1• giovedì

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«Aspetta, mi stai lasciando?» il ragazzo la fissò confuso.

«Tu sei tutto quello che si possa desiderare da quel punto di vista, dico davvero, ma...»
«Ma cosa?» sbottò il moro sbattendo una mano sul tavolo, attirando così l'attenzione di mezzo locale, cosa a cui lui non sembrava aver fatto caso.

«Ecco...» iniziò la biondina, rigirandosi una ciocca dei suoi capelli ossigenati tra le dita «diciamo che con te non mi sento soddisfatta appieno».

«Cos-» il ragazzo si alzò in piedi di colpo «come sarebbe a dire? Non avevi detto che era stato "il sesso più stramegagalattico della tua intera vita"?» chiese spazientito.

«Vedi, Binnie-inie Changbin-bin-» appena sentii quel soprannome non riuscii a trattenere una risata, ed i due sembrano notarlo, infatti, il ragazzo si voltò di scatto verso di me guardandomi storto, al che mi rigirai verso il mio tavolo, fingendo di scrutare il menù con attenzione, cosa che non stavo facendo, in tal caso mi sarei reso conto del fatto che lo stavo reggendo al contrario, ma questi erano solo dettagli.

Avevo resistito all'espressione "stramegagalattico", ma quel soprannome era davvero troppo per poter riuscire a trattenere una risata.

«Il problema non è il sesso, sono i preliminari» sentii la ragazza continuare. La storia si stava a facendo interessante.

«I preliminari» ripeté lui confuso.
«Si, cioè, non riesci a soddisfarmi pienamente da quel punto di vista, anzi, cioè, diciamo che fai un po' tanto schifo, va be' comunque non sai farli, ci siamo presi?» doveva aver messo in moto tutti gli ingranaggi del suo cervello per riuscire a tirar fuori dalla sua bocca quell'ammasso informe di proposizioni. A quanto pare a Changbin piacciono le ragazze sveglie.

«Come sarebbe a dire, ma se tu-»
«Fingevo Changbin!» esplose lei interrompendolo.
«Senti, i preliminari sono importanti per noi ragazze, e se devo correre il rischio di essere scoperta mentre mi fanno un ditalino in aula magna, per lo meno voglio venire!» concluse prendendo la sua borsetta ed alzandosi velocemente.

«Ma-» il moro provò a replicare ma lei gli diede una lieve pacca sulla spalla «Non prenderla sul personale, col tempo imparerai» disse con uno sguardo di compassione pura «o forse no. Paghi tu?» e senza aspettare risposta uscì a passo svelto dal locale.

Vidi il ragazzo abbandonarsi pesantemente sulla sedia rilasciando un profondo sospiro, quindi mi girai prima che potesse notare che avevo ripreso a fissarlo.

Tuttavia, non riuscii a trattenere un sorrisetto soddisfatto: quindi "il re del sesso" non sa fare i preliminari, eh? Senza rendermene conto il mio sorriso diventò una lieve risata che fece scattare il corvino verso di me.

«Cosa c'è finocchio? Ti sei divertito ad ascoltare la nostra conversazione privata?» si avvicinò a me con fare minaccioso e decisi, per l'ennesima volta, di ignorare il soprannome che continuava ad affibbiarmi.

«Privata? Non sembrava, l'avete praticamente urlata a tutto il locale» Changbin si diede un'occhiata intorno per notare gli sguardi di alcune persone, precedentemente rivolti nella sua direzione, abbassarsi velocemente verso i propri piatti.

Il ragazzo tornò a guardarmi e, per la prima volta da quando lo conoscevo, risposi al suo sguardo fissandolo dritto negli occhi, senza alcun timore: a quanto pare sapere che c'era un qualcosa in cui non riusciva mi aveva dato un po' di coraggio.

«Be', spero ti sia goduto lo spettacolino, perché sarà l'unica volta in tutta la tua vita in cui avrai a che fare con una vagina. Ah, no, giusto, tu preferisci prenderlo al culo».

Restai calmo, per una volta potevo avere il coltello dalla parte del manico in una conversazione con lui, non avrei lasciato che le mie emozioni prendessero il sopravvento. Non potevo lasciarlo vincere ancora una volta.

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