Anno VII - Parte IV
Hermione non era riuscita a dormire nemmeno un po'. La testa le faceva male e quel posto le provocava una nausea incredibile. Aveva chiuso gli occhi per qualche secondo. Si era accoccolata ad Harry che l'aveva stretta tra le sue braccia per cercare di tranquillizzarla. Non aveva mai visto la sua amica reagire così. Negli occhi si leggeva il dispiacere, la delusione e la tristezza per la situazione in cui si trovavano.
Ad un tratto le pareti tremarono. Harry si alzò in piedi, svegliando anche Hermione. La aiutò ad alzarsi. Lei aprì gli occhi frastornata: "Cosa c'è, Harry?" - chiese debolmente. Harry le fece cenno di zittirsi e di mettersi contro la parete opposta. Lui fece altrettanto e restarono in attesa. Sentirono qualcuno cadere per terra. Si intravide un lampo verde dalla fessura nel pavimento. Poi un boato. Il viso di Harry fu colpito dalla terra e dalla fuliggine, al punto che fu costretto a chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, fece fatica perché non riusciva a sopportare la luce del sole.
"Spaventato, Potter?" - disse una voce stranamente familiare. Hermione strizzò gli occhi per guardare meglio. Riconosceva il timbro, ma non poteva essere lui...
"Mai, Malfoy" - ripose Harry con un pizzico di aria di sfida, una cosa naturale tra loro - "Era ora, Draco". Il Magiamorte colpì le catene che tenevano legato Harry Potter e queste immediatamente saltarono via. Draco gli diede una bacchetta giusto in tempo per colpire un Magonò dietro di loro che stava per dare l'allarme.
"Scusa Potter, ero intento a giocare nel mio castello ma, ehi, meglio tardi che mai. Anche se ammetto che sarebbe stato divertente vederti senza magia" - lo provocò Draco mentre si accingeva a liberare anche Hermione.
"Già, perché solo così potresti vincere contro di me" - rispose Harry mettendo piedi fuori dalla cella e rendendosi conto di essere su un'isola semi-deserta. L'aria fredda gli colpì il viso. Draco, intanto, si avvicinò a lei. "Ministro. Granger" - disse offrendole la sua mano per aiutarla ad alzarsi. Lei la prese. Fu il primo contatto tra lei e Draco.
"Tzè, Potter. Non farmi pentire di essere venuto a salvarti il tuo fondoschiena da prescelto" - disse Draco uscendo dalla cella e raggiungendo Harry.
"Dove andiamo?" - chiese Hermione.
"In un posto sicuro" - rispose Harry guardando l'orizzonte. I tre unirono le mani e scomparvero.
"Per la barba di Merlino, Harry!". Potter non fece in tempo a sistemarsi gli occhiali sul naso che fu investito dall'abbraccio di sua moglie Ginny. La donna lo tastò per bene per assicurarsi che fosse tutto intero. "Sto bene. Ancora funzionante" - disse con un sorriso sghembo. Solo allora si accorse che attorno a loro tutti i suoi amici e parenti avevano la bacchetta puntata verso il Mangiamorte che si era smaterializzato con i due.
"Abbassatele" - disse a voce alta Harry - "È uno dei nostri".
Luna, Rolf, Neville, Ted Lupin, Fred e Bill Weasley lo guardarono preoccupati, come se avesse preso una botta in testa. Harry fece nuovamente cenno di abbassare le bacchette e loro, titubanti, eseguirono l'ordine. In quel momento uscì dalla porta anche Ron. Il Mangiamorte prese la sua bacchetta e con gesto si tolse la maschera rivelando i suoi capelli biondi. Gli altri sussultarono, e Ron fece due passi avanti per avvicinarsi alla moglie.
"Bel ringraziamento per avervi salvato la pelle, eh Potter? Ora, qualcuno dei tuoi amici mi offre una tazza di tè?" - disse Malfoy spavaldo rinfoderando la bacchetta e alzando le mani in segno di resa.
"Mione... stai, stai bene?" - chiese Ron. Lei annuì e subito dopo lo abbracciò. Ron la strinse a sé. Si era spaventato quando aveva saputo della caduta del governo. Anche Hermione non era mai stata così contenta di vederlo e doveva ammettere che gli era mancato. Tanto.
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Bloodline - A Harry Potter story
FanficÈ arrivata la Harry Potter next generation! "Si dice che in tempi di pace il male non esista. Si sbagliano. Il male è sempre stato lì, nascosto, in attesa del suo risveglio". Andromeda Nott non sa chi sia veramente. Cresciuta in Bulgaria in un'orfan...