Capitolo 11: La quiete prima (o meglio, dopo) la tempesta

25 3 3
                                    

Apparentemente tutto. Tutto andò per il verso sbagliato.

Akane sembrava sempre più innervosita e, alla fine dell'allenamento e dopo aver mandato i ragazzi a farsi la doccia, sembrò pronta a uccidere quelle patetiche scuse di allenatori che stavano tremando sulla panchina da quando lei aveva preso le redini.

-Si può sapere cosa diamine avete fatto in tutto questo periodo??? Nosaka si è fidato a non mandare nessuno ad ispezionare gli allenamenti, ma quei ragazzi sono a pezzi solo dopo un allenamento standard!- Esclamò lei dopo essersi assicurata di non aver svegliato nessuna delle sue figlie, e scrocchiò perfino le dita. Al suo contrario, gli altri quattro non si erano mai sentiti così tanto ridicolizzati, ed erano davanti a una sola persona!

-Ehm...amore, lo sai che sei eccitante quando ti arrabbi?- Provò a rimediare la situazione Haizaki, sudando già freddo, ma dall'espressione dei suoi amici capì che, sfortunatamente, aveva solo peggiorato tutto.

Con il piede ben poggiato sul suo petto, la ragazza gli fece sbattere la schiena contro il muro con una certa forza e lo fissò dall'alto al basso quasi con sufficienza.

-Allora voi ragazzi pensate davvero con il cazzo, anche dopo l'adolescenza. Interessante, lo scriverò sulla mia tesi.- Disse fissando suo marito, per poi guardare gli altri tre. –Non pensate di essere salvi, contatterò Kidou-san e Afuro-san e chiederò loro aiuto per risolvere questa situazione...difficile. Nosaka lo vedrò domani, e ne parlerò con lui, ma fino a prova contraria, voi siete sospesi dal vostro incarico come allenatori.-

-Ma Akane!- Esclamò Fudou, ma fu zittito dalla scarpa della donna, che gli arrivò dritta dritta in faccia.

-Sono la dottoressa Miyano per voi, d'ora in poi.- E, detto quello, prese Ryoko in braccio e la posò nel secondo posto a sedere nella carrozzina, allontanandosi con velocità e quasi rabbia.

-Oh, amico. Sei fottuto.- Dissero Hiroto, Atsuya e Fudou, prima di sentire Haizaki urlare e dare quattro testate precise al muro.

Nel frattempo, nello spogliatoio si potevano solo sentire lamenti di dolore e imprecazioni più o meno colorite, e gli unici ad essere immuni a quel dolore erano Hakuryuu e i due della Dragonlink, abituati com'erano ad allenamenti bestiali, ma persino Senguuji dovette ammettere di sentire un dolore fastidioso ai polsi.

Kurosaki, sentendo quelle parole, fu subito al suo fianco con i capelli ancora fradici e l'accappatoio legato per metà. Gli afferrò uno dei due polsi e lo osservò un po', come per assicurarsi della condizione fisica, e questo non aiutava il portiere, specialmente se i suoi occhi erano incollati sul suo petto.

-S-sto bene, non ho così male, era solo per dire. Guarda!- Disse lui, muovendo poi i polsi per confermare la propria affermazione. Il moro sospirò sollevato e gli sorrise, per poi girare i tacchi e tornare a farsi la doccia.

-Hm hm...- Annuirono Hakuryuu e Gomaki nello stesso momento, rivolgendo lo sguardo verso il più alto dei tre, il quale, accorgendosi di loro, arrossì di brutto.

-C-che volete ora?!-

-Lo vuoi proprio sbattere al muro.-

-Incredibile il fatto che sei riuscito a sbattere prima Mahoro.- Continuò Gomaki, schivando un pugno che, molto sicuramente, gli avrebbe rotto uno zigomo, e scoppiò a ridere mentre veniva inseguito dal suo suddetto "migliore amico". – Tanto non mi prendiiii!-

Hakuryuu scosse solamente la testa e tornò ad asciugarsi i capelli, fregando il pettine di Minamisawa e divertendosi a vederlo mentre si disperava nel cercarlo. Appena lo vide in pugno al loro capitano, il viola ci mise poco ad urlare al delitto e lanciarsi addosso a lui, salvo poi lamentarsi del dolore alle gambe. L'albino provò in ogni modo possibile a staccarselo di dosso, notando come si era attaccando come una piovra, ma, in quel momento, passò proprio Kishibe vicino a loro e fu preso in pieno da una gomitata, facendolo poi cadere per terra con un tonfo.

-Riusciamo a non ammazzarci per UN giorno?! E' CHIEDERE TROPPO?!- Si ritrovò ad urlare Kita da dentro alla doccia, in punta di piedi per guardare fuori dalla cabina, sull'orlo dell'ennesima crisi di nervi nel giro di una giornata sola, e si poteva chiaramente vedere dai capelli sempre più arricciati, ormai lasciati cadere sulle spalle.

-Ohi bro, sei stato comunque troppo figo quando mi hai salvato dall'allenatore!- E Kita urlò, scivolando su una saponetta dopo essersi ritrovato Namikawa nel box doccia senza essersene accorto. Ormai praticamente a gambe all'aria e una bella botta sul sedere, aprì gli occhi e quasi non morì dall'imbarazzo quando si ritrovò la testa di Namikawa sul proprio petto e le sue mani...beh....sulle sue cosce.

Tutti rimasero in completo silenzio, avendo quasi percepito ci fosse un classico momento imbarazzante che avrebbe rovinato i rapporti tra due persone.

-Noooo, che figata! Hai i peli pubici arancioni! I miei sono neri, cavolo!-

-BRUTTO DEFICIENTE MANIACO, FILA DA QUA!- E tutti videro Namikawa venir lanciato via dalla doccia e, di conseguenza, scortato da Mahoro nello spogliatoio dopo essersi assicurato che non puzzasse più di pesce. Il che era strano, il ragazzo dai capelli rossi lo aveva lavato come minimo otto volte con un bagnoschiuma alle mandorle.

Inutile dire che Kita non uscì dalla doccia.

Intanto, dall'altra parte dello spogliatoio, Kishibe era riuscito a riprendersi dalla gomitata micidiale di Hakuryuu e si era alzato in piedi, tenendosi la testa mentre osservava i due ancora litigare per uno stupido pettine.

-Ao, a sto punto limoniamo che con tutta sta tensione mi viene il durello!- Esclamò Minamisawa con una nonchalance pazzesca e si poté sentire Gomaki andare a sbattere con tutto il corpo contro le piastrelle del pavimento. Nessuno riusciva a leggere l'espressione di Hakuryuu, in quel momento, ma vedere Minamisawa venir lanciato chissà dove doveva essere una risposta più che plausibile: il drago bianco aveva rifiutato la proposta.

-Non ci posso credere, siete tutti dei maniaci qua dentro.- Disse Makari scuotendo la testa e, allo stesso tempo, asciugandosi i capelli con un asciugamano, e per poco non tirò quattro sberle a chiunque gli stesse toccando la schiena. Probabilmente qualche sberla partì, ma si rese conto fosse Gomaki solamente alla settima. Sfortunatamente.

-Makari-kun, sei sempre molto aggressivo, hai per caso della rabbia repressa?-

-Kurosaki, tappati la bocca o troverò il modo per farti smettere di parlare.-

-Ohi, posso proporre Yamato???-

-TETSUROU, PUTTANA TORNA QUA CHE TI RASO A ZERO CAPELLO PER CAPELLO!-

Oasis - Cosa fa la Resistance quando non è in campo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora