A sua difesa, Hakuryuu non aveva mai incontrato l'Imperatore prima d'ora.
Certo, era il giocatore più forte a disposizione dei Fifth Sector ed era persino il fiore all'occhiello del sistema, però aveva solo incontrato segretari e allenatori più o meno importanti, ma dell'uomo più potente del mondo calcistico non aveva visto nemmeno l'ombra. Persino Shuu, essendo un dio del calcio, non l'aveva mai visto! Quello doveva davvero significare qualcosa!
Sicuramente, pensando all'Imperatore, non si sarebbe mai e poi mai immaginato un ragazzo della stessa età dei loro allenatori, biondissimo e con una leggera traccia di fucsia alle radici. Anzi, all'inizio negava persino quello che aveva pensato, non poteva essere lui!
-Ragazzi, voglio presentarvi gli ospiti d'onore per l'allenamento di oggi.- Iniziò con voce chiara l'allenatore della Teikoku, il famosissimo Kidou Yuuto, e indicò i tre nuovi arrivati con una mano. –Oggi resteranno qua per giudicare la squadra, non sentitevi in ansia dato che non verrete giudicati individualmente.-
A proposito, parlando di novità: avevano la bellezza di sei allenatori, in quel momento, ma quattro di loro se ne stavano in panchina a girarsi i pollici. Erano stati messi letteralmente in panchina, e la squadra si sarebbe allenata sotto gli occhi severi di Kidou Yuuto e Afuro Terumi, giunti specialmente dalle loro rispettive scuole per aiutare quel disastro in cui si era trasformata la Resistance Japan.
Una barba assurda, i loro allenamenti erano stati quasi triplicati e nessuno aveva la forza per scherzare dopo, così distrutti da poter solamente dirigersi a fare la doccia e dritti dritti a casa. O almeno, Hakuryuu, Gomaki e Senguuji se la cavavano alla grande, si chiedevano solamente perché il Fifth Sector era stato così clemente nei confronti degli altri.
E finalmente, Hakuryuu poteva chiedere tutto quello che voleva all'uomo di fronte a sé.
Accanto a lui si trovava la stessa donna che li aveva allenati la settimana prima (Dottoressa Miyano, giusto?) e un uomo ben più alto di entrambi, con uno sguardo di pietra in viso mentre li squadrava dal basso all'alto, letteralmente.
-In realtà verranno giudicati solo i metodi di allenamento, perciò fate finta di non vederci girare a bordo campo.- Continuò l'Imperatore, sorridendo a tutti i presenti, i quali iniziarono a sentirsi più a loro agio.
-Perché avete massacrato solo noi?-
La domanda fece voltare tutti nella direzione dell'albino, il quale aveva persino fatto un passo in avanti e non toglieva gli occhi dal biondo che sembrava spaesato, per poi quasi capire di cosa parlava.
-Intendi la Ancient Dark, Unlimited Shining, e di conseguenza anche la Zero?- E mise le braccia dietro alla schiena, avvicinandosi con passi felpati e leggeri, fino a fare un giro attorno a lui per osservarlo. –Pensavo fosse chiaro. Siete le squadre definitive, il massimo del Fifth Sector. Non siamo riusciti a gestire bene la faccenda e l'allenatore Kibayama ha preso le redini della situazione poco dopo essere stato assunto, quegli allenamenti al limite della tortura umana non è qualcosa che io, come Imperatore, ho impartito.-
Il cervello di Hakuryuu stava facendo fatica a seguire e assimilare tutte le informazioni che gli stavano venendo lanciate letteralmente contro. Quegli allenamenti... non erano ordini diretti dal Fifth Sector? Lui sarebbe potuto diventare il più forte di tutti anche senza aver bisogno di rischiare la vita? Quello non riusciva davvero a capirlo, lui ci aveva creduto disperatamente alle parole di Kibeyama, pensando fossero quelle dirette dell'Imperatore.
-L'allenatore Kibayama ormai è in prigione per abuso di potere e non potrà ritornare ad allenare nessuna squadra per il resto della sua vita, se questo è quello che ti preoccupa.- Concluse l'Imperatore, per poi posare una mano sulla sua spalla, quasi per consolarlo senza uscire dal suo personaggio. Hakuryuu non spicciò più parola, ma fortunatamente ci furono altre due persone ad avanzare domande verso l'uomo.
-Non ha senso, ci hanno sempre detto che la Dragonlink era la squadra definitiva del Fifth Sector, perché ora ci venite a dire che, in realtà, era la Zero?- Chiese confuso Senguuji, mettendo le mani sui propri fianchi mentre si poteva quasi vedere i suoi capelli arricciarsi dal nervosismo. Gomaki, accanto a lui, incrociò solo le braccia al petto.
-La Dragonlink era un progetto del vecchio Imperatore e creatore del Fifth Sector, Senguuji Daigo. Lui si era limitato a creare una sola squadra, io invece mi sono impegnato a scoprire quanti più giocatori talentuosi possibili, volevo e voglio espandere gli orizzonti del Fifth Sector. Siete tutti dei giocatori formidabili, ma la Dragonlink non è un progetto a cui partecipo.- Finì di spiegare, per poi scuotere la testa e tornare tra la donna dai capelli neri e lo spilungone.
-Beh...questo sì che è un modo diverso dal solito di iniziare l'allenamento, non trovate?- Disse Hiroto per provare a sollevare il morale della squadra, e quasi ci riuscì quando, tastandosi le tasche, non trovò il portafoglio e dovette esaminare ogni ragazzo presente. Afuro, accanto a lui, sospirò solamente.
-Ho io il tuo portafoglio.-
-Ancora per poco.- Sussurrò Kishibe accanto a Gomaki, e lui gli tappò solamente la bocca, facendogli persino segno di stare zitto. Avevano ancora tempo per rubargli il portafoglio, dovevano aspettare solamente di restarsene da soli con lui.
Appena i ragazzi iniziarono a correre, Akane lanciò un'occhiata ai quattro allenatori in panchina e, dopo averli visti annuire, si allontanò un po e andò a sistemarsi una decina di metri più in là, facendo attenzione a non interrompere la corsa dei giocatori, ai quali lanciò un caldo sorriso appena passarono accanto a loro.
Aveva ricevuto delle notizie non proprio rassicuranti da Hiroto, qualche sera prima, e quello non l'aveva calmata per nulla. Per quanto ne sapeva, c'erano due ragazzi con problemi gravi in famiglia, e a lei sembrava di prendersi sulle spalle l'ennesimo incarico che le avrebbe portato via tempo prezioso dal suo lavoro a tempo pieno, però il suo istinto materno le aveva impedito di rifiutare. Sapeva che uno di loro era scappato di casa perché i suoi non volevano un figlio omosessuale, ma dell'altro non sapeva assolutamente nulla.
Dannazione, non sapeva nemmeno chi fossero i ragazzi in questione!
Osservò ogni singolo componente per l'intero allenamento, appuntandosi qualsiasi movimento che avrebbe potuto convincerla, e alla fine non fu delusa quando due ragazzi la raggiunsero, a fine allenamento e pieni di nervosismo.
-Ehi ragazzi, siete andati molto bene oggi, non preoccupatevi. Posso aiutarvi?- Chiese con un tono gentile mentre metteva il blocco e la penna nella tracolla, per poi girarsi per dare loro la massima attenzione.
I due ragazzi in questione si lanciarono un'occhiata non proprio sicuri, e il più alto iniziò a parlare.
-Ecco...l'allenatore Kira ci ha detto di venire da lei, dato che sa quello che ci sta succedendo in questo momento e vuole darci una mano, ma...non sappiamo cosa dirle.- Iniziò il ragazzo dai capelli lunghi, mentre torturava la maglietta con le dita nervose. Quello più basso accanto a lui, invece, si stringeva di più nella grande felpa che, evidentemente, gli era stata prestata.
Ad Akane si spezzò un po' il cuore, e si immaginò di vedere le proprie figlie nella loro stessa situazione: era impensabile che qualcuno potesse causare tanto dolore a un ragazzo fino al punto di farlo fuggire di casa, l'unico posto dove dovrebbe sentirsi accettato.
La donna posò le mani sulla testa dei ragazzi e accarezzò delicatamente i capelli, così diversi l'uno dall'altro.
-Hiroto ha ragione, ragazzi. Sono qua per aiutarvi in tutto e per tutto, e vorrei che voi imparaste a fidarvi di me. Non preoccupatevi, questa situazione si risolverà. Ah sì, potete anche chiamarmi Akane-san, se può aiutarvi.-
Kita e Kurosaki, un po' sorpresi, si ritrovarono ad osservare il sorriso pieno di gioia che la donna sembrava aver sempre stampato in viso e, quasi per la prima volta nella loro vita, sentirono un calore che non avevano mai provato.
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Oasis - Cosa fa la Resistance quando non è in campo?
HumorIn preparazione al loro futuro scontro con la Inazuma Japan nel Galaxy, come hanno vissuto questi undici ragazzi a stretto contatto l'uno con l'altro? La loro quiete sarà distrutta dall'arrivo di quattro allenatori, teste calde esattamente come loro...