Dopo dieci minuti passati in quel castello, Loki pensò che la prima cosa che avrebbe fatto una volta uscito sarebbe stata lanciare una bella fattura al ragazzo-specchio.
Da quando il Serpeverde aveva messo piede nel castello era stato aggredito da creature di ogni tipo. Creature che, molto probabilmente, fuori dallo specchio non esistevano nemmeno. E lui per difendersi aveva solo l'esperienza di un unico anno di studi a Hogwarts.
Prima di varcare l'ennesima soglia si sedette per terra e prese un respiro profondo. L'ultima porta che aveva aperto era dotata di un antifurto e gli era crollato il tetto addosso. Se non fosse stato per l'incantesimo Protego, Loki in quel momento sarebbe stato già nel regno dei morti.
Borbottando qualche maledizione da lanciare contro lo Specchio, si alzò in piedi ed aprì la porta, allontanandosi subito dopo per prevenire un qualsiasi danno.
Non accadde niente. Nessun missile, nessun animale aggressivo, nessuna rete che cadeva dall'alto.
Che fosse quella la stanza con la scatoletta rossa?
Loki si avvicinò con cautela ed entrò nella stanza. Poi il pavimento sparì.
Lanciando un urlo che si sentì per tutto il castello, Loki cadde tre metri più in basso, su un materasso enorme. Si trovava nell'ennesima stanza, uguale a tutte le altre.
- «Basta, quanto dura ancora questo castello?» gemette sconfortato.
Si guardò intorno, come per cercare una via d'uscita. «Almeno ci fosse una cartina...» borbottò tra se e se.
Con una cartina sarebbe potuto uscire, con o senza scatolina rossa. Poteva minacciare di morte lo specchio, tanto quello mica lo sapeva che lui era solo un undicenne che sapeva fare a malapena una decina di incantesimi!
- «Si, farò così» tentò di rassicurarsi da solo. Non sapeva più da quanto era nello specchio e non ne poteva più. «Andrò dallo specchio e lo costringerò a farmi uscire, con le buone o con le cattive»
Un po' rincuorato prese la prima porta a destra e la attraversò. Aveva letto da qualche parte che andando sempre a destra in un labirinto prima o poi si trovava la via d'uscita. Forse quella regola valeva anche per i castelli magici contenuti negli specchi pieghevoli.
Dietro la porta c'era un corridoio che si divideva in tre altri corridoi. Sperando di essere quasi giunto alla fine di quel castello demoniaco, Loki stava per imboccare quello di destra, quando notò che c'erano dei cartelli indicatori in alto.
Accese la bacchetta e lesse quello a sinistra. Luogo dove si muore. Scartò immediatamente l'opzione "andare a sinistra".
Quello al centro recava la scritta uscita (da cosa?), mentre l'ultimo diceva luogo divertente.
Loki era indeciso. La prima strada era da evitare, ma non capiva se era meglio andare a destra o al centro. L'uscita era allettante, ma il "da cosa?" era abbastanza scoraggiante, mentre non sapeva se "luogo divertente" era in positivo o in negativo.
Se per "divertente" si intendeva "morte lenta e dolorosa" allora ne avrebbe anche fatto a meno.
- "Cosa farebbe Thor al posto mio?" si ritrovò a pensare freneticamente. Molto probabilmente il fratello avrebbe tirato a caso, così Loki decise di fare così.
Chiuse gli occhi e fece cinque giri su se stesso per disorientarsi, poi andò in avanti sempre ad occhi chiusi. Dopo essere sbattuto contro il muro riprovò, stavolta finendo in uno dei corridoi.
Sperando di non essere capitato nel "luogo dove si muore", proseguì nel corridoio buio, finché non vide qualcosa di bianco alla fine. Con il cuore in gola, e sperando fosse la via d'uscita, avanzò per poi rendersi conto che il bianco non era affatto luce ma un enorme cartello.
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𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐩𝐞𝐥𝐥
Fanfiction𝑬 𝒔𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝑨𝒗𝒆𝒏𝒈𝒆𝒓𝒔 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆𝒓𝒐 𝒈𝒍𝒊 𝒆𝒓𝒐𝒊 𝒑𝒊ù 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒎𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊 - 𝒑𝒊ù 𝒐 𝒎𝒆𝒏𝒐 - 𝒔𝒕𝒖𝒅𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂 𝒅𝒊 𝑴𝒂𝒈𝒊𝒂 𝒆 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒐𝒏𝒆𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝑯𝒐𝒈𝒘...