Capitolo 27: (Filler) Kurama, l'acchiappacretini

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Kurama non aveva la minima idea di che orario fosse, ma doveva essere tardi per essere fuori di casa, di quello ne era sicuro. Era stato svegliato da delle urla fuori di casa e, con parecchia difficoltà, era riuscito a lasciare il tepore del suo letto per guardare fuori dalla finestra e, caso servisse, riprendere i teppisti che stavano interrompendo il suo sonno pacifico.

Vide qualche figura aggirarsi proprio davanti a casa sua, palesemente ubriachi, e lui riuscì solamente a roteare gli occhi mentre li guardava fare avanti e indietro, non sembravano intenzionati ad andarsene molto presto.

Si rese conto di chi si trattasse solo dopo aver sentito il proprio nome venir storpiato in maniera allucinante. Kurama aprì la finestra velocemente e, dopo essersi sporto, vide finalmente quel cretino del suo fidanzato provare ad entrare dal cancelletto chiuso.

-NORIHITINO MIO! MA BUONGIORNO, SVEGLIATI E VIENI CON NOI!- Urlò il suddetto fidanzato, aggrappandosi al cancello e accasciandosi per terra.

Stava...piangendo? No, Atsushi non piangeva perché gli mancava, non lo aveva mai fatto nel corso della loro lunga relazione.

-HAI SENTITO NORIHITINO? IL TUO FIDANZATO STA MORENDO QUA! SOLO UN TUO BACIO LO SALVERA'!- Gridò il ragazzo accanto a lui, abbracciandolo per le spalle e piangendo a sua volta. Era probabilmente più basso di lui e aveva i capelli blu scuro, oltre alla pelle più candida mai vista. Dov'è che lo aveva visto?

Dietro di lui sentì sua madre chiamarlo, e, subito dopo, entrò nella sua stanza con una mazza da baseball. Senza un'altra parola, raggiunse la finestra e si mise a rispondere nello stesso tono.

-MINAMISAWA ATSUSHI! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI STARE ALLA LARGA DALLA MIA PROPRIETA'?! FORZA, PORTA VIA I TUOI AMICHETTI E NON TORNARE MAI PIU'!- E lanciò persino la mazza, prendendo qualcuno in testa a giudicare dalle nuove urla disperate del gruppetto.

-Mamma, ci penso io.-

Sua madre roteò gli occhi, ma se ne andò senza un'altra parola. Il nanetto non ci mise moltissimo a vestirsi, prendere il telefono e correre fuori senza fare troppo rumore. Proprio a lui dovevano succedere tutte quelle cose? Probabilmente era per il test di fisica che avrebbe avuto la giornata dopo.

Una volta raggiunto il gruppetto ed essere riuscito ad allontanarli fino a un campo da calcio isolato, fu atterrato da non altro che il suo fidanzato prugnoso, il quale iniziò a strusciare il viso contro il suo petto come se fosse un gatto e dire al vento quanto fosse attraente e affascinante, ma soprattutto "un fregno da paura, battimelo in culo". Kurama si sentì un po schifato da tutte quelle attenzioni.

Si guardò in giro e notò che, sfortunatamente, non solo Minamisawa era ubriaco marcio. C'erano forse tre coppiette che stavano limonando come se non ci fosse un domani, ed era sicuro che almeno una di loro avesse già i pantaloni slacciati.

-Da come hai potuto notare, sono tutti ubriachi e sono rimasto l'unico sobrio, qua dentro.- Iniziò un ragazzo dai capelli rossi mentre annuiva e sospirava. –A volte è difficile essere il mom friend...-

Kurama non capì di cosa stesse parlando, ma quando le manine gelide di Minamisawa si intrufolarono nei pantaloni del suo pigiama, l'urlo che tirò fu sufficiente ad allontanarlo.

Era troppo difficile chiedere una nottata in pace, non è vero?

-OH CAZZO, SENGUUJI SCENDI DA QUEL PALO! NO, NON LECCARLO!- Esclamò il ragazzo di prima, afferrando un tizio con i capelli rosa per i fianchi e allontanandolo con la forza dal palo che, a detta del ragazzo ubriaco, sembrava molto invitante. Quello accanto a lui solamente si incollò ai suoi fianchi e si fece trascinare a sua volta.

Ormai Kurama non sapeva nemmeno dove posare lo sguardo, vedeva solo dei cretini lasciati liberi e si stava chiedendo se l'accalappia-cretini si fosse già messo sulle loro tracce.

-TI PREGO, NORIHITINO, FAMMELO SUCCHIARE UN PO, HO UNA VOGLIA TREMENDAAAAAAAAAAAA!- Lo distrasse il suo fidanzato, attaccandosi alle sue cosce, e Kurama lo spostò con un piede alla più svelta. Era già tanto fosse riuscito a tirarsi in piedi, non avrebbe fatto nulla che avrebbe danneggiato permanent—aspetta....ERA UN MEMBRO QUELLO CHE AVEVA VISTO?!

-MA DIO SANTO, NAMIKAWA, KITA, RIVESTITEVI CHE SIAMO A DICEMBRE INOLTRATO! FORZA!- Li raggiunse poi il santo di turno, staccandoli e invitandoli a vestirsi, per la delusione crescente di entrambi. –NAMIKAWA, SEI ANCHE L'UNICO SOBRIO, NON PUOI LASCIARMI DA SOLO!-

-Bro, Ichichi è un concentrato puro di adorabilità assoluta, non posso lasciarlo da solo e al freddo.- Gli rispose con un bel ghigno sulle labbra mentre si allacciava i pantaloni. Il ragazzino, che non doveva essere più giovane di loro, solamente sbuffò e borbottò qualcosa che doveva essere "Renren, ho voglia", per poi attaccarsi al suo braccio. Aveva gli occhi lucidi e le guance estremamente rosse, probabilmente dovuto al caldo, eccitazione e il fatto che era ubriaco.

-Beh, IO NON POSSO TENERVI TUTTI SOTTO CONTROLLO! GUARDA, YUKIMURA SI STA ARRAMPICANDO SULLA RETE DEL CAMPO! COME FACCIO A FARLO SCENDERE SENZA UCCIDERLO?!-

Come non detto, il rosso era nel bel mezzo di una crisi di nervi, e si poteva notare da come si tirava i capelli.

Un ragazzo dai capelli bianchi si avvicinò a lui e diede un calcio a Minamisawa, facendolo atterrare definitivamente, per poi passargli due tappi per le orecchie. Sembrava molto calmo, ma quello doveva essere specialmente perché non stava sentendo niente da chissà quanto.

"Ci sono delle persone sveglie anche qua, allora..." Pensò infilandosi i tappi nelle orecchie.

Osservò anche la terza coppietta pomiciare quasi romanticamente, stretti l'uno accanto all'altro senza niente fuori posto, se non i capelli. Erano seduti su una panchina e si accarezzavano il viso a vicenda, con le gote così rosse da potersi notare anche da lontano. Appena si staccarono, il più alto dei due gli spostò i capelli del viso e lasciò qualche bacio sulle sue palpebre chiuse, sorridendo in seguito felicemente. Si sussurrarono qualcosa sottovoce, e il più basso sorrise di conseguenza, per poi abbracciarlo con forza per i fianchi.

Forse non tutti erano disgustosi, la dentro...

-KISHIBE, NON PISCIARE SULLA BICI! NON SAPPIAMO DI CHI SIA!-

Beh....se loro erano la compagnia del suo fidanzato, aveva molte meno domande sul suo comportamento fuori dal normale.

Oasis - Cosa fa la Resistance quando non è in campo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora