Anno VI - Parte IV
L'ascensore arrivò sferragliando a tutta velocità e si fermò livello quarto del Ministero della Magia Britannico. Due uomini chinarono lo sguardo entrando nell'abitacolo e fecero un leggero saluto con la testa alla donna che vi era dentro. Scarpe perfettamente lucidate, tailleur di sartoria, un foulard al collo e i capelli raccolti in uno chignon basso. Hermione Granger-Weasley ricambiò il saluto, mentre stringeva a sé alcuni vecchi libri. Dava l'aria di sembrare alquanto tranquilla ma le sue dita tradivano una certa agitazione, massacrandosi le pellicine del pollice destro. Non ebbe il tempo di capire chi fossero i due uomini in ascensore con lei, ma molto probabilmente si stavano recando nel suo stesso luogo. L'ascensore frenò di nuovo, questa volta al piano sesto. Il volto di Hermione si illuminò. "Ministro..." - disse Harry Potter facendo un breve cenno del capo ed entrando nell'ascensore. La porta si chiuse e l'ascensore partì. Ormai l'abitacolo era pieno ed Harry fu costretto a dare le spalle all'amica.
"Dimmi che sai qualcosa in più..." - sussurrò Hermione avvicinandosi all'amico.
"Poco, ma è qualcosa" - bisbigliò lui - "Dov'è Kingsley?". Hermione tentennò e preferì non rispondere dal momento che non erano soli. L'ascensore frenò di nuovo e le porte si aprirono cigolando. "Ufficio Misteri" - disse una voce femminile. Gli uomini uscirono del corridoio ed iniziarono a percorrerlo. Hermione ed Harry uscirono dall'ascensore e si fermarono qualche secondo in attesa che i due fossero più lontani. "Allora?" - chiese insistente Harry. "Non lo so! Non ho sue notizie da qualche giorno ormai. Sto iniziando a preoccuparmi. Ho anche—" - Hermione si zittì improvvisamente vedendo passare qualche altro funzionario. Fece un cenno di saluto e un mezzo sorriso, poi si voltò di nuovo verso l'amico - "Ho anche chiamato Angie. Dice che non l'ha visto".
"Non è rientrato a casa?" - chiese lui. Hermione scosse la testa, guardandosi attorno guardinga.
"Metterò qualcuno ad indagare" - affermò Potter. Hermione ed Harry percorsero il corridoio senza finestre né porte, tranne una, liscia e nera, in fondo. Un luogo che risvegliava nelle mente di Harry ancora molte emozioni. Voltarono a sinistra, verso le scale. Scesero due gradini alla volta in silenzio. Raggiunsero la base delle scale e virarono in un altro corridoio che aveva delle torce appese alle pareti di pietra viva. Oltrepassarono porte di legno massiccio con chiavistelli e serrature di ferro. Poi, si fermarono a pochi passi da quella più grande. "Hai un piano vero?" - chiese il Vice-Ministro. Harry annuì: "Ne ho uno, ma non ti piacerà". Hermione guardò l'amico negli occhi alla ricerca di una risposta, un consiglio, una guida. Perché non c'era il suo mentore, Kingsley, lì con lei? Hermione sapeva che era giunto il momento di prendere delle decisioni. Sperava solo di riuscire e prendere quelle giuste. Mise la mano sul chiavistello ed aprì. Un brusio la investì.
L'aula aveva le pareti di pietra scura, illuminate fiocamente da torce. Panche piene di streghe e maghi si ergevano ai lati; di fronte altre panche in pietra, più alte, ospitavano gli alti funzionari del Ministero. Quando il Vice-Ministro varcò la soglia, e la porta si chiuse dietro di lei, calò il silenzio. Tutti gli occhi erano puntati su di lei. Il rumore dei suoi tacchi echeggiò forte sul pavimento di pietra. Prese il posto nello scranno più alto, quello destinato al Ministro, fugando ogni dubbio sulla possibilità di vedere Kingsley quel giorno. Harry prese posto qualche panca più a destra insieme agli altri Auror.
Hermione si schiarì la voce e strinse le mani sullo scranno.
"Dichiaro aperta l'assemblea disciplinare del dodici maggio" - annunciò con voce seria, e alcuni maghi cominciarono subito a prendere appunti. "Come sapete, siamo qui per prendere una decisione sulla strega chiamata Andromeda Nott, alla vista dei recenti infausti avvenimenti. Lascio la parola agli Auror per illustrarci le accuse". Hermione fece un cenno ad Harry, che si alzò in piedi e raggiunse il centro dell'aula. I membri dell'assemblea borbottarono. "La nostra intera esistenza è a rischio!" - gridò a gran voce l'Auror aprendo le braccia - "Decine di maghi e streghe stanno perdendo i poteri ogni giorno. È un epidemia!". Il brusio nell'aula si fece più alto. "Anche se ancora non ne capiamo l'origine, una cosa è certa: non si può tornare indietro". Maghi e streghe si guardarono tra di loro preoccupati. "E ora colpisce anche i nostri figli, le future generazioni della Magia. Colpiscono Hogwarts, la nostra parte più debole" - disse serio, e mentre parlava sembrò fissare uno per uno i suoi interlocutori.
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Bloodline - A Harry Potter story
FanficÈ arrivata la Harry Potter next generation! "Si dice che in tempi di pace il male non esista. Si sbagliano. Il male è sempre stato lì, nascosto, in attesa del suo risveglio". Andromeda Nott non sa chi sia veramente. Cresciuta in Bulgaria in un'orfan...