Capitolo XX - Ribellarsi

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Anno V - Parte IV - Ribellarsi

Era una bellissima giornata ad Hogwarts. Una di quelle giornate raramente perfette da sembrare quasi opera di un incantesimo. I cieli erano sereni, senza nemmeno una nuvola. Il sole splendeva alto e regalava un leggero torpore. L'erba verde si muoveva al suono di una gentile brezza primaverile. Giugno era arrivato, e con lui i G.U.F.O. Nelle settimane precedenti le lezioni si erano tutte concentrate nel ripasso dei vari argomenti, i discorsi tra gli studenti si erano ridotti al minimo e l'unico argomento erano i temutissimi esami. Quell'atmosfera febbrile e tenace fece quasi dimenticare ad Andromeda che, tempo due settimane secondo i calcoli astronomici di Albus, e avrebbe finalmente scoperto la verità sui suoi genitori. La McGranitt era abbastanza severa con lei, perciò cercò di dare il meglio in Trasfigurazione, una materia che per sua fortuna, non aveva bisogno di molta applicazione. Nonostante tutto, però, tra i Serpeverde continuava a regnare un clima di  tristezza e depressione. "Perché studiare?", si chiedevano in molti quando il loro destino era già segnato. Albus diceva loro di non disperare, ma per lui la vita aveva altri progetti. "Dovremmo ribellarci" - disse una sera Andromeda. "Sì, e come?" - chiese ironica Alice Carrow. Andromeda si guardò attorno. Tutti i compagni pendevano dalle sue labbra, e lei aveva qualcosa di preciso in mente. I G.U.F.O. sarebbero duranti due settimane, bisognava solo prendere del tempo. E loro avrebbero avuto tutte le risposte ai loro problemi.

La Sala Grande aveva un aspetto decisamente diverso dal normale, questa volta più inquietante di quando fu trasformata per ospitare il Ballo del Ceppo. I ragazzi del quinto furono radunati nella Sala d'Ingresso mentre gli altri studenti andavano a lezione, e poi furono fatti entrare nella Sala. I tavoli erano sparati ed erano sostituiti da anche singoli, rivolti verso il tavolo degli insegnanti, occupato dal Professor Paciock. "Potete cominciare" - annunciò lui quando tutti furono seduti in silenzio, e si voltò verso un'enorme clessidra posta sul tavolo. Andromeda, con il cuore in gola, guardò il foglio e afferrò la piuma. Sapeva molte delle risposte...ma qualcosa la tratteneva nel scriverele. Sentì un sentimento di rabbia e ingiustizia salire dentro di sé. Guardò i suoi compagni di Serpeverde sparsi attorno nella Sala. Incrociò lo sguardo contrariato di Albus, che aveva iniziato a scrivere. Poi guardò Alice, Scorpius, Ava, persino Ralph Dolhov II e suo fratello Brutus. Sembravano tutti aspettare una sua mossa. Poggiò il calamaio. Era ora di fare qualcosa. Incrociò le braccia e guardò dritto davanti a sé la grande clessidra. Attorno a lei ci furono dei bisbigli. "Ma cosa fa?" - disse un ragazzo di Corvonero. "È pazza?" - sussurrò Iola Dornis. I bisbigli fecero alzare la testa dal libro al professor Paciock, che vide la giovane serpeverde rifiutarsi di scrivere.

"Cosa fa Nott? Si rimetta subito a scrivere!" - tuonò perentorio il Professore - O forse le domande non sono di suo gradimento?". Chiuse il libro e si avvicinò alla studentessa. Ma Andromeda non rispose, continuando a guardare avanti. "Avanti. Cosa aspetta? Scriva!" - disse di nuovo, questa volta con tono leggermente più alto. Era infastidito. Ma Andromeda non si mosse, e questo lo irritò parecchio. Sopratutto perché al fondo della tavola degli insegnati erano appostati anche gli esaminatori del Ministero. I brusii si fecero più forti. "Se non vuole scrivere, se non le interessa il suo futuro, sono affari suoi. Può uscire dalla Sala, Nott" - disse severo il Professor Paciock. Fu allora che Andromeda spostò finalmente il suo sguardo sul professore di Erbologia. Prese il foglio in bianco, si alzò e glielo consegnò. Si voltò per guardare i suoi compagni di Serpeverde. Alice le fece un segno di rispetto con la testa e sorrise. Andromeda cominciò a percorrere la lunga Sala sotto lo sguardo divertito e sorpreso dei suoi compagni di corso. "Vada dalla Preside, Nott! ORA!" - gridò il professore. Ma ciò che non si aspettava Neville Paciock e che dopo di lei si alzò anche Alice Carrow, seguita da sua gemella Ava. Consegnarono il foglio in bianco e seguirono la loro compagna. "Allora andremo anche noi dalla Preside" - dissero le gemelle  Carrow all'unisono. Il Professore rimase senza parole. "Anche io!" - disse Ralph Dolohov. "Anche io" - si alzò in piedi anche Robert Bletchley. Mentre altri suoi compagni consegnavano i fogli in bianco, Scorpius guardò Albus che appariva profondamente contrariato da quell'idea. Scorpius si fece coraggio...

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