Inverno. Bulgaria, 1998
"Sei sicura sia questo il posto?"
"È questo. Andiamo."
Due figure incappucciate emersero dall'ombra del bosco. Era notte inoltrata, il rumore dei passi sulla neve fresca risuonava nell'aria insieme a qualche ululato. Eppure, dietro di loro, non si lasciavano alcuna traccia. Uno di loro portava una cesta con dentro qualcosa con sé. Insieme si diressero verso una casa. Le luci erano spente, ma una fioca lampada illuminava la targa accanto al cancello: Orfanotrofio.
Uno dei due figuri poggiò la cesta per terra.
"Mi sembra una pazzia tutta questa storia" - disse uno dei due scuotendo la testa.
"Eseguiamo gli ordini e basta" - disse l'altro guardando con sdegno il contenuto nella cesta. Poi, i due loschi figuri si allontanarono tra la neve.
Dalla coperta spuntò una piccola mano, quella di un bambino di appena un anno. Un sibilo. La mano del bambino si allungò fuori dalla coperta e toccò qualcosa: era il muso di un grosso serpente. La lingua biforcuta sfiorò il palmo della mano e subito il bambino si mise a ridere. Ora il grosso serpente troneggiava sopra l'indifesa creatura, ma il bambino non ne era impaurito. Il muso del serpente si fece più vicino. Il bambino aprì gli occhi. Gli occhi del serpente si rifletterono negli occhi verdi del piccolo.
Poi un pianto improvviso. Qualche luce si accese nella grande casa. Il serpente strisciò via. Sulla coperta alcune tracce di sangue e sulla gamba del bambino comparvero due puntini: il morso di un serpente.
Estate. Bulgaria. Anni dopo.
"Fermatela!"
Una donnona dai tratti slavi rincorre una bambina dai capelli corvini e pelle diafana. La bambina corre veloce, i capelli arruffati, il sorriso stampato in faccia. Altre istitutrici cercano di afferrarla ma invano. La bambina corre veloce verso il bosco e si nasconde dietro una siepe. I suoi occhi verdi si mescolano al colore del fogliame del bosco.
"Fermati o giuro che finirai in isolamento di nuovo!" - grida la donna in preda al panico, guardandosi intorno disperata.
La bambina ride. Stringe tra le mani un biscotto. Lo mangia di gusto, come se non mangiasse da tanto tempo. Dopo qualche morso si accorge di non essere sola. In lontananza un lupo la sta fissando. La bambina guarda il misero biscotto e ne lascia un pezzo per terra, prima di uscire dal cespuglio e ritornare verso la casa.
"Razza di canaglia!" - la voce della donna la coglie di sorpresa. Trasalisce mentre la donna la afferra per la maglia.
"Lasciami! Non ho fatto niente!" - replica la bambina.
"Sai qual'è la punizione per i ladri. Una settimana in isolamento. Chissà magari riuscirai a farti amica almeno i ratti" - continuò la donna trascinando verso la casa la bambina.
"No, vi prego, no..." - urla la bambina, stringe i pugni, chiude gli occhi. Sente qualcosa correre verso di loro e la presa sui suoi capelli allentarsi. Le urla della donna le fanno riaprire gli occhi. Il lupo ha appena attaccato al polpaccio la donna, che si agita disperata. La bambina rimane immobile a fissare la scena mentre il lupo stacca a morsi il calcagno della donna.
"Aiutami!" - urla la donna. Ma la bambina non accenna a muoversi, fissa il lupo ipnotizzata. Poi uno sparo e il lupo cade a terra. La bambina dagli occhi verdi si avvicina al lupo come a volerlo toccare, incurante della pozza di sangue in cui giace la donna, ma qualcuno la tira di nuovo via.
"Mostro! So che sei stata tu" - dice la donna con un filo di voce mentre un'altra donna trascina via la bambina giù verso uno scantinato. Verso il buio.
Davanti all'orfanotrofio un uomo, elegante e slanciato, magro e con tratti del viso spigolosi, stringe tra le mani un foglio. Controlla l'indirizzo. Con le lunghe dita affusolate coperte da guanti di seta suona il campanello.
"Entrate, prego" - dice la donna facendo strada all'interno dell'edificio, alquanto trasandato e pieno di muffa. L'uomo si muove storcendo il naso per l'odore e cercando di non toccare niente. Presero una scalinata che scendeva al piano inferiore verso le cucine e le cantine.
"Non vengono molti signori così distinti come voi a farci visita. Ci deve scusare" - continua la donna.
"Lei dov'è?" - per la prima volta sentiamo la fredda voce dell'uomo sulla trentina.
"Gliela porto subito. Sa c'è stata qualche difficoltà ultimamente... la bambina è strana, dice di parlare con gli animali e ci sono stati parecchi episodi... beh una donna è quasi morta qualche giorno fa" - disse la donna.
"Gradirei andare via quanto prima" - disse l'uomo guardando le facce sporche delle altre bambine nella cucina.
"In punizione. Nello scantinato - disse la donna, fissando la faccia contrariata dell'uomo. - Ad ogni modo, sono contenta che qualcuno se la prenda. Ha creato solo problemi".
La donna comincia a scendere le scale, poi si ferma.
"Come avete detto che vi chiamate?" - chiese la donna prima di aprire la porta che conduceva allo scantinato.
"Signor Nott. Theodore Nott. Sono il suo tutore" - rispose l'uomo.
La signora annuì e aprì la porta. Per la prima volta Theodore Nott vide gli occhi verdi di Andromeda nel buio della cantina.
Poteva sembrare solo una bambina ma era molto, molto di più. Lui lo sapeva e tra qualche anno lo avrebbe saputo anche tutto il Mondo Magico.
FINE PROLOGO
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Spero che questo inizio vi abbia incuriosito. La storia si dipanerà durante tutti sette gli anni ad Hogwarts (4 capitoli racchiuderanno un anno scolastico, ed eccezione dell'ultimo) e conterrà gli avvenimenti più importanti. Troveremo personaggi nuovi, la nuova generazione di maghi e gli eroi dei libri della Rowling che abbiamo tanto amato. Cercherò di essere quanto più fedele al mondo costruito e alla storia dei personaggi, prendendomi, però, qualche licenza poetica.
Spero di aver costruito un buon sequel, che per qualche ora vi faccia sognare, e vi riporti indietro alla magia del mondo di Harry Potter, di cui non ne abbiamo mai abbastanza.
rufio
L'immagine del capitolo è tratta da hearthy.devianart.com.
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Bloodline - A Harry Potter story
FanfictionÈ arrivata la Harry Potter next generation! "Si dice che in tempi di pace il male non esista. Si sbagliano. Il male è sempre stato lì, nascosto, in attesa del suo risveglio". Andromeda Nott non sa chi sia veramente. Cresciuta in Bulgaria in un'orfan...