Scombussolato, osservai Changbin mentre si sistemava i jeans e si rimetteva la maglietta, come se nulla fosse successo, come se non fosse stato ad un passo dal-
Dal fare cosa? Dal prendersi gioco di te? Dall'umiliarti? Dal farti credere che tutto con lui possa essere normale quando non potrà mai esserlo?«È andata bene?» ripeté, lanciandomi addosso la mia t-shirt che aveva appena colto dal pavimento. Mi affrettai subito a rimetterla per non restare scoperto e vulnerabile di fronte ai suoi occhi.
«I preliminari, dico, ci fermiamo qui perché è in quelli che ho bisogno di aiuto» specificò.Rimasi in silenzio, solo con il mio imbarazzo.
«Non avrai pensato che ti scopassi?» si fece scappare una risatina sul finire della frase.«Ovviamente no!» ritrovai le parole alla sua provocazione.
Changbin scrollò le spalle, si sedette al centro del letto e fece un cenno col capo verso di me «Certo che ti si alza facile» accennò alla mia ormai sempre presente erezione.«Non guardare!» gli misi una mano sulla faccia e l'altra a coprirmi il pacco. Lui cominciò a ridere allontanandosi dalla mia mano «Non preoccuparti, tanto l'ho sentita premere contro di me per tutto il tempo, peggio di così» disse con un sorriso ammiccante.
Non fu necessario controllare uno specchio per avere la certezza di essere completamente rosso.«Tornando alle cose serie, come sono andato?» domandò per la terza volta, guardandomi con molta attenzione, pronto a sentire tutto ciò che si aspettava gli dicessi.
«N-Non posso darti consigli quando sono messo... Così» continuai a cercare di abbassare la mia erezione premendola verso il basso col palmo.
«Guarda che così peggiori solo la situazione» mi afferrò il polso e spostò la mia mano sulle lenzuola accanto a me.
«E sentiamo, cosa dovrei fare, andare in bagno a farmi una sega mentre tu stai qui ad aspettare? Be' sappi che ci vorrà un po'» sbottai ironico.
Lui fece spallucce «Puoi farlo qui».Lo guardai stupefatto.
Cosa ho appena sentito? Ma ci è da scemo o ci fa?
«S-smettila di scherzare» balbettai preso alla sprovvista dalla sua ennesima provocazione.
«Sono serio» si sporse in avanti e poggiò una mano sopra la mia erezione «puoi farlo, io sto qui a guardare, rimarrò in silenzio» propose.«C-come no, così avrai una nuova scusa per prendermi in giro d-davanti a tutta la scuola» balbettai, prima di spostare la sua mano dal mio attrezzo.
«Ho promesso che se mi avessi aiutato ti avrei lasciato in pace» mi fissò serio con i suoi occhi scuri, nei quali non vidi alcuna ombra di malizia.
«Dico davvero, non fa bene tenersele certe cose, tutto lo stress che accumuli devi pur espellerlo in qualche modo» si stese a pancia in giù accanto a me.
Lo sa il cretino o no che è lui la mia maggiore causa di stress?
A quanto pare no.«Avanti, sentiti pure libero di liberarti, non ti giudico per questo, lo facciamo tutti».
«Anche tu?» non so cosa mi stesse passando per la testa per fare una domanda del genere.
«Se non io, ci pensa qualcun altro per me» confermò leccandosi le labbra per poi farmi un sorriso sbilenco.Lo osservai in silenzio per un po', finché il mio cervello non decise di fare la cretinata.
Sospirai.
Mi stesi con la testa ben poggiata sul cuscino e sospirai di nuovo.Abbassai le mani sui jeans per scoprire di aver ancora la zip aperta, quindi, infilai una mano dentro i boxer ed afferrai il mio membro iniziando a sfiorarlo.
Mi chiesi come facesse la mia mano ad essere così fredda, quando avevo tutto il resto del corpo che rischiava di evaporare da un momento all'altro per il troppo calore.
Cercai di trattenere i lievi gemiti che già chiedevano di poter uscire.
Mandai uno sguardo fugace verso Changbin che aveva la testa all'altezza del mio bacino e stava fissando, con occhi attenti, i movimenti della mia mano coperta dal tessuto dei boxer.Mentirei se dicessi che non stavo pensando a lui e a quanto mi sarebbe piaciuto avere le sue labbra tonde attorno al ca-
Lee Felix!
Scossi la testa per scacciare quei pensieri inappropriati, facendomi però sfuggire un gemito.
Changbin non sembrò curarsene.Continuai a sfiorarmi, finché non sentii la voce del ragazzo accanto a me, con un tono più basso del solito «Posso vedere?» chiese ed io fermai immediatamente la mano.
«Come scusa?» mi alzai per vederlo meglio, poggiandomi sull'avambraccio.
«Tiralo fuori» disse ancora.
«Ti sembra il caso?»
«Oh, andiamo, pensi che non abbia già visto un cazzo? Ti ricordo che ne ho uno attaccato proprio qui sotto».Senza dire altro, mi risistemai sul cuscino prima di tirare il mio membro fuori dai boxer e riprendere a muovermi.
Forse ero davvero un sottone all'epoca. Forse lo sono ancora. Forse solo per Changbin. Com'era possibile che appena dicesse una cosa io eseguissi senza fare troppe storie?
Ero senza dubbio un sottone.A riportarmi alla realtà fu il contatto dell'aria fredda col mio punto sensibile.
Percorsi tutta la lunghezza con ritmo lento e costante, scrutando di soppiatto il ragazzo accanto a me, che mi guardava senza dire una parola o mostrare alcun variamento d'espressione.
Continuai così per un bel po', o almeno finché il ragazzo non decise interrompermi nuovamente «Sono le diciotto, quando torna tua madre?»
Senza fermare i miei movimenti, spostai lo sguardo verso di lui, per notare che stava osservando l'orologio che aveva al polso.
«Mmh, dovrebbe essere qui tra d-dieci minuti f-forse» balbettai, riconcentrando tutta l'attenzione su me stesso.
«Se continui così ci metterai un secolo, ti aiuto io» sentenziò spostandosi sul letto e, prima che potessi rendermene conto, mi baciò.
Inizialmente mi fermai perplesso, ma poi riniziai a muovermi con sempre maggiore convinzione.
Changbin portò una mano sotto la mia maglietta ad accarezzarmi la pelle, fino a giungere al capezzolo, che iniziò a massaggiare col pollice.
«Vai più veloce» mi sussurrò all'orecchio, staccandosi per un secondo dal bacio, ma rituffandocisi immediatamente.
Senza neanche rifletterci eseguii i suoi ordini e continuai a percorrere tutta la mia lunghezza con decisione sempre maggiore e muovendo convulsamente i fianchi contro la mia mano, fino a che non venni, gemendo nella bocca del ragazzo.
Changbin si allontanò da me e, mentre io cercavo di regolarizzare il mio respiro, lui fissò il mio centro, ancora stretto nella mia mano, i miei umori a coprirmi il petto e la maglietta.
Changbin mi passò una mano tra i capelli ed iniziò ad accarezzarmi la fronte col pollice. «Dovresti sistemarti» disse solamente, per poi alzarsi, aggiustarsi i vestiti, afferrare la giacca ed uscire dalla porta, lasciandomi solo nella casa.
🌈🌈🌈
Eilà.
Spero stiate bene.
Buon proseguimento.
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It's Just About Experience
Fanfic«Vedi, tu puoi avere tutta l'esperienza che vuoi con le ragazze, ma non sai come comportarti perché pensi solamente al tuo piacere». «Magari io non l'ho mai messo in pratica, ma so quali parole usare per farle bagnare, dove e quanto a lungo devo toc...