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Sam come avevo già previsto si è rivelata molto simpatica.

Mi ha raccontato un po' della sua famiglia e del distacco con sua madre, a quanto pare è una donna molto ricca che vive nella perfezione assoluta e se tutto non è come dice lei non va assolutamente bene.

Ha ben sei sorelle tutte più grandi di lei; con alcune è molto legata mentre con altre non ha molti rapporti, dato che hanno creato famiglia o abitano da tutt'altra parte.

Mi ha detto che è stata bocciata un anno alle superiori per via di assenze, ma non ha approfondito l'argomento, penso sia una nota dolente per lei.

Ha anche rivelato del suo ragazzo, stanno insieme da pochissimo, circa un mesetto. Ha spiegato che gli andava dietro da quando si è trasferito qua, cioè circa un anno fa e che lo incontrava sempre al parco vicino a casa sua.

Lui non voleva avere niente a che fare con lei perché, da quel che ho capito, gli amici del ragazzo le dicevano che pensava a un'altra.

Sam non si è data per vinta e adesso stanno insieme e sono felici.

Sono contenta per lei è una storia d'amore molto emozionante.

«Tu invece ragazzi?» mi chiede con un mezzo sorriso. È già pronta, indossa dei jeans neri attillati che le fasciano a perfezione le sue gambe toniche e il suo discreto sedere, e un golf leggero rosso.

Finisco col mettermi un tocco di mascara per poi riporlo nella scrivania. Si sta per andare a cena e vorrei essere un minimo presentabile dato che continua a dirmi che questi suoi amici sono proprio fighi.

«No, niente ragazzi per me. Sono uscita con alcuni in questi mesi, ma sono ancora sotto al mio ex», ammetto rassegnata, mentre ripenso a Liam e a quei suoi occhi azzurri che non dimenticherò facilmente.

Mi ha preso tutta l'anima, ho passato l'inferno per colpa sua. Seppure siano passati due anni da quando ci siamo lasciati lui è ancora frutto dei miei pensieri, il produttore delle mie lacrime. Mi ha accompagnato in un labirinto tutto suo, dove mi è difficile trovare l'uscita.

«Oh cavolo, brutta storia, come mai vi siete lasciati? Se posso sapere ovviamente», domanda incuriosita.

«Sì, tranquilla. L'ho mollato io per un po' di situazioni non molto confortevoli.... è durata per più di un anno, ma dopo un po' non ce l'ho fatta più», spiego addolorata. Odio ammetterlo, ma fa ancora male pensare a lui.

Certo, ovviamente non sono più innamorata di lui. Ma il rimpianto che ho avuto nel momento in cui se n'è andato non è nemmeno descrivibile.

Purtroppo mi riesce difficile fidarmi delle persone; e stare con lui mi faceva stare male a livello mentale, mi costruivo trip assurdi ogni volta che andava a delle feste o usciva con i suoi amici. Era desiderato da tutte, anche da ragazze il triplo più belle di me e non ce l'ho fatta più. Mi sottovalutavo, la mia autostima scendeva ogni giorno di più. Era diventata una relazione completamente tossica.

Lui non ha avuto un bel trascorso prima di me e non sono riuscita a restare tranquilla, anche se ha fatto il possibile per farmi cambiare idea.
Però avevo il terrore di soffrire.

Peccato che la mia genialità di lasciarlo mi abbia spezzato il cuore lo stesso.

«In che senso non ce la facevi più?» Mormora.
Metto velocemente le mie Air Force per poi avviarci verso la mensa.

«Nel senso che tutte le ragazze gli giravano intorno, amava andare alle feste e io ero diventata troppo paranoica. Sai, mi riesce abbastanza difficile fidarmi, quindi l'ho lasciato per il bene di entrambi. Ora abbiamo perso definitivamente i rapporti», spiego abbassando lo sguardo mentre camminiamo.
I corridoi sono tutti uguali, stretti e lunghi, quindi penso che per orientarmi mi ci vorrà un po'.

Prova a fermarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora