Luglio 2020
Pov Tanc
I mesi passarono e sembrava che la situazione fosse migliorata decisamente.
Io e Lele eravamo tornati a parlare e scherzare, facevamo Tiktok insieme e storie per la ship, ma ammetto che era tutto spontaneo, non recitavamo.
Era tornata un'intesa tra di noi e io stavo bene.Ero riuscito a parlargli di Martina. Ci continuavamo a frequentare e la cosa andava sempre meglio.
Veniva spesso a Milano e le feci conoscere tutti i miei amici, compreso lui.
Mi disse che era una brava ragazza e che se io ero contento lo era anche lui.
Fra un mese sarebbe stato il mio compleanno e avevo intenzione di fare une mega festa a casa mia a Roma. La stavo già organizzando nel dettaglio. Doveva essere tutto perfetto.
Quella sera c'era un'aria tranquilla a Milano e un venticello niente male.
Era tardi e siccome non riuscivo a prendere sonno andai in balcone a fumare una sigaretta.
Sentii un rumore provenire dalla finestra e vidi spuntare un Lele assonnato con una sigaretta in mano.
L:"Anche tu non riesci a dormire?"
T:"No, non so ma non avevo sonno. E tu? Qualcosa non va?"
L:"No , direi tutto bene"
Passammo minuti in silenzio, tutti e due stavamo fumando ed eravamo tranquilli
L:"Sono felice di essere tornati ad essere noi, mi era mancato il mio migliore amico"
T:"Anche io sono felice, mi mancava una parte di me, quella sensazione di tranquillità che mi hai dato sempre e solo tu"
Ci guardammo per un istante e ci abbracciammo. Così, spontaneamente.
Mi stringeva a sé e io feci lo stesso. Mi era mancato il suo calore, il suo respiro. Il suo profumo.
Era un abbraccio pieno di emozioni che non saprei descrivere a parole.
Ma io lo sapevo, e lo sapeva anche lui. Non saremmo mai stati amici, ma cercavamo di convincerci del contrario, era quello di cui avevamo bisogno in quel momento.
In men che non si dica arrivò agosto e noi 4 scendemmo a Roma per organizzare la festa del mio compleanno che sarebbe stata il giorno dopo.
Eravamo tutti fomentatissimi, sarebbe stata una bomba, avevo chiamato chiunque e sparso la voce in giro. Sistemammo tutta la casa alla perfezione, in men che non si dica arrivò sera e i ragazzi andarono a casa , il giorno dopo sarebbe stata una giornata impegnativa.
Ci salutammo, e io andai in camera mia.
Non prendevo sonno, ovviamente, e la mia testa iniziò a vagare.
Pensai a tutto quello che era successo in quei mesi, ai Q4 , a Milano, l'agenzia , e inevitabilmente a lui. Non che non ci pensassi di solito, anzi Lele era sempre nei miei pensieri.
Ogni giorno mi ponevo la stessa domanda, avrò fatto la scelta giusta? Forse sì, giusta per gli altri giusta per il contesto, giusta per la situazione, ma non la scelta migliore per me.
E' vero, io ero molto preso da Martina,ma lei non era lui.
Nessuno sarebbe mai stato Lui. E io lo sapevo, ma era la cosa giusta da fare. Punto.
Con questi pensieri in testa, cercai di addormentarmi e così fu.
In realtà riuscii ad addormentarmi solo quando pensai a lui, ai suoi occhi nei miei e le sue mani su di me, alle sue carezze, al suo profumo .. mi manchi Lele, mi manchi che riesco a mala pena a sopportarlo.
STAI LEGGENDO
I believe in Us - Tankele
Novela JuvenilStoria sui Tankele. 𝑇𝑒𝑙𝑙 𝑚𝑒 𝘩𝑜𝑤 '𝑐𝑎𝑢𝑠𝑒 𝐼 𝑏𝑒𝑙𝑖𝑒𝑣𝑒 𝑖𝑛 𝑠𝑜𝑚𝑒𝑡𝘩𝑖𝑛𝑔, 𝐼 𝑏𝑒𝑙𝑖𝑒𝑣𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑠. ✨