Shadowhunter

capitolo 8

Aurora's pov
E in pratica ritrovo Alec esattamente dove stava quando gli ho chiuso la porta in faccia, "Alec pensavi fossi scappata" "no, certo che no" "bugiardo, comunque ero lì a vestirmi perché c'è una riunione tra cinque minuti quindi andiamo" lo prendo per mano e lo trascino fino al nucleo centrale dell'istituto che in pratica è dove facciamo le riunioni più importanti.

"Ora che ci siete tutti vi informo che ci sarà uno schema di battaglia, la squadra numero 9 ha detto di aver visto un esercito di demoni superiori e altri molto pericolosi, per questo avremo uno schema ben dettagliato delle azioni e visto che l'obbiettivo dei nemici è prendere Aurora lei insieme alla sua squadra andranno ad Alicante in grande segreto, solo voi lo sapete, quindi se incontrate shadowhunter di fuori città non dovete dire nulla su Aurora e se la mettono in ballo sono nemici quindi catturateli, che il piano abbia inizio".
Non capisco, perché vogliono escludermi dalla guerra si i nemici mi vogliono ma so difendermi, è da più di 7 anni che so farlo ma devono proteggermi.

Io e la mia squadra non prendiamo nulla se non le nostre armi e partiamo per Alicante.
Siamo arrivati ad Alicante, non possiamo andare a casa mia sarebbe troppo in vista, difatti stiamo andando a Villa Harondale, lì non penseranno mai di trovarmi.

Stiamo sistemando le nostre cose nelle rispettive camere, la mia si trova tra quella di Izzy e Clary e di fronte a quella di Alec.

Chissà quanto tempo dovrò passare reclusa in questa casa enorme da fare paura senza mai uscire, tra l'altro Alec è andato a prendere i vestiti miei suoi e di Izzy; che imbarazzo, dovrà anche prendere il mio intimo, non ci voglio pensare, sento bussare al vetro della finestra e...

...non posso credere ai miei occhi, è lui il mio primo ragazzo, per farla breve è un bel ragazzo, alto, con i capelli rossi e degli occhi verdi così meravigliosi da cascarci dentro sempre fino in fondo come quando guardi una pozza di acqua profonda e ti sembra di sprofondare, quegli occhi hanno guardato nella parte più profonda della mia anima, io e lui non ci siamo mai baciati ma i nostri sentimenti erano tanto forti da tenerci comunque uniti, e si chiama Nathaniel, Nate per gli amici.

"Nate che ci fai qui non dovresti nemmeno sapere che io sia qui" "sono qui per te, domani ti vengo a prendere e ti porto via, in un posto dove non sarai rinchiusa, ti prego dimmi di sì?!" Mi guarda con la sua solita faccia da cucciolo, la fa da quando eravamo piccoli e non sono mai riuscita a dire di no a quella bella faccetta.

"Accetto la proposta ma ti chiedo una cosa io, facciamo passare un po'di giorni per fargli mollare la presa così ce ne scapperemo indisturbati" "ok, piccola ti aspetterò ogni sera finché non arriverai" ci salutiamo e se ne va.
Se pensa che andrò con lui si sbaglia di grosso, so che per quanto fosse bello, forte e robusto era sempre stato un bugiardo e quindi per me è sempre stato un traditore epico.

Toc toc

"Chi è?" "Sono Alec, ti ho portato dei vestiti" "ok entra pure" entra lascia tutti i miei indumenti e si sdraia vicino a me tenendomi tra le sue forti braccia, sto così bene tra le sue braccia, è una sensazione così strana e piacevole, non saprei spiegarmelo ma starei così per l'eternità solo per dimenticare quelle cose brutte accadute e che stanno accadendo, anche non volendo mi addormento tra un bel tepore ed entro nel mondo dei sogni.

Sono nel bosco di Alicante e sto aspettando Nathaniel che mi ha dato appuntamento qui per andarmene, si alla fine ho ceduto, come si fa a dire di no a Nate, poi almeno così non avrò nessuna costrizione; potrò correre e essere libera, che mi prendessero pure ma non starò a guardare i miei genitori marcire in una cella insieme a quel coglione di mio fratello.

"Allora sei venuta" "si ma sappi che non l'ho fatto per te" "ci speravo" "speravi male allora" ci mettiamo a ridere ma poi sento il suono dello strusciare di catene sulle foglie del bosco cadute per l'arrivo dell'autunno.

Mi guardo intorno e prendo il mio coltellino di fiducia, sono pronta per attaccare chiunque si avvicini.

"Aurora che hai?" "Come se non lo sapessi"; mi fa un sorriso beffardo e tira fuori la sua spada affilata, la chiamano la lama della morte perché nessuno è mai sopravvissuto dopo uno scontro contro quella lama.

Me la punta alla schiena, "Aurora, mamma mia quanto ti fidi subito, è per questo che sei diventata così debole e ti sei fatta catturata come un topo in una trappola" "io non sono un topo e poi io mi fido di te per tu sai quale motivo".

Sorride ancora e la sua spada si abbassa, penso di essermela scampata ma il chiudersi di manette sui miei polsi mi fa ricredere...