I miei piedi guizzano negli stivali mentre arrivo in mensa. Sono nata freddolosa e non ho potuto fare a meno di mettere le mie Ugg beige di due taglie più grandi.
Le vendevano l'anno scorso a venti dollari, nel mercatino sotto casa mia, era rimasto solo questo paio e non ho preso scelta migliore che comprarle.Noto Aria a inizio fila così la raggiungo. «Chi si vede», le sorrido una volta che ho preso un vassoio e mi sono messa dietro di lei.
Ricambia il mio sorriso. «Ciao Em, com'è andata la giornata?»
Cerca di essere gentile, bensì percepisco che è un po' turbata per la conversazione che abbiamo avuto un po' di giorni precedenti.
Non è molto d'accordo nella mia scelta di non parlare a nessuno della mia situazione e mentire, quindi non posso fare altro che cavarmela da sola e non entrare nel discorso.«È andata. Almeno per oggi ho finito, te hai altre lezioni?» domando curiosa, facendo due passi in avanti visto che la fila scorre.
«Un'altra alle due, ma oggi non mi posso lamentare, avevo tutte materie che mi piacciono», aggiunge soddisfatta, per poi rivolgersi alla cuoca. «Per me la pasta al sugo, grazie.»
Osservo che oggi la scelta è tra ciò e gli spaghetti alle zucchine. «Anche per me», parlo quando è il mio turno.
Me ne dà una bella dose e successivamente io e Ari andiamo a cercare un tavolo nel quale sederci.
Intercetto Richard e Trevor seduti in fondo a chiacchierare con altri ragazzi che non conosco. «Andiamo da loro?» domando rivolgendomi alla mia amica con la coda dell'occhio.
«Da Trevor?» ribatte scettica, facendo una smorfia; io non posso fare a meno di ridacchiare.
«E dai, non ti mangia mica.»
O forse sì.
Mentre ci avviciniamo a loro il primo a vederci è proprio quest'ultimo, che dà, subito dopo, un colpo sul braccio a Ric, con un espressione furba sulla faccia.
Capto Aria sbuffare dietro di me e mi obbligo a serrare la bocca per non scoppiare a ridere.«Eccole!» esclama Richard una volta che siamo vicine a loro. Si allunga verso di me stampandomi un bacio sulle labbra. Sussulto non aspettandomelo e inizio a imbarazzarmi, mentre tutti i loro amici ci spiano; in compenso sento l'occhiata infuocata di Aria sulla nuca.
«Siediti accanto a me», sussurra a un millimetro dal mio orecchio, così annuisco facendomi spazio fra lui e a quanto pare un suo amico.Guardo Trev rivolgersi a un ragazzo biondo accanto a lui. «Bro, spostati un po', voglio far sedere la mia rossa accanto a me.»
Lei di conseguenza gonfia il petto. «La tua rossa un corno. Preferisco andare su Giove che accomodarmi accanto a questo qui», blatera con disprezzo, rivolgendosi all'altro ragazzo verso la fine della frase. Trevor non sembra per niente ferito dalle sue parole, anzi, è altrettanto divertito.
«Questo qui ha un nome. Se proprio ci tieni, la prossima volta te lo faccio gridare», la seduce in forma pietosa.
Rimbomba un attacco di risa generale sulla tavolata, per via del doppio senso. Io non ci trovo niente di divertente, è solo un'assurda cretinata.
Aria a malapena si regge in piedi dalla vergogna e io trucido Ric con lo sguardo, vedendo il suo braccio fremere dal divertimento.«Vai al diavolo Trevor», sibila con odio, rossa in volto. Sembra trattenersi per non scoppiare a piangere.
L'ha praticamente umiliata davanti a tutti.
Quest'ultimo si accorge del suo tormento così si affretta a spiegare: «Tesoro, guarda che scherzavo.»
Lei senza dire nient'altro scappa via da tutti noi.
Con l'esclusione di starci un secondo a pensare mi alzo in fretta, agguantando il vassoio velocemente.
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Prova a fermarmi
Romance(COMPLETA) Per Emily è giunto il momento più atteso della sua vita. Inizierà l'università dei suoi sogni nel New Haven, a Yale. Aveva in programma tutto: Prendere buoni voti e farsi nuovi amici. Semplice no? Nella sua mente sembrava tutto perfetto...