21· mercoledì

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«Cosa vuoi ancora?» chiesi non appena mi ritrovai dentro una cabina del bagno, faccia a faccia con Changbin.

«Buongiorno anche a te» sorrise ironico, ignorando la mia domanda «Ieri non mi hai detto cos'è che ho sbagliato»

Non potevo crederci «Aspetta, tu mi hai trascinato qui dentro solo per sapere come sei andato ieri?» ripetei le sue parole sbalordito.

Il corvino fece cenno di sì, facendomi sospirare allibito «Anzitutto, smettetela di prendermi per il polso e trascinarmi dove pare a voi, basta chiedere, dico davvero. Seconda cosa,» gli puntai l'indice sul petto «ti avrei detto come eri andato, se non fossi letteralmente scappato da casa mia».

Nell'esatto momento in cui quelle parole uscirono dalla mia bocca, me ne pentii. Avevo appena riportato a galla gli avvenimenti del giorno precedente, ed avrei preferito implodere piuttosto che parlarne, per di più a scuola.

Changbin fece il suo solito sorrisetto «Dovevo aiutarti a ripulire la sborra?» inarcò un sopracciglio, avvicinando maggiormente il viso al mio.

Portai entrambe le mani a coprirmi il volto, ormai completamente rosso. Me l'ero cercata.

Changbin mi spostò le mani dal viso e mise due dita sotto il mio mento per farmi alzare lo sguardo «Non vergognarti» disse in un sussurro «mi è piaciuto ieri, è stato...» si scostò un poco per poter guardare la mia intera figura, poi tornò a fissarmi dritto negli occhi «interessante» concluse.

Mi ero masturbo a due centimetri dalla sua faccia, ed il suo unico commento era "interessante"?

Arrossii ancor di più.
«Comunque dobbiamo sbrigarci, se sto fuori anche quest'ora quella rompi cazzo della prof Choe mi castra» si decise ad allontanarsi da me.

«Come sono andato?» domandò nuovamente, questa volta con più convinzione.

Il giorno prima, dopo che se ne era andato, avevo avuto tutto il tempo per rimuginare su quello che era successo con Changbin, distinguendo ciò che non avevo apprezzato da ciò che mi era piaciuto, e focalizzandomi sul secondo gruppo.
In altre parole, quella sera, prima di fare il solito pianto che seguiva ogni incontro pomeridiano con Changbin, e che mi accompagnava fino a che non chiudevo gli occhi, mi ero toccato per una seconda volta, ripensando a ciò che era successo.

A ripensarci adesso, gli ormoni che avevo all'epoca erano davvero esagerati.

Decisi quindi di dare a Changbin quello che voleva, in fin dei conti avevamo stretto un patto, tanto valeva toglierselo di torno il più velocemente possibile «Sei troppo veloce» la buttai lì e lui fece un passo indietro nella piccola cabina, per guardarmi meglio.

«Qualsiasi cosa tu faccia non dai tempo all'altro di reagire».
Changbin fece per parlare ma glielo impedii «Sembra quasi tu non veda l'ora di arrivare al punto»

«Be', non è quello lo scopo? Arrivare al punto?» riuscì questa volta è parlare.
«È diverso,» lo corressi «non sembra tu vada veloce per arrivare al rapporto vero e proprio» lo guardai fisso nei suoi occhi scuri e attenti «sembra quasi tu voglia sbrigarti perché non vedi l'ora di finire tutto ed andartene a dormire».

Changbin non disse nulla, dunque continuai «E poi usi troppa forza, te l'avevo già detto» gli feci notare.

«Quando mi spingi contro il muro o quando mi butti sul letto mi fai sempre male» a queste parole abbassò lo sguardo «Oh, e dovresti darmi più tempo per respirare» aggiunsi poi.

«Voglio dire, non capisco se è perché sono io o se fai così anche con le tipe che ti sbatti. Se la prima delle due cose, allora non so davvero come aiutarti, se invece ti comporti così anche con loro, be', abbiamo trovato il problema».

«Penso...» si fermò un attimo, assottigliando gli occhi verso le scritte sulla parete accanto a lui, prima di tornare a guardarmi «nulla» concluse.

Seo Changbin e la sua profondità di pensiero, signore e signori.

«Forse dovresti laciar guidare all'altra persona. Prova a seguire la sua andatura anziché crearne una tua, col tempo il vostro ritmo diventerà uno solo» proposi.

Avevo preso quel consiglio da una fan fiction gay letta qualche tempo prima? .
Changbin lo sarebbe mai venuto a sapere? No.

Lui batté le palpebre qualche volta prima di rispondere «Potremmo provare».

Seguì poi un minuto di silenzio, in cui ci osservammo attentamente, il mio sguardo puntato sul piccolo taglio sotto l'occhio.

Il silenzio continuò a farsi sempre più lungo, cosicché decisi di romperlo per chiedere al ragazzo come si fosse procurato quella cicatrice «Intendevo ora» disse prima che io potessi iniziare.

«Ora cosa?» inclinai il capo, era passato così tanto tempo che non ricordavo cosa avesse detto qualche momento prima. Quando ricollegai il tutto, la mia bocca si aprì prendendo la forma di una piccola "o" «Intendi che vuoi provare ora? Cioè, qui? Voglio dire a scuola? Non sarà rischioso?» lo bombardai di domande.

«Siamo chiusi nella cabina di un cesso, chi vuoi che ci veda, la carta igienica? Non c'è nessun altro qui, ho controllato prima» mi assicurò.

Per quanto l'idea di un'avventura proibita facesse fremere tutta la mia voglia di fare esperienza, ogni tanto ero anche dotato di senso del dovere, ed in quel momento, l'unica cosa che dovevo fare era tornare in classe prima di ricevere l'ennesima sgridata. «Yuni mi starà aspettando!» afferrai la maniglia, ricordandomi della ragazza che probabilmente mi stava cercando già da qualche minuto.

Changbin mi bloccò «Ci ha pensato Jisung a lei» disse, facendomi venire un colpo al cuore «Sei matto? Yuni lo odia, lo ammazzerà, dobbiamo andare da loro prima che succeda qualcosa» afferrai la maniglia, stavolta con entrambe le mani, provando ad aprire la porta, ma Changbin la tenne ben ferma col palmo della mano.

«Sta tranquillo, gli ho detto di non infastidirla, la porterà solo in classe» disse facendomi sbuffare.

«Mi sa che non ci siamo capiti, anzitutto non mi piace il fatto che non mi fai uscire di qui quando voglio chairamente andarmene» gli puntai un dito contro il petto «il fatto che ti stia aiutando non significa che debba fare tutto quello che vuoi, voglio solo liberarmi di te» chiarii.
«E poi non mi piace questa storia che mi recluti nei bagni e mandi il tuo sgherro a braccare la mia migliore amica, pensavo avessimo un accordo».

In tutto ciò, Changbin scoppiò a ridere, ed io avrei potuto arrabbiarmi ancor più, se solo non avesse avuto un così bel suono.

Lee Felix.

«Cos'è, ti sei offeso?» chiese scuotendomi per le spalle, facendomi ricordare quanto irritante fosse. «Vattene a quel paese!» lo scansai per uscire dalla cabina.

«Oh, andiamo!» mise le mani ai lati della mia testa, spingendomi con la schiena contro la porta «Lo sai che incontrarci qui è piu sicuro, cosa preferiresti, un proclamo ufficiale? O forse un appuntamento?» fece l'occhiolino «Sì, probabilmente il proclamo è troppo formale, vuoi un appuntamento, uh?» la faccia ad un centimetro dalla mia e sono ancora sicuro che poté perfettamente sentire il calore che emanavo. I nostri corpi erano completamente attaccati e potevo sentire il suo petto alzarsi ed abbassarsi contro il mio.

Seo Changbin del cavolo.

Tuttavia, il volto del moro cambiò improvvisamente espressione, ed il ragazzo mi scrutò con occhi seri, prima di guardare verso il basso «Certo che voi froci vi eccitate per un nonnulla».

🌈🌈🌈
Eilà.
Non ho granché da dire.
Buon proseguimento.

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