Non mi sono mai chiesta veramente fin dove ogni persona riuscirebbe a spingersi... l'ho capito solo dopo aver incontrato lui. Mi ha mostrato di cosa è fatto realmente il mondo. Mi ha mostrato che tutte le persone portano delle maschere, che anche io...
-Non sa che dopo neanche due mesi ti sei rifidanzata. Con tutto il rispetto per te amico.- dice ad Andrew.
-A me non me ne frega niente, lo scoprirà ora.- gli rispondo indifferente.
-Io credo che non sia il caso di farlo venire.- insiste Luke.
-Che facesse come vuole.- risponde Mia.
È strano che lei abbia risposto così... forse hanno litigato e io non ne so niente. Dopo ci parlo.
Luke esce dal locale, molto probabilmente per parlare con Nathan. Infatti dalla vetrata trasparente del locale si vede in lontananza Luke che porta via Nathan con la forza. Forse è stato meglio così... devo prima parlare con Andrew sulla storia del rapimento e capire lui quanti ne sa.
Luke torna dopo una decina di minuti e si capisce lontano un miglio che è nervoso. È il mio migliore amico e lo conosco, e in questo momento ha la faccia di chi vuole fare un bel discorsetto con me.
Restiamo fino alle 19 al baretto a chiacchierare e Nathan non si è fatto vivo. Andrew ha cercato di essere il più socievole possibile, ma non si è sbilanciato più di tanto, soprattutto se non abbiamo ancora concordato per la nostra versione.
Mia verso le 19.30 è dovuta andare via, così siamo andati anche noi. Siamo rimasti in spiaggia una mezz'ora mentre chiacchieravamo con Elijah e Luke, dopodiché siamo tornati a casa.
-Stasera andiamo a cena fuori, per festeggiare il tuo ritorno a casa amore.- dice mia madre, appena entrata in casa.
Annuiamo entrambi e andiamo in camera a cambiarci. Io indosso una gonna nera di pelle con un top grigio sopra, è un giubbotto nero di jeans.
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Andrew invece opta per un jeans nero, felpa nera e giubbotto verde militare.
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Prima di scendere mi sdraio sul letto e ci butto anche Andrew.
-Cosa diciamo ai miei?-
-Diciamogli che ci siamo conosciuti nell'azienda dove hai detto di lavorare.-
