Il tempo qui non passa mai.
Mi alzo dal lettino e vado in cucina. Con una scusa ho intenzione di farmi dare il telefono da Grace per chiamare Kat.
-Ehi Grace, puoi prestarmi il telefono un attimo?- chiedo con più gentilezza possibile.
-In teoria non potrei.-
-Vorrei solo chiamare mia madre. Non la sento da tanto e si preoccuperà se non la chiamo.-
-Va bene. Ma non farti vedere, mi raccomando.-
-Certo. Grazie mille.- le do un bacio sulla guancia e mi da il suo cellulare.
Vado un attimo in bagno per chiamarla, così nessuno può sentirmi.
Digito il numero e il telefono inizia a squillare.
-Pronto, chi è?-
-Kat, sono io.-
-Ehi tesoro, dimmi-
-Andrew è partito questa mattina e non mi ha lasciato il telefono. Mi sto annoiando da matti. Andiamo a ballare questa sera?-
-Lo vuoi proprio sfidare eh?! D'accordo, ti passo a prendere io con le ragazze. Tu fatti trovare pronta alle 20.30 così ceniamo fuori.-
-Va bene. Ti adoro!!-
-Fingi di star dormendo così non ti controlleranno. Io verrò con una scusa e tu tu intrufolerai in auto.-
-Perfetto, a più tardi. Non dire nulla a Noah. Sono sicura che farà la spia con Andrew.-
-Va bene. A dopo.- e riattacca.
Torno in cucina e do il telefono a Grace, ringraziandola.
Ho pensato che fare una festa qui dentro è praticamente impossibile. Quindi è meglio se esco io.
Torno in piscina a farmi un bagno.
Edward mi ferma, trattenendomi per il polso.
-Il Signor James vuole parlarle.- e mi consegna il telefono.
-Eii ciao!- lo saluto con dolcezza per metterlo di buon umore.
-Che stai facendo?- mi chiede.
-Sto andando in piscina. Mi annoio da morire.- sbruffo un po'.
Mi allontano da Edward e cammino verso la zona giorno per avere un po' di privacy. Mi siedo sul divano e continuo a parlare al telefono.
-E un copri costume non puoi proprio metterlo?- dice con un tono tra arrabbiato e divertito.
-Cosa? Che ne sai che non lo porto?-
-Secondo te non metto delle videocamere per casa?-
Mi guardo intorno per cercarle e infatti le noto. Non ci avevo mai fatto caso.
-Ora mi spii anche?-
-Controllo solo. Con chi parlavi al telefono?-
-Con mia madre.- continuo a fingere, sperando che non mi sgami.
-Dici la verità? Ricorda che ti guardo e riconosco quando menti.-
-Ok. Non era mia madre.-
Fa un respiro profondo.
-Era Katrina. Mi annoiavo e volevo parlare un po' con lei, però tu non mi hai lasciato il cellulare.- dico quest'ultime parole con una voce più debole.
-Ti avrei portata con me, ma non c'era tempo e sto con persone davvero poco raccomandabili.-
-Sei sai che sono poco raccomandabili, perché ci stai?!- la domanda sorge spontanea.
-Gli affari sono affari, piccola.-
-Se lo dici tu...- rispondo con un filo di voce.
-Che farai questa sera?- gli chiedo.
-Devo concludere un affare in un locale.-
Ho già capito che locali intende.
-Quei locali pieni di prostitute che ti si strusciano addosso ad ogni passo che fai?! Che bello!- dico sarcasticamente.
-Non fare quella gelosa ora.- mi rimprovera.
-Con parlarmi con quel tono. Non sono tua figlia che mi rimproveri.-
-Sei una bambina.-
-Impara a lasciarmi libera di vivere, altrimenti prima che tu te ne renda conto, io sarò già dall'altra parte del paese!-
Che urto che mi da quando si comporta così!
Gli riattacco il cellulare in faccia senza rendermene conto. Ora si incazzerà sul serio.
Il telefono comincia a vibrare e il nome di Andrew comprare sullo schermo.
Ci penso due secondi e poi rispondo.
Inizia a sbraitare cosa a raffica, che non gli devo riattaccare il telefono, che mi comporto come una bambina, che gli devo portare rispetto e bla bla bla.
-Hai finito o devo riattaccare nuovamente?- gli rispondo scocciata.
-Non rispondermi in quel modo!-
-Mi scusi, signor James. Non volevo offendere sua maestà.- lo prendo in giro, anche se so che si arrabbierà di più.
La prendo sul ridere per smorzare un po' la tensione.
-Dai, non mi va di litigare. Volevo dirti che stasera esco.-
-Ma non se ne parla proprio.- mi risponde ridendo. Io non ci trovo niente da ridere, ogni volta è sempre la stessa storia. Che poi io gliel'ho "chiesto", ma io uscirò indipendentemente dalla sua risposta.
-E perché no? Che devo fare a casa?-
-Non farai niente e basta. E non credere che se non ti ho detto niente su Edward, significa che non ti ho visto. Ti diverti ad ammaliare tutte le guardie?-
-Se poi mi aiutano si. A proposito, perché hai portato Jake con te?-
-Perché è troppo legato a te e non avrebbe adempito ai suoi doveri.-
-E rilassati ogni tanto!-
-Mi rilasserò quando sarò a casa, nel letto, con te nuda al mio fianco.-
Ok, rende molto l'idea.
-Vuoi farmi eccitare o vuoi stuzzicarmi per poi farmi rimanere insoddisfatta??-
-Entrambe ma non mentivo. Ti voglio, nuda, sotto di me che ansimi e trattieni a stento le urla.-
Mi mordo il labbro di istinto. Quest'uomo ha la capacità di farmi eccitare con due semplici parole.
-Ok. Finiscila... altrimenti dovrò farmi soddisfare da qualcuno qui in casa.-
-Certo! Poi spezzo il collo ad entrambi.-
Fa una risatina non tanto sarcastica.
-Come sei permaloso. Ora vado, ci sentiamo dopo.-
Mi sembra che si sia un po' innervosito che io lo abbia liquidato così in fretta, però cerca di non darlo tanto a vedere.
STAI LEGGENDO
Puro Desiderio|| ANDREW JAMES, CHANEL WILLIAMS
RomansaNon mi sono mai chiesta veramente fin dove ogni persona riuscirebbe a spingersi... l'ho capito solo dopo aver incontrato lui. Mi ha mostrato di cosa è fatto realmente il mondo. Mi ha mostrato che tutte le persone portano delle maschere, che anche io...