La mattina successiva, faticai ad alzarmi dal letto. Avevo nuovamente passato l'intera nottata a piangere, pensando a ciò che era successo il giorno precedente e, peggio ancora, immaginando infiniti scenari su ciò che sarebbe potuto accadere quella stessa mattina.
Mi ero letteralmente masturbato di fronte a Changbin, mentre pomiciavo con lui. Sentivo che sarei morto.
Appena arrivato a scuola, trovai Yuni già lì ad aspettarmi «Sbaglio o sembra che oggi ci sia più gente del solito?» chiese mentre ci districavamo per i corridoi stranamente molto affollati.
Ci riflettei un attimo «Oggi ci sono le simulazioni delle classi quarte, saranno tutti fuori dall'aula a quest'ora» feci spallucce, pensando alla spiegazione più plausibile che mi venisse in mente.
«Sicuramente è così» concordò lei «sbrighiamoci ad arrivare agli armadietti che il libro di chimica pesa un quintale» si lamentò, sollevando sopra la testa il manuale che teneva saldamente con entrambe le mani.
«Faccio io» sfilai il volume dalla sua presa, guadagnandomi un bel sorriso da parte sua.Accelerammo il passo e, più ci avvicinavamo alla nostra meta, più i corridoi si facevano affollati, finché, svoltando l'angolo, non trovammo una folla di persone ferma proprio di fronte al mio armadietto.
Mi bloccai sul posto.
«Felix, tutto bene?» chiese Yuni, accorgendosi del mio disagio improvviso. Non risposi. Avevo un brutto presentimento.Cosa ci faceva tutta quella folla proprio di fronte al mio armadietto?
Il mio primo pensiero fu lui, Changbin.Iniziai ad immaginare gli scenari più disparati, a partire dalla figura del ragazzo che imitava con gesti plateali la mia performance del pomeriggio prima, fino a delle ipotetiche foto in cui mi toccavo appese all'armadietto. Oddio. No, era impossibile, non aveva preso il telefono, giusto? Era stato a guardarmi per tutto il tempo, me ne sarei accorto... No?
ll flusso dei miei pensieri tormentati si bloccò quando una mano si poggiò sulla mia spalla «Non preoccuparti amico, ci siamo noi a coprirti le spalle».
Voltandomi, mi trovai davanti la figura slanciata di Seungmin, che, con occhi attenti, fissava un punto dritto avanti a sé. Cercai di guardare nella sua stessa direzione e, non appena un paio di ragazzi si spostarono, lo intravidi: Hwang Hyunjin era appena tornato dal suo anno all'estero.
Per un attimo smisi di respirare. Proprio quando stavo per risolvere la situazione con Changbin, era tornato lui.
Oggettivamente Hyunjin non mi aveva mai fatto nulla, neanche ci conoscevamo, a dirla tutta, ma ero spaventato da lui, dalle voci che giravano sul suo conto, dalla sua reputazione. Avevo paura che, se mi avesse conosciuto, avrebbe cominciato a comportarsi come Changbin.
Al solo pensiero mi irrigidii ancor più di prima e Seungmin sembrò notarlo, perché mi afferrò per le spalle e mi condusse nella direzione opposta a quella nella quale stavo andando «Andiamo, vi offro qualcosa di sotto».
Arrivati al piano terra, Seungmin ci fece segno di sederci ad uno dei tanti tavolini sbilenchi che il bar della scuola aveva da offrirci, mentre lui andò al bancone ad ordinare qualcosa.
Mentre aspettavo il castano, continuai a riflettere su come sembrava io non potessi avere neanche un attimo di pace nella mia vita.
Certo, almeno Changbin sembrava aver mantenuto la promessa, risparmiandosi di umiliarmi davanti a tutta la scuola.Per ora.
«Perché non vai a sceglierti qualcosa al bancone? Offro io» appena tornato, Seungmin invitò Yuni ad allontanarsi. La ragazza rimase a fissarci per un po', prima di alzarsi silenziosamente lasciandoci soli.
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It's Just About Experience
Fiksi Penggemar«Vedi, tu puoi avere tutta l'esperienza che vuoi con le ragazze, ma non sai come comportarti perché pensi solamente al tuo piacere». «Magari io non l'ho mai messo in pratica, ma so quali parole usare per farle bagnare, dove e quanto a lungo devo toc...