Un bacio. Ed ancora un altro bacio. Un altro bacio ancora. Fino a prenderla per le cosce,e portarla sul letto,quello di Osaka,che presto avrebbero dovuto lasciare,per tornare a Tokyo,città dove lei si era sistemata già da un bel pó,e dove insegnava alle elementari,lui era contento di trasferirsi con lei,vivere una vita normale,gli sarebbe piaciuto prendere una casa di fronte quella di Shinichi,fare un figlio con Kazuha che giocasse con il suo bambino,gli sarebbe davvero tanto piaciuto,del resto loro due,quella felicità la meritavano.
"Mamma sono tanto stanco,vado a dormire,buona notte"
Disse il piccolo alla madre,che trovó quella fretta del piccolo alquanto strana,lo seguì di soppiatto,un nuovo videogioco,ecco perché tutta quella fretta,per quella sera però non faceva niente...
Accese la tv,mentre preparava il suo the caldo prima di andare a dormire,lei,lei e ancora lei,non si parlava che di lei,ma i giornalisti non avevano altro da fare? Sospiró, e pensare che un tempo era contenta di essere su tutti quei canali,con la speranza che il suo unico amore potesse averla vista, potesse anche solo aver provato un briciolo di gelosia.
Scese dalle scale,dopo essere stato per un pó sotto il getto caldo dell'acqua,la conversazione con Makoto lo aveva scosso,prepotentemente aveva tirato fuori un desiderio che lui non poteva neanche pensare di esprimere.
Notó come Ran stesse guardando la tv,e notó la sua costante premura,davanti lei infatti una tazza di the ancora fumante per lui,che carina che era,quando facevi quei piccoli gesti che gli scaldavano il cuore."Non ti fa piacere?"provó lui,notando la sua faccia così esasperata davanti la tv
"Per niente" asserì spegnendo la tv
"Sai,Shinichi è corso in camera improvvisamente,è strano da lui.."
"Ah si?" disse lui,non sapendo come rispondere a quell'affermazione che sapeva bene che volesse significare:
-so bene che sei stato tu- ma non aveva proprio resistito guardando il figlio guardare quel videogioco con occhi luccicanti,aveva avuto l'impulso di comprarglielo,immediatamente
"Che birbante" azzardó solo a dire
"Non c'è niente da fare siete proprio uguali" disse lei,portandosi una mano alla fronte,esasperata dai due
"Ran lascia stare il piccolo, c'è una cosa di cui ti vorrei parlare" incominció lui quel discorso mentale che aveva incominciato a torturarlo il pomeriggio stesso che erano stati a Villa Suzuki-Kyogoku, "dimmi" , "ecco beh io vorrei chiederti,insomma noi" iniziava quasi a balbettare, ma poteva mai mostrarsi così balbuziente davanti la donna che amava? "Insomma noi stiamo insieme?" Disse rosso dando sfogo a quei pensieri,la karateka dal canto suo pensó che non glielo avesse chiesto mai,per la semplice timidezza,pensava che fosse chiaro che lei già aveva accettato,insomma sebbene per il bene del figlio aveva accettato di andare a vivere con lui ,però vedergli fare quella domanda con un tono così da cucciolo le scaldó il cuore, erano passati 5 anni ma non era cambiato niente, s'intenerì a quel pensiero,
"Diciamo che ci stiamo provando si"
Rispose lei timidamente,provocando la felicità in lui,che immediatamente la fece alzare da quello sgabello per abbracciarla forte e per donarle un casto bacio.
"Andiamo a dormire" disse Lui dopo un po'
"Non voglio dormire in quella stanzetta"
"Sei una fifona" rise di gusto lui,
"Non sono fifona,voglio solo stare con te" rispose timidamente lei, al suono di quelle parole lui sentì davvero l'elettricità attraversargli ogni fibra del corpo,la prese e la bació, davvero le aveva espressamente detto di voler dormire con lui? La bació,non fu un bacio casto come quello di prima,tutt'altro immediatamente le aprì la bocca per fare spazio alle loro lingue,la prese per cosce per poi portarla nella sua camera,quella dove avrebbero dormito insieme,scese fino al collo,e lì si fermo insistentemente,senza però andar oltre,non voleva risultare rude,perderla per una sciocchezza del genere,no,lui gli avrebbe dato tutto il tempo necessario per abituarsi nuovamente a lui,a quella relazione,a quella convivenza. Fu così che si addormentarono lui sopra di lei mentre assaporava ogni profumo di quella pelle,e lei sotto di lui,mentre le sue mani glia accarezzavano i capelli e le spalle."Papà penso che la mamma si uscita non si trova nella sua stanza e neanche in cucina"
Disse il piccolo,notando poi la sua mamma sotto il corpo del padre,ed essendone sinceramente felice,il padre non si era neanche svegliato quando lui l'aveva chiamato,fu così che si avvió verso di loro,spostando il corpo del padre e mettendosi fra di loro.
Aprì un occhio,non sentendo più il peso di Shinichi su di lei,quasi le dispiacque non avere più quella pelle sotto il suo naso,poi si giró notando tutti e due lì che dormivano,erano bellissimi,non poteva chiedere niente di meglio,diede un bacio a tutti e due e poi si avvió verso la cucina per preparare la colazione,quella mattina aveva parecchio da fare,doveva segnare il figlio a scuola,risolvere un paio di questioni burocratiche,spostare la sua residenza a Tokyo,e si,doveva prendere gli appuntamenti per New York.
"Buongiorno" dissero entrambi sbadigliando e provocando il leggero risolino di Ran,che pazientemente gli preparava la colazione.
"Oggi vado a segnarti a scuola" disse la karateka guardando il piccolo,"Vabene mamma" disse solamente lui,era ancora in vacanza e la scuola iniziava fra meno di un mese,avrebbe dovuto frequentare la prima elementare.
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Per Sempre🖇
FanfictionCiao a tutti,questa storia è ambientata 5 anni dopo la fine del manga,Ran ha ormai 22 anni,ed è partita per l'America quando ne aveva solo 17 per proteggersi dai Mib che avevano scoperto la vera identità di Conan Edogawa. Ora sono due adulti che sta...