22.

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Liam's pov.

Mi sembra di essere in un fottuto dejavu.

Io che aspetto l'arrivo di quella squinternata della mia ex, appollaiato come un pesce lesso a rileggere la tesina che ho scritto per questo stupido esame di merda.

Io mi chiedo: ci sono più di cinquemila ragazzi in questa università; come cazzo è possibile che per il primo esame di quest'anno debba stare con la ragazza che più di tutte vorrei stare alla larga.

Questo è un altro scherzo di cattivo gusto che il destino ha in serbo per me. Vaffanculo.

Proprio in questo istante sento il campanello suonare. Mi precipito fuori dalla stanza per correre ad aprire, non ho voglia che Richard vada al posto mio, starebbero lì tre ore a parlare. E ho fretta, voglio terminare quest'ora di studio al più presto e andare a scopare dalla mia ragazza nella sua macchina.

Per colpa di Emily non posso nemmeno fare sesso con Sam in camera sua, me lo vieta dopo "l'incidente" che è avvenuto da loro.

Da un lato, sono sincero, ci ho goduto, non l'ho fatto apposta, ma vedere la sua faccia ferita ha alleviato di un minimo il dolore indescrivibile che ho passato io in questi ultimi anni. Se lo merita cazzo, non devo essere sempre io a soffrire.
Potrò essere stronzo a pensare una cosa del genere, ma non me ne frega un'emerita minchia.

Arrivo in soggiorno e spalanco la porta per poi ritrovarmi la sua faccia a poca distanza da me.
Quasi sussulto appena la vedo.

La detesto, ma non sono mica cieco; e ammetto che sono ancora un po' debole di fronte a tanta bellezza.
Ha dei lineamenti così particolari da essere perfetti: con il volto leggermente ovale, gli zigomi alti, il naso piccolo, che sembra rifatto dal miglior chirurgo del pianeta e poi quegli enormi occhi verdi che osservano tutti con assoluta dolcezza.
Tutti tranne me. Sembra volermi incenerire ogni volta che mi guarda. Comunque la cosa è reciproca.

«Buongiorno eh», le dico apposta, visto che ha sfiorato i soliti due minuti di ritardo. Mi piace dare fastidio in generale, ma con lei mi sorprendo a volte.

Di conseguenza alla mia frase, sbuffa e senza nemmeno salutarmi entra in casa. È di cattivo umore oggi?

Me ne frego continuando a fare lo scontroso. «Seguimi, non ho tutto il giorno.» Però, nell'istante in cui mi indirizzo verso le scale compare Richard da camera sua.

Ci mancava solo lui.

Mi sta sul cazzo in questo periodo, è come se avesse sempre qualcosa contro di me, mi guarda male... In più ogni volta che sono con la biondina davanti a me, trova sempre un modo per infilarsi nel mezzo. Non che mi dispiaccia eh... non è che ami stare da solo con Emily dopotutto.

«Ciao bellezza!» esclama quest'ultimo nella sua direzione e come per magia lei sorride gioiosamente.

Allora non è che è indispettita in generale, ce l'ha semplicemente con me.

Sto per andare su, stufo dalla situazione, fin quando Richard si avvicina a Emy per poi scoccarle un bacio sulla bocca.
Mi congelo a quella vista, come a quanto pare Emily dato che è rimasta ferma non aspettandoselo, ma non si scosta, anzi approfondisce il bacio.

Ispiro di scatto colto alla sprovvista, sono senza un minimo di attenzione, come se non esistessi per loro.
Serro i pugni e contraggo la mascella impulsivamente, ho la voglia matta di picchiare e rompere qualcosa al più presto. Senza rendermene conto sto già salendo a falcate le scale, mentre questi due coglioni continuano a limonarsi come due ragazzini di undici anni con gli ormoni a mille.

Appena arrivo in camera mia sbatto la porta e mi ci appoggio contro per calmarmi. Ci sta che mi abbiano sentito. In ogni caso non mi interessa.

Sto avendo un attacco di rabbia e non ne capisco il motivo; non me ne dovrebbe fregare nulla di chi bacia. Eppure la mani mi tremano e la visione di loro due mi appanna la vista e mi tormenta il cervello.

Prova a fermarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora