Codardo

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Novembre 2020


Pov Tanc

Ero in camera mia che disegnavo, come al solito, come sempre.

Passavo così le mie giornate, disegnando e giocando alla play.
Non volevo stare con gli altri, non volevo vederlo, non riuscivo.

Mi faceva male guardarlo negli occhi, io gli avevo fatto male e non riuscivo a perdonarmelo. 

Lui stava sempre con i ragazzi, passava le giornate con loro e faceva bene.

Lo vedevo sereno e questo mi rendeva un pochino più felice.

Quel giorno era il compleanno di Diego, avevamo deciso di festeggiare fra di noi con qualche bottiglia. Dopo avergli dato i regali e festeggiato con la torta mettemmo un po' di musica, io ero in disparte a farmi gli affari miei e guardavo gli altri ballare e fare i cretini. 

Erano ubriachi, chi più chi meno.
Più tardi, tra una cosa e l'altra, eravamo tutti insieme in salone e a Zoe e Valerio venne una pessima idea, davvero pessima

V:"Regaa giochiamo ad Hai mai?"

Z:"Bellaaaa dai inziamo!"

Iniziò con domande stupide e di poca importanza, diciamo che per quanto fossero ubriachi uno shottino in più o in meno faceva poca differenza

Z:"Oooook vado ioo ... avete mai scopato con qualcuno presente in questa stanza??"

Merda. Non potevo bere, no non lo feci.

Ma qualcuno non la pensò esattamente come me.

L:"Oooh be rega me bevo tutta la bottiglia!"

Tutti rimasero in silenzio a fissare Lele con gli occhi sgranati.

Lele non lo fare.

V:"Che cazzo dici bro dai fai il serio!"

L:"Oh non sono mai stato più serio in vita mia, vero Tancredi?"

No. Non poteva averlo detto.

Solo Diego sapeva tutto di noi, forse qualcosa anche Gian ma nessun altro.

T:"Smettila , ti prego"

L:"Cosa dovrei smettere Tancredi? Smettere di dire la verità? Non credo proprio.
Sono stanco di tutta questa merda! Abbi almeno una volta nella vita le palle di dire le cose come stanno, ti do una possibilità altrimenti parlo io"

Gli altri erano immobili in silenzio e confusi come non mai

T:"Non è il momento, sei ubriaco, smettila"


Mi guardò con quello sguardo che conoscevo fin troppo bene


L:"NO TANCREDI NON LA SMETTO! Volete sapere tutti come stanno le cose?! Oh bene ora ve lo racconto. Io e Tancredi siamo stati insieme per qualche mese, sì a Marzo durante il lockdown.
Be oddio stati insieme è un parolone, voi come lo chiamate quando andate tutte le notti a letto con una persona?"

T:"Ti prego.."


L:"Bè insomma non abbiamo mai dichiarato cosa fossimo in realtà ma per me era abbastanza chiaro. Io volevo dirlo a voi, ai fan, a chiunque ma qualcuno qui non era d'accordo. Aspettai pensando che avesse bisogno di tempo, che sarebbe stato pronto ma non capivo che lui non lo era, non lo sarebbe mai stato. E' finita così da un giorno all'altro, abbiamo iniziato ad ignorarci e voi ve ne siete accorti, o sbaglio? Bé poi abbiamo avuto una sorta di chiarimento i mesi successivi perché insomma volevo perdonarlo.. cos'è successo? Pensavo fossimo riusciti ad avere un rapporto civile fino a quando non siamo stati insieme di nuovo, quando sono andato a Roma per il SUO FILM. Sì, perché io ero lì solo per lui. Dopo di che? Il nulla. Sono arrivato alla conclusione di essere stato solo uno svago per lui, un giocattolo che usa solo quando gli pare ma che rimarrà sempre l'ultima scelta in mezzo a tanti altri. E io sono un coglione perché ci ricasco, sempre e sai perché? Perché sono innamorato di te, e non so come cazzo uscire da questa situazione.  Non riesco a lasciarti andare perché so che tu non sei questo, io ti conosco, perché non lo puoi ammettere? Perché non ci riesci?"


Rimasi fermo immobile a fissarlo negli occhi dal quale scendevano fiumi di lacrime, ed i miei non erano da meno

L:"Devi capire Tancredi che non è una colpa amare, non è uno sbaglio, non lo scegli tu, arriva e ti travolge e devi cercare di accettarlo. Devi farlo per te stesso, perché è ciò che vuoi e io lo so.
E ricordati, che una cosa così bella non può essere sbagliata"


Mi si bloccò il respiro, non feci altro che andare via senza dire una parola


Andai in camera mia e mi chiusi dentro. 


Mi hai ucciso Lele.


L:"Scappa Tancredi, come sempre nella tua vita! Scappi piuttosto che affrontare i problemi!"

Lo sentivo urlarmi qualcosa dal piano di sotto ma non volevo ascoltare.

Mi sedetti sul pavimento con la schiena contro la porta e le mani nei capelli, faticavo a respirare.
Ogni parola era impressa nella mia mente ed era come una pugnalata nel petto, il suo sguardo mi passava davanti agli occhi nonostante fossero chiusi e pieni di lacrime.

Hai ragione Lele. Sono solo un codardo.







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