La chiave

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Gli esami erano finalmente finiti, e i ragazzi avevano una decina di giorni liberi prima che uscissero i risultati. Unico problema: i ragazzi che erano stati rapiti non si erano più fatti vivi e il preside non si stava chissà quanto ingegnando per cercarli.

I ragazzi erano dell'idea che l'aggressore si nascondesse dietro la porta misteriosa, ma nonostante tutti i loro sforzi non riuscivano ad aprirla. Quindi avevano deciso di smettere di stressarsi e di riposarsi per la fine degli esami.

Una notte che Loki non riusciva a prendere sonno a causa del caldo, sentì uno strano rumore provenire da qualche parte accanto a lui e vide delle ombre muoversi furtivamente.

Aguzzando la vista notò che erano Stane e Schmidt, intenti ad uscire dal dormitorio cercando di non farsi vedere da nessuno.

Ovviamente, non appena i due si chiusero la porta alle spalle, Loki si infilò le pantofole e in silenzio li seguì, intenzionato a vedere dove andavano.

Arrivato alla fine delle scale, guardò il dormitorio femminile. Avrebbe voluto svegliare Natasha, che in fatto di spionaggi era la più esperta, ma non sapeva come salire la scalinata, dato che questa si sarebbe trasformata in scivolo non appena lui ci avrebbe messo piede.

Stane e Schmidt erano usciti dalla Sala Comune da un pezzo, e Loki fremeva dalla voglia di seguirli, così prese un piombino dal tavolo.

- "A mali estremi, estremi rimedi" pensò, dopodichè lanciò il piombino sulla porta del dormitorio femminile.

Con un sonoro "TOC" il piombino sbattè contro la porta, dopodichè tornò indietro puntando diritto contro Loki che fu veloce ad abbassarsi. Il piombino sfiorò la sua testa e finì sulla lampada che si trovava sul tavolo, rompendola in mille pezzi.

In quel momento aprì la porta del dormitorio una ragazza sconosciuta.

- «Stai svegliando tutta la scuola con il casino che fai, tornatene a letto» lo riprese irritata.

- «Mi chiami Natasha?» domandò Loki senza scomporsi.

La ragazza borbottò qualcosa, poi rientrò nella stanza. Pochi istanti dopo, Natasha stava scendendo le scale del dormitorio.

- «Ma che hai combinato? Mi stanno dicendo che hai distrutto la Sala Comune!» esclamò.

- «Ma guarda, è tutta intera!» si lamentò Loki.

Natasha osservò la porta del dormitorio con una grossa ammaccatura al centro e la lampada distrutta.

- «Certo, come no» commentò. «Insomma, cosa c'è?»

- «Stane e Schmidt sono usciti dalla Sala Comune» la informò il moro.

- «E che aspettiamo? Seguiamoli!» lo spronò la ragazza.

Così uscirono dalla porta scorrevole e incominciarono a camminare per il castello.

- «Shhhh, sento delle voci» sibilò ad un tratto Natasha.

- «Davvero? Io non sento nulla...» fece Loki.

- «Certo che si» disse lei, poi lo trascinò in un aula in disuso.

Aspettarono un minuto circa, poi le voci si avvicinarono sempre di più.

- «Eri troppo divertente, sul serio. Camminavi tipo zombie»

- «Ma non è mica colpa mia!»

- «Si invece. Io non mi metto a camminare durante la notte a caso»

- «Si chiama sonnambulismo, Tony»

- «Lo so benissimo, Thor»

- «Ma sono Thor e Tony!» scoppiò a ridere Loki.

𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐩𝐞𝐥𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora