7.

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«A minuti dovrebbe arrivare Aria», spiego a Sam, mentre mi sta arricciando i capelli.

Ha voluto farmeli ondulati a tutti i costi, perché i miei naturali sono lisci come spaghetti. A me andavano bene lo stesso, è stata lei a insistere.
Insomma, dei miei capelli non mi posso lamentare, sono facili da domare e non mi si gonfiano quasi mai.

«Oh finalmente conosco la tua amica! L'altro giorno con quella storia della sciarpa rossa mi è sembrata molto simpatica», sogghigna un po' ripensando alla scena. «A proposito, non ne abbiamo mai parlato, mi dispiace tanto per l'altro giorno. Non lo vedevo da una settimana intera, non so per quale motivo si inventa sempre una scusa per non venire qui, a ogni modo sono caduta alle tentazioni e...capiscimi ti prego», butta fuori tutto d'un fiato, imbarazzata.

"La scusa è perché non vuole vedere me" Vorrei urlarle, ma resto zitta, per il bene di tutti.

«Samantha non hai bisogno di scusarti, è comprensibile, in più il tuo ragazzo è molto carino», cerco di stemperare l'atmosfera.
«È comprensibile», ripeto più a me stessa, sospirando ripetutamente.

Anche perché io stessa facevo la stessa cosa quando stavo con lui. Ogni scusa era buona per saltargli addosso.

Quasi mi scappa da ridere ripensando a quei momenti.
Mi sembra quasi impossibile di come si siano invertiti i ruoli. Prima non facevamo altro che cercarci a vicenda, adesso non ci possiamo nemmeno vedere.

«Sembravi molto tesa», aggiunge dopo un po', prima di agguantare una ciocca dei miei capelli e formare un boccolo dorato.

«Ero sorpresa tutto qui. Siete una bella coppia», gioisco con un sorriso che sembra più una smorfia.
Il sorriso più falso che abbia mai fatto; mi dovrebbero dare un premio. «Certo potevate usare il letto? Non è che sedendomi qui involontariamente tocco cose che non vorrei toccare?» La canzono, lei ridacchia in compenso.

«Io ci starei attenta», mi prende in giro di rimando, cosicché mi alzo di scatto. Per poco non mi bruciavo la testa col ferro.

«Che ne dici di andare nel mio letto?» Ribatto.

Nell'istante in cui pronuncio quella frase sento bussare alla porta.

«Apritemi immediatamente, mi sta cadendo tutto!» Sento strillare Aria dall'altra parte della porta. Corro a spalancare la porta decisamente confusa.

«Che cavolo hai portato!» Esclamo scioccata. Tiene due borse stracolme di vestiti. «Ari ti avevo detto se mi potevi prestare un vestito, non tutto l'armadio!» Sibilo, mentre la vedo posare tutte le borse sul divano affaticata. Sam le da una mano.

«E io come faccio a sapere che vestito ti piace. Oh, a proposito, ce ne sono anche per te», si rivolge a Sam, lei in compenso ride per tutto ciò.

Parliamo molto nelle due ore in cui ci prepariamo e sono molto contenta del fatto che hanno legato entrambe un sacco fin da subito.

Ci ha truccate Sam e devo dire che  questa ragazza ha mani divine per tutto ciò. Sembro un'altra persona una volta che mi guardo allo specchio, molto più carina, con il trucco nemmeno troppo pesante. Lo stesso vale per tutte e due le mie amiche che sono spettacolari.

Opto alla fine per un tubino nero con qualche particolare: ha mezza schiena scoperta e si lega al collo; è forse un po' corto, ma lo amo.
L'ho abbinato con i miei stivali alti neri preferiti e degli orecchini a cerchio.

Aria invece indossa un vestito rosso fiammante dello stesso colore del rossetto, che si intona con i capelli e con ai piedi dei tacchi a spillo, mentre Sam uno più ampio blu che fa risaltare la sua pelle leggermente più scura.

«Ok, Liam dovrebbe essere qui a momenti», afferma Sam, una volta uscite dalla struttura, guardando il suo cellulare.

«Liam? Pensavo si andasse da sole», sostengo innervosita.

«Sì lo so, ma mi fa questo piacere», scrolla le spalle, vedo Aria lanciarmi uno sguardo da dietro. «Tranquille, gli ho detto adesso che ci siete anche voi», aggiunge, sventolandoci il suo cellulare in faccia.

Glielo ha riferito adesso?! Non si metterà bene.
Inizio a mordermi le unghie dal nervosismo, aspettando il suo arrivo.
Chissà cosa starà pensando in questo momento il suo ragazzo.

Vedo la sua audi nera arrivare.
Ce l'aveva anche al liceo, è stato un regalo per i suoi diciott'anni da parte di suo padre James, uomo di classe, ricco sfondato.

La macchina sembra nuova, è perfettamente pulita, si vede che ci tiene.

Una volta che ha accostato davanti a noi apre la portiera ed esce mostrando tutta la sua bellezza.
Indossa una camicia banca con i primi bottoni slacciati e le maniche arrotolate, riesco ad intravedere i suoi muscoli d'acciaio fin da qui.

Devo dire che Liam Brooks è veramente un dono per gli occhi... poi guardi la personalità di adesso e cambi idea.

«Ehi bellissima», chiama la sua ragazza una volta davanti a lei, per poi prenderla per le guance e darle un caloroso bacio con tanto di lingua.

Volto lo sguardo immediatamente,  sentendo gli occhi di Aria ancora addosso.

Prendo il cellulare, facendo finta di messaggiare con qualcuno per non guardarlo in faccia. So che è immaturo come momento, ma non posso farci assolutamente nulla.

Sento Liam presentarsi ad Ari, dopodiché si avvicina verso la sua macchina, tenendo le dita incrociate alla sua ragazza. Poso il telefono nella mia borsetta e inizio a seguirli.

Apre la portiera davanti a Sam facendole un gran sorriso, per poi arrivare dal lato opposto per aprirla anche ad Aria e salire dopodiché nel posto guida.
Non mi guarda nemmeno. Sam sembra accorgersene dalla sua espressione, ma nonostante questo se ne resta zitta e sale in macchina.

Figlio di puttana.

Apro la portiera salendo nel veicolo e la sbatto dietro di me, apposta. Lo vedo stringere il freno a mano compulsivamente, ma non fiata anche se vorrebbe.

Possibile che siano questi piccoli gesti a farmi imbestialire di più?
"È soltanto un bambino immaturo." Mi ripeto, una volta allacciata la cintura.

Ed è lì che sento a pieno il suo profumo. Quello che mi accompagnava ogni giorno quando mi riportava a casa.

Iniziano a pizzicarmi gli occhi per quel pensiero a tal punto che devo voltare lo sguardo verso il finestrino per calmarmi un po'.

Ci ho messo mesi per non pensare più a lui, ma ripensare a questi piccoli dettagli mi fa male. Non riesco ancora a capacitarmi che sia qui. Questo suo cavolo di profumo agli agrumi mi tormenta e basta.

Sento la mano di Aria stringere la mia accanto a me. Menomale c'è lei, queste situazioni sono insopportabili.

"Devi essere forte Emily, hai fatto bene a lasciarlo andare. Devi essere forte..." Mi rammento, per non far scendere nessuna lacrima.

Mi volto verso Aria per farle un sorriso veloce, facendole intuire  che va tutto bene.

Passo successivamente lo sguardo  verso lo specchietto retrovisore e solo adesso noto che mi stava fissando.

Non abbassa lo sguardo una volta che lo incontro col suo, tranne certe volte per guardare la strada.

Ed è proprio così che inizia questa sottospecie di gara. Le nostre occhiate non dicono assolutamente nulla... è solo questione di orgoglio.

Noi due che siamo nati entrambi con la presunzione nel sangue...
Forse è l'unica cosa che ci accomuna... e quella che più di tutti ci ha fatti allontanare.

Spazio autrice:

Ciao carissime❤️

Purtroppo ho dovuto dividere il capitolo in due sennò veniva troppo lungo.😬

Nel prossimo vi giuro che saremo nel pieno della festa.😂🎉

See you soon.

Prova a fermarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora