Scusami

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Aprile 2020


Pov Tanc

Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Aveva ragione.

C'erano dei motivi se mi ero distaccato in quei giorni. Ho pensato tanto a tutta questa cosa fra di noi e come al solito mi sono fatto prendere dai pensieri più sbagliati della mia testa ma che in quel momento mi sembravano portare alla strada più facile.

Non potevo, non potevamo. Non ero pronto, e purtroppo capii che non sarei mai stato pronto.

Non sarei mai stato pronto ad essere me stesso, non lo accettavo e nonostante io ci avessi provato non ce l'avevo fatta.

Dopo qualche minuto di silenzio, risposi

T:"Lele, ci ho provato con tutto me stesso. Ho cercato di accettarmi, di accettare quello che provavo e che provo. I sentimenti che provo con te non li ho mai provati in tutta la mia vita.
Sei luce, sei calore, sei tranquillità. Sei tutto ciò che mi rende migliore, ma che io non so essere.
Sono un codardo? Sì. Ho paura? Sì. Mi sono pentito? Mai.
Hai tirato fuori la parte migliore di me, e te ne sarò sempre grato, vorrei seguire il mio cuore Lele e urlare a tutti quanto sei speciale per me e quanto io tenga a te, ma sono bloccato.
Non posso continuare un qualcosa che so di non poterti dare.
Non posso farti credere un qualcosa che non potrà mai essere. Meriti di essere amato alla luce del sole e non in una camera buia di notte e di nascosto. E credimi non hai idea di quanto mi faccia male anche solo immaginarti con qualcun altro o qualcun'altra, vorrei che riservassi a me i tuoi sorrisi migliori, vorrei che riservassi a me i tuoi gesti di affetto, vorrei riuscire a farmi amare e amarti quanto meriti, ma non sono capace.
Non voglio vederti distruggerti per me, non merito il tuo dolore Lele e non merito neanche il tuo amore. Scusami Le, io non sono pronto. "


Mi guardava fisso negli occhi e io mi sentivo solo morire.

Non disse nulla, si limitò ad alzarsi ed andare via.

Ciao piccolo, spero che potrai perdonarmi, perché io non mi perdonerò mai.



Passarono settimane dalla nostra"rottura" se così si può definire.

In casa ci ignoravamo e se dovevamo fare qualcosa tutti insieme parlavamo il minimo indispensabile.

So che ha raccontato tutto a Diego, il quale non mi ha detto nulla ma mi fulmina con lo sguardo ogni volta che mi incontra per casa.

Le giornate passavano così e tra una cosa e l'altra mi ero perso a cercare di parlare con Martina.

Mi attirava quella ragazza, aveva qualcosa che non so spiegare ma mi mandava fuori di testa.
Era di una bellezza disarmante, era intelligente, sveglia, mi prendeva di testa e ad essere sincero mi sembrava irraggiungibile. Non mi ha mai risposto ad un messaggio, nonostante io rispondessi ad ogni sua storia su Instagram, fino a quel pomeriggio in cui mi arrivò la sua risposta.

Iniziammo a parlare un po', ci scambiammo il numero.
Tutto procedeva come al solito, come con ogni ragazza intendo: messaggi, battute, frecciatine, complimenti ..con lei sarebbe stato più facile.

Pensavo a Lele? Sempre.

Mi mancava? Come l'aria.

Ma cercavo di convincere me stesso che fosse meglio così, che fosse giusto così.



I believe in Us - TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora