quei occhi verdi guardarmi spaventato.

"Non ci posso credere" dissi mettendomi le mai sulla bocca guardando bene tutti e cinque.

"Questo è quello che dici? Sei stata più di cinque minuti senza i sensi e noi ci stavamo preoccupando. E la prima cosa che dici è -Non ci posso credere-?" Disse Luke arrabbiato.

"Scusa, la prossima volta ti avverto. Ti dico -Luke sto svenendo e probabilmente resterò senza sensi per quasi dieci minuti-" dissi arrabiata.

"Scusa, mi sono agitato"

"Okay, ma sii meno acido la prossima volta"dissi arrabiata.

"Ragazzi non litigate subito. Siete appena arrivati" disse Niall. Mentre dentro di me si espandevano emozioni come agitazione, eccitazione e soprattutto Rabbia. Molta rabbia.

"Ragazzi questa sera ci sarete alla nostra festa?" Disse Harry spezzando

ghiaccio creatosi in dieci minuti. Sara e Ash si guardarono. Lei era contraria, non aveva più fiducia in lui e lui ne era stanco.

"Che facciamo?" Disse Luke girandosi verso di me. Eravamo tutti sul divano. In quattro, compresa io, eravamo sul divano. Sei a terra, Luke fra le mie gambe, e due sui lati del divano.

"Come ti pare" dissi fredda tornando a guardare lo schermo davanti a me, quando sentii il gattino provare a salirmi su una gamba. Lo afferrai e lo misi nelle mie braccia

"Ci saremo" disse in uno sbuffo. Harry si allungò verso di lui e gli sussurrò

-è ancora arrabiata, ma gli passerà, tranquillo. Dopo digli gli invitati-

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