Capitolo 26~

125 5 0
                                    

Sono ormai 3 mesi di distanza.
Certo, mi sto già facendo l'abitudine ma è praticamente impossibile partire da 0 ogni volta.
È sempre la stessa storia, sto bene, lui viene, stiamo insieme, piango, va via, mi sento sola.
Non ce la faccio più a stare distante da lui, insomma è la mia anima gemella..

Fra poco fortunatamente sarà Natale e potremmo stare insieme per ben 2 settimane.
Nel mentre a scuola è tutto apposto credo..oltre a Hero, che sembra molto incavolato con me forse per Mary, quindi c'è una rivalità fra noi due per quanto riguarda quel corso di scrittura..
Sto perdendo tutti in poche parole.

Quindi ancora un'altra ora e potrò finalmente tornare a casa senza sto peso, non vedo l'ora sinceramente.

<V: ehy Hero> lo blocco dal braccio portandolo vicino agli armadietti per toglierlo di mezzo.
<H: cosa?>
<V: sei incazzato con me per cosa? Mary?>
<H: Veronica tu lo sai perchè, è inutile chiederlo, hai abbandonato la tua migliore amica e in quanto suo migliore amico non intendo rivolgere parola ad una persona spregevole come te>
<V: mi sono scusata con Mary, a te della nostra situazione non te ne può fregare, quindi non ti mettere in mezzo>
<H: infatti, ciao Veronica buone feste>
Mi lascia stupita, così in mezzo al corridoio, scuoto la testa per riprendermi e dall'armadietto prendo le ultime cose per andarmene.

Quando sto tornando a casa penso a tutti questi mesi terribili, veramente terribili, tra scuola, stress e amicizia.
Veramente non ce la faccio più,non mi riconosco più, sono stata sola per tutti questi mesi e ho la prova di sapermela cavare da sola.
Aidan inoltre non è sempre in chiamata o attaccato al telefono, dato che anche lui è impegnato, forse più di me ed è per questo che ho sempre paura di perderlo, non me lo posso permettere.

Prendo fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e digito velocemente il numero di Aidan, ho veramente bisogno di sentire solo la sua voce.

IN CHIAMATA
<A: hey amore> già mi fa sentire al sicuro dal suo tono di voce.
<N: hey come stai? Ho appena finito scuola, sto andando a casa>
<A: è andata bene?>
<N: come sempre>
<A: comunque sto abbastanza bene, anche io ho appena finito e sono veramente stanco. Ieri non ho nemmeno chiuso occhio, non riuscivo, non so perchè>
<N: ah>
<A: però tra due giorni ci vediamo, non vedo l'ora>
<N: anche io, non puoi capire quanto mi manchi> sorrido come un ebete.
<A: anche tu mi manchi cerbiatta, ci sentiamo dopo ok? Ti amo>
<V: va bene, a dopo>
<V: anche io ti amo> dico dopo un po' dato che probabilmente stava aspettando solo questo infatti chiude la chiamata.

<V: mamma sono a casa!> entro poggiando le chiavi e togliendomi le scarpe, ma noto subito un bigliettino sul tavolo.
"papà sta un po' male, probabilmente non sono lì in questo momento, siamo dovuti scappare al pronto soccorso ma non ti preoccupare tanto, ti ho preparato qualcosina,se vuoi c'è anche il pollo da scaldare di ieri sera, ti voglio bene amore"

Al contrario di come aveva detto, mi preoccupo eccome, infatti lascio stare il pollo o la pasta, quello che è.
Esco con fretta di casa e prendo la macchina, anche se non ho la patente, ma per quei pochi chilometri che devo fare nessuno se ne accorgerà.

Non appena entro in ospedale, vedo subito mamma con gli occhi lucidi e preoccupati così le corro incontro e la abbraccio.
<E:Veronica! Che ci fai qua?!>
<V: non potevo non venire, dov'è papà?> cerco di dare una sbirciatina ma lei si mette ogni volta davanti a me coprendomi la vista.
<E: Veronica tuo padre è ricoverato d'urgenza in questo momento, ..non sappiamo se ce la farà>
<V: no..> scoppio in un pianto e d'istinto mi avvolge le braccia intorno al busto consolidandomi.

skiptime
Sono caduta tra le braccia di Morfeo, ero veramente stanca ma dopo circa 4 ore sento dei passi e mia madre alzarsi, ma faccio finta di nulla.
<?: lei deve essere la moglie?>
<E: si sono io, come sta?>
<?: signora ecco..potrebbe essere in coma in questo momento, ma non si preoccupi, un coma lieve, fra qualche ora dovrebbe svegliarsi ma se non fosse così...sa come andrà>
<E: oh mio Dio, proteggilo tu>
<?: mi dispiace tanto > abbassa la testa, si vede che ha fatto di tutto.

<V: mamma> la consolo, mi dispiace vederla soffrire così tanto.
<E: vado a prendere un po' d'aria resta qua >
Ancora con gli occhi lucidi accendo il telefono e vedo diverse chiamate perse da Aidan, alcuni messaggi e altre varie notifiche dai social.

Apro la chat e vedo circa 12 messaggi, posso anche capirlo, è da 6 ore che non rispondo.

chat                                        

16:30
A: hey
A: tutto bene?
17:16
A: come mai non rispondi?
18:32
A: V almeno un messaggio, sai che mi preoccupo.. 🥺

4 chiamate perse

19:01
A: Veronica sto cominciando a preoccuparmi..

A: va be' sarai impegnata
A: Ronnie? 🥺
A: ti prego rispondi quando puoi mi sto preoccupando 🥺❤

19:40
A: oh, ma ti ho fatto qualcosa?
A: va be', se sei incazzata almeno parlami, non serve ignorarmi.
19:50
A: Dio Veronica mi vuoi parlare o no?

L'ultimo era quello più recente dato che ora sono le 19:53 e infatti lo vedo online, lascio stare i messaggi, però non riesco nemmeno a parlare..

V: no non sono incazzata..
A: oh alla buon'ora
V: mi dispiace, dovevo chiamarti..
A: scusami amore..ti è successo qualcosa? Ne vuoi parlare?🥺

Mio Dio quanto è dolce, veramente Aidan è la persona più dolce in questo mondo, si preoccupa sempre per gli altri prima di se stesso, infatti riconosco che lui abbia più problemi di me eppure non ne parla mai per dimostrarsi forte, anche se so che all'interno lui ha un cuore tenero e fragile.

V: preferisco di no..mi sono addormentata prima,per questo non ho risposto..
A: ma tu stai bene?
V: fisicamente si
A: che vuoi dire?
V: Aidan posso chiamarti mi viene più facile, però aspetta vado fuori
A: ok(?)

IN CHIAMATA
<A: Ronnie che hai?>
<V: sono in ospedale, appena tornata a casa ho avuto la notizia che mio padre è qua ricoverato d'urgenza per non so cosa e non assicurato che sopravviva, mi sento il mondo crollarmi addosso . Che merda di vita>
<A: oi non dire così, non sei mai stata positiva, ma in questo momento devi esserlo, per tuo papà, anzi sai che ti dico? Vai da lui quando puoi, stagli vicino, sentirà la tua presenza e parlagli, ok?>
<V: va bene..>
<A: ti abbraccerei in questo momento, ma non posso, quindi recupererò tra poco>
<V: ahaha si> mi asciugo quelle poche lacrime, dato che anche solo la sua voce mi fa calmare.
<A: ha bisogno di te, della tua positività, per una volta >
<A: se non ti va di parlare capisco, ma sappi che ti sono vicino >
<V: grazie, ti amo>
<A: anche io, chiama quando vuoi eh>
<V: certo, dopo ti scrivo promesso>
<A: va bene ciao>
FINE CHIAMATA

ask the stars how much I can love you•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora