Quella mattina mi svegliai venti minuti prima del solito e rimasi seduto sul letto, con il berretto di Changbin stretto tra le mani.
Mi ero addormentato tra le lacrime, pensando a come Changbin mi avrebbe ridicolizzato davanti a tutta la scuola.
Avevo la testa pesante a causa delle poche ore di sonno e del troppo pianto. L'intera notte spesa a pensare alle voci che avrebbe fatto girare per tutta la scuola.
Avrei potuto fingere di non aver sentito la sveglia e saltare le lezioni. No, mamma sarebbe sicuramente venuta a chiamarmi. Avrei potuto dirle che avevo la nausea e che non me la sentivo di andare a scuola, non sarebbe stata una bugia in fin dei conti.
Sbuffai. Perché dovevo essere io quello che si preoccupava di presentarsi a scuola? Era stato lui a baciarmi, non io, ma Changbin era pur sempre un bullo, si sarebbe inventato che ero stato io a costringerlo a baciarmi e che avevo provato a fargli altre cose disgustose, e gli altri avrebbero creduto a lui, non a me.
A quel pensiero portai le dita a sfiorarmi le labbra.
È stato... Soffice, il mio primo bacio.Per anni avevo sognato quel momento, il momento in cui mi sarei unito emotivamente a qualcuno che non mi disgustava, qualcuno che mi apprezzava per quello che sono, che mi amava per quello che sono. Ho passato tante notti, con Yuni, a fantasticare sotto le coperte su come il mio primo bacio sarebbe stato romantico e speciale, magari in una sera di fine inverno, sotto il cielo stellato, con la sua giacca poggiata sulle spalle a riscaldarmi.
E invece no, come se non mi avesse già fatto abbastanza male, Seo Changbin si era rubato il mio primo bacio.
Probabilmente mi aveva baciato perché si stava annoiando a stare con me e voleva trovare un modo per divertirsi e rovinarmi la vita allo stesso tempo.Ancora con mille pensieri per la testa, decisi di alzarmi pigramente dal letto e di dirigermi in bagno per prepararmi, tanto a scuola ci sarei dovuto tornare prima o poi, tanto valeva farlo subito.
Prima di lasciare definitivamente la mia stanza, decisi di prendere il berretto di Changbin e di cacciarmelo nello zaino. Non dovevo necessariamente incontrarlo per restituirglielo, glielo avrei lasciato sopra l'armadietto. Sì, ottima idea Felix.
Giunto alla porta di casa, salutai mia madre ed uscii, non prima di averle dato un bacio ed aver rifiutato per una ventina di volte la sua offerta di accompagnarmi in macchina, più tardi arrivavo, meglio era.
Col senno di poi, quella di andare a piedi si era rivelata una pessima idea, dal momento che ci trovavamo nel bel mezzo della stagione delle piogge.
Non appena fui abbastanza lontano da casa da non voler tornare indietro, aveva iniziato a piovere a dirotto ed io, ovviamente, non avevo l'ombrello.Stavo correndo sotto la pioggia pungente con la giacca tirata fin sopra la testa e lo zaino stretto tra le braccia cercando di non farlo impregnare d'acqua, quando d'improvviso andai a sbattere contro una persona, cadendo a sedere diritto, diritto dentro una pozzanghera.
«Hey, sta un po' attento!»
«Mi dispiace, scus-» appena alzai lo sguardo, scoprii che la persona addosso alla quale ero andato a sbattere, non era altri che Han Jisung.Accanto al ragazzo c'era Changbin, che reggeva un enorme ombrello nero che li riparava entrambi dalla pioggia.
Il moro mi rivolse un'occhiata di sbieco senza dire parola. Subito mi rialzai ed attaccai a correre verso la scuola ad una velocità disumana.
Mi ero totalmente dimenticato che Changbin sarebbe rimasto a dormire da Jisung, che abitava a soli cinque isolati da casa mia.
In pochi minuti di corsa sfrenata, mi ritrovai all'ingresso della scuola, con i pantaloni fradici ed il cuore che mi batteva in gola.
Chissà se aveva già sparso la voce su ciò che era accaduto la sera prima. Scossi la testa e mi affrettai ad entrare dall'ingresso principale, camminando attaccato al muro per farmi notare il meno possibile.
«Felix!» alzai lo sguardo per vedere Yuni corrermi in contro «dio, sei tutto bagnato, perché non ti sei portato l'ombrello? Oh, accidenti e guarda qua!» Yuni era entrata in modalità mamma ed aveva iniziato a scompigliarmi i capelli cercando di far cadere l'acqua in eccesso.
«Forza, se ci sbrighiamo abbiamo il tempo di asciugarti i pantaloni con il fon dei bagni della palestra, andiamo» ordinò prendendomi per il polso e trascinandomi con sé.
Arrivati in palestra, mentre le raccontavo le mie disavventure mattutine, Yuni mi aveva asciugato i pantaloni, i capelli, fatto sciacquare la faccia ed anche dato la sua felpa nera da legare in vita, così da coprire l'enorme chiazza di fango che avevo sul retro dei jeans, tutto ciò in soli cinque minuti.
Se durante l'arco di tutta la mia vita mi ero sempre chiesto cosa avessi fatto di male per essermi meritato una disgrazia come Changbin, allo stesso modo, continuavo, e talvolta continuo tutt'ora, a chiedermi cosa io abbia mai fatto per meritare un angelo come Yuni.
Se non fosse stato per lei, probabilmente avrei lasciato scuola già da un pezzo. Mi aveva aiutato a recuperare tutte le materie in cui stavo indietro e mi aveva aiutato ad ignorare i bulli.
È sempre stata pronta a sostenermi ed a difendermi, anche a proprio scapito. Yuni, infatti, era abbastanza popolare, è bellissima, brava negli sport, brillante a scuola. Appena iniziato il primo anno di superiori le avevano chiesto di iscriversi praticamente a tutti i club scolastici. Tutti volevano stare con lei, ma fra tutti, lei aveva deciso di stare con me.Da quando la conosco è sempre rimasta al mio fianco.
«Lix, ci sei?» chiese lei vedendomi assorto nei miei pensieri
«Uhm, sì» risposi
«È possibile che ogni volta che c'è un problema ci sia quel coglione di Seo di mezzo?» chiese rimettendosi lo zaino in spalla.«Comunque stai bene? Sono già due pomeriggi che ignori i miei messaggi, sei strano ultimamente» mi fece notare.
Io sbiancai improvvisamente «Ecco...» Non le avevo ancora raccontato nulla dei miei ultimi incontri con Changbin. Se fosse venuta a saperlo lo avrebbe ucciso seduta stante e non mi avrebbe rivolto parola per giorni e giorni, solo per aver pensato di scendere a patti con lui. Ma dovevo farlo, non solo per me, anche per lei. Se tutto fosse andato per il verso giusto, Changbin sarebbe sparito per sempre dalle nostre vite e noi avremmo potuto finalmente andare a scuola senza avere paura che accadesse qualcosa di brutto.
Certo, dopo che mi aveva baciato non sapevo cosa ne sarebbe stato del nostro patto, probabilmente Yuni sarebbe venuta a sapere dell'accordo senza bisogno che glielo dicessi io, e questa era la peggiore delle ipotesi, ma davvero non sapevo cosa fare.
«Lasciamo perdere, me lo dirai dopo, sbrighiamoci ad andare in classe prima che comincino le lezioni» decise vedendo che ci stavo mettendo troppo a rispondere. L'avevo scampata, ma solo per poco.
Il resto della giornata era passato in maniera stranamente tranquilla, ero riuscito ad evitare Changbin e Jisung per tutto il giorno, o almeno fino ricreazione.
🌈🌈🌈
Ehilà.
Nulla di nuovo, che vita eh?
Buon proseguimento.
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It's Just About Experience
Fanfiction«Vedi, tu puoi avere tutta l'esperienza che vuoi con le ragazze, ma non sai come comportarti perché pensi solamente al tuo piacere». «Magari io non l'ho mai messo in pratica, ma so quali parole usare per farle bagnare, dove e quanto a lungo devo toc...