Cole's pov
Sono passati parecchi giorni, forse pure mesi, qui dentro non si capisce come è realmente lo scorrere del tempo.
Spero che quella testa quadra di mia sorella non abbia fatto cazzate, la conosco più di quanto conosco me stesso e la sua capacità di finire nei guai alla velocità della luce è la cosa che mi preoccupa di più, ma il fatto che si trovi con una buona persona come Alec mi fa stare tranquillo ma non troppo perché per quello che ho notato lui potrebbe benissimo assecondare mia sorella solo se lei gli sorride e fa uno sguardo da cucciolo bastonato.
Stare dentro questa gabbia non è la cosa più bella che mi potesse capitare, ho notato che ormai il pancione della mamma si nota molto, non so a che mese sia e sinceramente non mi interessa, almeno per il momento.
Penso solo a come sono finito in una trappola più banale di uno scherzo fatto da dei ragazzini di 4 anni, poi come mi è saltato in mente di andarli a cercare da solo, se Aurora lo sapesse mi ucciderebbe perché sono stato più avventato di come lo sia stata lei per tutta la sua corta vita.
Chiudo gli occhi e inizio a pensare come tutto questo sia successo dal principio.
Flashback
"Hey Cole, il console Penhallow ti vuole ad Alicante, vedi di sbrigarti e torna il prima possibile" "si signore".
Mi preparo e passo per un portale e mi ritrovo nella mia città natale.
Sono alle mura e vedo il console che mi aspetta.
"Signorino Cole allora è arrivato subito, bèh tanto vale diglielo ora" "cosa, mi sta facendo preoccupare" "i suoi genitori sono spariti ed è stato un attacco, molte guardie sono morte e altre sono scomparse, il sangue dei tuoi genitori no è stato minimamente trovato e per questo pensavo che ti potesse interessare".
Un piccolo sospiro mi scappa e il console mi guarda un po' truce.
"Non è mica per dire nulla ma sua madre stava aspettando un bambino" il piccolo sorrisetto che avevo per aver pensato che i miei stavano bene sparisce del tutto e poi aggiunge: "vatti a preparare e fatti trovare tra qualche ora alla porta della sala riunioni, ti diranno le guardie quando potrai entrare".
Se ne va lasciandomi così sbigottito.
Sto andando alla villa e stranamente un certa Melissa mi segue per il tratto che va dalla piazzetta dove ci siamo incrociati fino a casa mia.
Entra con me, sale le scale dietro di me, chiude la porta della mia camera e va in bagno per prepararmi una vasca da bagno con acqua calda e schiuma.
Siamo entrambi immersi nella vasca e lei mi sta attaccata come una cozza, mia sorella aveva ragione ma ogni volta che la vedo non so perché ma voglio la sua compagnia per quanto la posso odiare non posso stare molto senza di lei, infatti vengo spesso qui e poi accade quello che accade spesso quando si è in un determinato stato.
Sono lavato e profumato, sto davanti alla porta della sala riunioni, per quello che so a New York si sono riscontrati dei problemi e la cosa non mi piace affatto, non solo perché mia sorella si trova lì e potrebbe finire nei guai anche perché si scatenerà un caos se tutto parte da lì.
Sento una strana sensazione, come se la sala stesse per scoppiare, questa sensazione mi ricorda spesso quando Aurora si incazzava da morire e sprigionava un calore quasi pari a quello di una bomba che sta per esplodere.
Finalmente mi fanno passare e nel giro di pochi secondi una chioma castana è già attaccata a me in un abbraccio, la sento piangere, so per certo che le hanno dato qualche informazione a lei non gradita, la testa incastrata tra la mia spalla e il collo è quella di mia sorella, non quella testarda combattiva che conosco ma è quella triste e fragile che fa sembrare che il suo stato non possa cambiare.
È passato un po'di tempo e io ho visto Aurora andare via con un ragazzo sconosciuto, spero non faccia cazzate, devo tornare alla base ora, esco dalla città e con un portale torno a LA, la mia città preferita senza dubbio.
Passano giorni, settimane e per fino un mese, mia sorella ha avuto uno di quei sogni come se lei fosse con loro.
Mi hanno ordinato di andare da lei.
L'ho beccata mentre si stava per fare lo stesso ragazzi di Alicante.
Ci faccio un discorsetto serio dopo aver preso una strigliata dalla mia sorellina, cone sempre del resto.
Sto iniziando le mie ricerche, ho lasciato Aurora nelle mani di Alec e dei suoi amici, starà meglio con loro che ci me.
Sono vicino dal trovarli.
Sai quelle sensazioni in cui il pensiero principale è sto per riuscirci bèh quando questo non accade ti senti veramente come scaraventato nel vuoto, so che è un illusione, dannati demoni superiori e i loro strambi poteri.
E poi io vado a criticare le scelte avventate di quella sclerata di Aurora, mentre chi ne fa di peggiori sono io.
Sto fluttuando nel vuoto finché una voce mi sveglia dal mio strano stato di trance.
È mia madre, "piccolo Cole svegliati ti prego, fallo per me ti prego" a quelle implorazioni i miei occhi si aprono e quello che mi ritrovo davanti sono i miei ed io chiusi insieme in una grande gabbia in una sorta di fabbrica abbandonata.
E solo allora mi accorgo che...
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Shadowhunter
FanfictionAurora una ragazza di 17 anni con una vita complicata, una shadowhunter. Si deve trasferire a New York per volere di un suo superiore, incontrerà Alec un suo compagno di squadra e dovrà affrontare la scomparsa di qualcuno di importante e poi alla re...