Lui mi fissò dritto negli occhi, mentre il mio sguardo vagava per tutto il suo viso, dal naso tondo, alle ciglia scure, fino alla piccola cicatrice sotto l'occhio, proprio sopra lo zigomo. Mi domandai come se la fosse fatta.
Spostai il mio sguardo sulla linea morbida della guancia, fino ad arrivare alle labbra, sulle quali mi soffermai per un po'.
Osservai le sue curve con attenzione, percorrendone il contorno un paio di volte, prima che queste cominciassero a muoversi. Changbin si stava inumidendo le labbra con la lingua, dandomi la possibilità di intravedere la pallina metallica adagiata al suo centro.
Alzai lo sguardo per notare che anche lui stava fissando le mie labbra.
«Puoi baciarmi se vuoi» a queste parole tornò ad incastrare gli occhi nei miei.«Perché dovrei?» sussurrai, quasi più a me che a lui.
«Perché ti va» disse prima di azzerare nuovamente le distanze tra di noi.Questa volta ci rimase per più tempo. Sapevo che tutto ciò era sbagliato, sapevo che era dannatamente sbagliato, sapevo che non avrei dovuto lasciare che una cosa del genere accadesse, specialmente con Changbin, il ragazzo che aveva passato gli ultimi due anni a tormentarmi. Ma nel momento in cui le sue labbra avevano toccato le mie per la terza volta, tutta la mia fame di esperienza aveva mandato a farsi fottere il mio buon senso, ed aveva preso il sopravvento.
Schiusi leggermente le labbra, lasciando così a Changbin la possibilità di addentrarsi più a fondo nel bacio. Inizialmente ero un po' impacciato, intimidito dalla sicurezza con cui Changbin si muoveva. La mia lingua cercava di imparare dalla sua, anche se mi sembrava tutto troppo macchinoso ed il piercing del ragazzo non aiutava di certo a far sparire tutta quella sensazione di metallico.
Changbin non sembrò dare molto peso alla mia inesperienza, quando c'era qualcosa che non andava mugugnava qualche lieve verso e si spostava un po' per aggiustare il bacio.
«Uhmf» gemette staccandosi da me «così mi uccidi» fece un cenno verso i suoi polsi che avevo ripreso a stringere con le mani, non sapendo dove altro metterle. Lasciata la presa, lui si afferrò un polso con l'altra mano ed iniziò a massaggiarlo. «O-oddio, mi dispiace!» mi scusai fissando i segni rossi che la mia stretta troppo forte gli aveva lasciato. A causa di tutta l'ansia del momento non mi ero nemmeno accorto di stargli facendo male.
«Non è nulla» rispose lui «non sei un granché a baciare» mi fece notare, ed abbassai lo sguardo sul suo petto.
«Ma non è un gran problema, si migliora in fretta» aggiunse subito dopo.
«Certo, se tra di voi fate così, dovresti lasciarlo il tuo ragazzo».
Non capivo perché continuasse a fare riferimento ad un fidanzato che non avevo, ma decisi di non dire nulla a riguardo.«Sai» inizò Changbin poggiandomi le mani sui fianchi «sei ancora sopra di me» fece notare. A quel punto sentii tutto il sangue che avevo in corpo affluire verso le guance.
E l'inguine.
Feci per spostarmi, ma Changbin mi tenne saldamente per i fianchi per non farmi muovere di un millimetro, facendo aderire perfettamente il suo bacino al mio «Potremmo continua-» la sua voce venne interrotta dalla suoneria di un telefonino. Il suo.
«Se è Jisung giuro che l'ammazzo» borbottò sollevandomi e facendomi spostare sull'altro lato del letto, così da potersi alzare ed afferrare il cellulare che teneva nella tasca sul retro dei jeans.
Una volta controllato il nome sul display, fece uno sbuffo e ruotò gli occhi al cielo prima di rispondere «Hey, piccola» lo sentii dire.
Non sapendo cosa fare mi sedetti meglio sul letto ed iniziai a guardarmi le mani, aspettando che finisse.
«Ma com-» una lunga pausa.
«Okay» camminò avanti e indietro per la stanza con l'orecchio poggiato al telefono ed una mano a grattarsi la nuca.«Sì, sì, sabato, va bene, ci sent-» si fermò un attimo per lanciarmi un rapido sguardo, io distolsi subito gli occhi da lui puntandoli sulle lenzuola spiegazzate.
Changbin abbassò improvvisamente il tono di voce e si girò dandomi la schiena per sussurrare al telefono «ci sentiamo, tigrotta».
A quel nomignolo mi lasciai sfuggire una risata dalle labbra.
«Vedo che non hai perso la brutta abitudine di sentire le conversazioni altrui» mi rimbeccò, cacciandosi il telefono in tasca e sedendosi di fronte a me.
«Vedo che tu e le tue fidanzate avete davvero qualche problema con questi nomignoli assurdi» ribattei.«L'uscita con Brittany è rimandata a sabato» cambiò argomento ed io alzai lo sguardo verso di lui, speranzoso di non so cosa «si è fatta la permanente e dice che con tutta quest'umidità le si rovinerebbero i capelli» lanciò un'occhiata fuori dalla finestra ed alzò di nuovo gli occhi al cielo.
Non sapendo che dire annuii.
«Be', abbiamo più tempo per prepararci» mi afferrò la mano trascinandomi di fonte alla porta, facendo aderire la mia schiena a quest'ultima.
«Adesso direi che ci possiamo allenare sul serio» sussurrò a due centimetri dalla mia faccia, mentre il suo solito sorrisetto si fece spazio sul suo viso.
«C-Cosa intendi, C-Changbin?» balbettai appiattendomi il più possibile contro il muro nel tentativo di allontanarmi da lui. Ancora un po' e sarei diventato un tutt'uno con la parete.
«Intendo dire che adesso possiamo fare sul serio con queste prove» mi piazzò un dito sul collo.
«Sai, prima avevo paura di toccarti, ma ora che è già successo non è poi un gran problema» disse spostando il dito a fargli ripercorrere più e più volte la linea della mia mandibola.«In effetti non sono mai stato per la teoria» aggiunse, avvicinandosi e poggiando le labbra sul mio collo.
Felix.
Il suo corpo era troppo vicino al mio perché potessi riflettere lucidamente.
Felix mantieni la calma.
«Ma ora che non mi sento a disagio nel toccarti, sono sicuro di poter imparare per davvero» mi sussurrò all'orecchio, poi avvicinò le labbra alle mie.
Lee Felix mantieni la fottuta cal-
Changbin poggiò la sua bocca sulla mia. A quel punto, il mio corpo reagì da solo.
Dannata voglia di fare esperienza.
Portai le mani sulle sue spalle spingendolo in avanti per raggiungere il letto ma, non appena feci mezzo passo, la maniglia della porta mi si conficcò nella schiena.
«Felix!» la voce di Yuni dall'altra parte della porta mi fece congelare sul posto.
🌈🌈🌈
Eilà.
Spero vi stia piacendo nonostante sia molto lenta come storia.
Buon anno, vi auguro tanto buon cibo, tante belle letture e tanta nuova musica da ascoltare.
Buon proseguimento.
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It's Just About Experience
Fanfic«Vedi, tu puoi avere tutta l'esperienza che vuoi con le ragazze, ma non sai come comportarti perché pensi solamente al tuo piacere». «Magari io non l'ho mai messo in pratica, ma so quali parole usare per farle bagnare, dove e quanto a lungo devo toc...