Capitolo VIII - Il serpente e il lupo

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Anno II - Parte IV 

Un uomo anziano piccolo, sudicio con i suoi occhi cadenti da bassethound* e i capelli rossi impastati uscì da un malconcio pub. Si guardò attorno circospetto. Si mise il mantello sulla testa e cominciò a camminare tra i vicoli bagnati dalla pioggia di Notturn Alley. Ogni tanto si guardava le spalle, stringendo la bacchetta tra le mani consunte. Stava scappando da qualcuno. Dopo aver svoltato un angolo, sentì una presenza dietro di sé. Si voltò preoccupato puntando la bacchetta davanti a sé. Ma non c'era nessuno. Fece un sospirò di sollievo. Forse era salvo. Abbassò la bacchetta. Qualcuno toccò il suo braccio...e immediatamente fu smaterializzato in un vicolo stretto di Diagon Alley. Non fece in tempo a reagire, che venne disarmato battendo la schiena contro il muro dietro di sé. La pioggia era diventata più fitta.

"Per le mutande sporche di Merlino! Signor Potter, che piacere..." - disse l'uomo facendo un sorriso sghembo.

"Mundungus. Sempre in fuga vedo" - disse Harry Potter togliendosi definitivamente il mantello dell'invisibilità.

"Oh no, solo...beh, ecco se devo dirla tutta...ho avuto qualche problemino con i folletti. Sa come sono..." - provò a dire Mundungus Fletcher.

"Sei in un mare di Troll, Mundungus. Ma forse ti posso aiutare, se tu aiuti me"- disse Harry Potter. Mundungus cercò di afferrare la sua bacchetta, ma era vecchio e lento con qualche chilo di troppo. Harry era più veloce. Gliela sventolò davanti. Il ladro sbuffò.

"Come posso esserle d'aiuto Signor Potter?" - chiese.

"Stanno accadendo eventi insoliti. Magari tu ne sai qualcosa..." - disse Harry. Era sicuro che tra gli ambienti e i maghi poco raccomandabili che frequentava Mundungus qualcuno doveva sapere qualcosa.

"Se vi dico quello che so, ecco,..cos'ho in cambio? Tutto ha un prezzo..." - sorrise mostrando i pochi denti che gli rimanevano.

"Potrei chiudere un occhio sui vostri furti ai folletti. Non farò rapporto al Ministero, avete la mia parola" - disse Harry Potter mentre la pioggia gli bagnava i capelli. "Abbiamo un accordo?". Mundungus annuì soddisfatto. "Ora dimmi cosa sai".

"Ecco, potrei aver origliato qualcosa da dietro una porta. Due Maghi stavano parlando, stavano discutendo di una specie di religione, una setta. Mi pare si facciano chiamare Ecatisti. Qualcosa si sta muovendo nell'ombra, signor Potter"".

"Cos'altro" - chiese Harry Potter.

"Beh, uno dei due maghi farfugliava qualcosa rispetto alla venuta di un leader in grado di togliere il velo fra il mondo dei morti e quello dei vivi"

"È impossibile" - affermò l'Auror.

"È quello che ha detto l'uomo. Ma poi ha parlato di una profezia" - disse Mundungus mentre della pioggia gli cadeva in faccia.

"Quale profezia?" - chiese Harry Potter.

"E io che ne so! Me ne sono andato prima di essere schiantato dai quei due. Non gli piacciono i ficcanaso" - ribatté il ladro facendo spallucce. Harry Potter abbassò la bacchetta pensieroso. "Ora posso andare?" - disse Mundungus.

"Chi era l'uomo?" - chiese Potter, spingendolo ancora contro il muro.

"Nott, junior" - disse infine. Nott. Ancora lui. Qualcosa gli sfuggiva. Aveva bisogno di una mente più brillante della sua. Aveva bisogno di Hermione.

"Potrei avere anche 10 galeoni?" - chiese il ladro.

"Non tirare la corda, Mundungus" - ribatté Potter allontanandosi dall'uomo e togliendo il Mantello dell'Invisibilità da sopra di loro. Forse, quel vecchio avrebbe potuto essergli ancora utile. Doveva tenerselo buono. Harry Potter si voltò e gli lanciò una piccola sacca tintinnante. Lui la prese al volo. "È sempre un piacere rivederla, Signor Potter" - disse l'uomo contemplando i soldi nella sua mano, mentre l'Auror si smaterializzava.

Bloodline - A Harry Potter storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora