Spalancai gli occhi non appena Changbin parlò «Cosa ci fai qui?» chiesi scocciato mettendomi immediatamente a sedere in direzione del ragazzo.
Dovetti girarmi per osservarlo. Non potevo credere fosse davvero venuto, dovevo guardarlo con i miei occhi.
Si era cambiato dalla mattina, indossava dei jeans chiari, una t-shirt nera ed un cappotto dello stesso tono sbiadito della maglietta.
«Vengo ogni giorno alla stessa ora» rispose alla mia domanda con noncuranza, mentre si sfilava il cappotto per poi poggiarlo sulla sedia della scrivania, proprio come si trovasse a casa sua.
«Oggi è una giornata no, tornatene a casa» tornai a stendermi sul letto dandogli le spalle. Non se ne parlava proprio che lo aiutassi.
«Ma, avevi promesso che mi avresti dato una mano!» protestò «In più oggi è l'ultimo giorno!» disse, e sentii il materasso abbassarsi sotto il suo peso.
«Oi, amico, domani ho un appuntamento e tu mi hai solo insegnato ad arrivare a letto, ho bisogno di qualcosa di più» mi punzecchiò il braccio con un dito.
«Uno, non sono tuo amico, e due, non è un problema mio»
«Oh, andiamo Fin- Felix!» si corresse quasi immediatamente dall'utilizzare il nomignolo che mi aveva affibbiato anni prima. Almeno era abbastanza sveglio da capire che non era il caso di insultarmi quando era in cerca del mio aiuto.«Se non le faccio un ditalino decente quella domani mi molla!» iniziò a strattonarmi il braccio con più forza.
Tutti i progressi che avevo fatto durante la mia lunga meditazione pomeridiana, tutto l'impegno e la buona volontà che ci avevo messo ad ammettere ed accettare il fatto di essere invidioso di Changbin, stavano per sgretolarsi di fronte all'insistenza del ragazzo che continuava a strattonarmi il braccio.
«Chiedilo a lei se lo stai facendo bene, è lei quella con la vagina, non io!» sbottai furente staccando con prepotenza la sua mano dal mio braccio.
«Strano, non sei una ragazza ma il temperamento da ciclo è quello»
Mi voltai verso di lui a bocca aperta rivolgendogli un'occhiataccia torva, poi tornai a guardare la finestra senza degnarlo di una parola.«Dai, avanti, dimmi solo come fare ad essere sicuro che goda, ti supplico!» continuò a pregarmi, ed a quel punto scoppiai «Metti le dita dentro e muovi avanti e indietro, se il suono sembra quello delle sirene di un'ambulanza, sta godendo, se sembra quello di un chiwawa strozzato allora le stai facendo male!» esplosi gesticolando vistosamente a causa di tutta la frustrazione che provavo.
«Woah» iniziò lui, staccandosi finalmente da me «qualcuno qui è nervoso, che succede, il fidanzatino non te l'ha messo al culo oggi?» fece un sorrisino sbilenco.
Quella frase fu l'ultima goccia. Mi scaraventai su Changbin mettendomi sopra di lui e bloccandogli le mani ai lati della testa «Adesso basta! Puoi insultarmi a scuola, per strada, puoi insultarmi dove dannazione ti pare!» gli urlai contro, avvicinandomi sempre di più al suo viso, quasi fossi stupidamente convinto che la vicinanza fisica potesse far sì che le parole si imprimessero meglio nella sua mente «Ma non ti azzardare mai più ad insultarmi in casa mia! Hai capito? Non ho più intenzione di aiutarti, continua pure a rendermi la vita un inferno, tanto, giorno più giorno meno, sai che differenza mi fa! Ed ora togliti dal cazzo e lasciami solo!» sbraitai.
Changbin mi guardò negli occhi per un po' senza emettere fiato.
«Non posso andarmene...» iniziò piano «Se non mi lasci» concluse facendo un cenno con la testa verso le mie mani strette attorno ai suoi polsi.Immediatamente tolsi le mani dalle sue lasciandogli libertà di movimento.
Lui restò lì a fissarmi «Sei carino quando imprechi, fai quasi tenerezza» disse.Cos'è, un complimento?
«Lo vuoi capire o no che devi andartene? Ti ho detto di toglierti dal cazzo!»
«Veramente» inizò con lo stesso tono tranquillo «saresti tu quello a starmi sul cazzo, letteralmente».A quelle parole spalancai gli occhi notando di essere ancora a cavalcioni su di lui. Che idiota che ero. Tuttavia, proprio quando stavo per spostarmi, Changbin decise di aprire bocca «Forse dovresti dare lezioni su come fottere anche al tuo ragazzo, perché per essere così acido vuol dire che non ti scopa granché bene» il suo sorrisetto sempre presente in volto.
Quando è troppo è troppo, Felix.
Alzai il pugno verso di lui preso da non so quale impeto «Io ti ammazzo, figlio di putt-» la mia imprecazione venne interrotta dalle labbra di Changbin che, senza preavviso, si poggiano sulle mie.
Un semplice contatto, spoglio, per niente approfondito. Soffice, come quello del giorno prima.
Quasi subito, Changbin si staccò da me «Sei carino quando imprechi» ripeté, questa volta quasi in un sussurro «ma le brutte parole non ti si addicono, dovresti smetterla» dopo ciò, nessuno dei due disse altro.
🌈🌈🌈
Eilà.
A breve pubblicherò un altro capitolo, considerando che bene o male saremo tutti costretti a stare a casa, magari qualcosa da leggere potrebbe rendere la giornata più piacevole.
Buon proseguimento.
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It's Just About Experience
Fanfiction«Vedi, tu puoi avere tutta l'esperienza che vuoi con le ragazze, ma non sai come comportarti perché pensi solamente al tuo piacere». «Magari io non l'ho mai messo in pratica, ma so quali parole usare per farle bagnare, dove e quanto a lungo devo toc...