Capitolo 39~

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Un altro mese passato, si può considerare fantastico dal punto di vista di averlo trascorso con le persone che amo, mentre d'altra parte è un totale disastro.
Aidan continua a dimagrire, io continuo a farglielo presente, odio farlo, ma non voglio perderlo è la mia ragione di vita e sento che senza di lui morirei.
Ma lui sembra non capirlo, ogni tanto mangia, poi si pente, così va a correre, fa di tutto per bruciare quelle calorie che nemmeno aveva assunto.
Capisco quanto sia difficile, mettendomi nei suoi panni, sfortunatamente dire "dai mangia" non serve a far cambiare idea.
Può essere testardo, molto testardo, ma è difficile per tutti.
Vederlo soffrire è così penoso, ogni cena con gli amici vederlo sempre più in difficoltà, la cosa peggiore è che io non possa fare nulla per aiutarlo.
Probabilmente mi odierà,ma lo faccio per il suo bene.

<V: ehy mamma, come mai a casa?> prendo una tazza di caffè spero già zuccherata.
<E: oh ho preso una settimana di malattia, dovrei occuparmi di molte cose in questo periodo, inoltre sono stata assente per molti giorni e vorrei recuperare il tempo con mia figlia> mi sorride per poi accarezzarmi la guancia, mi era mancata così tanto.
<E: Aidan dorme ancora?>
<V: sembra quasi morto, ieri si è addormentato tardi, ora credo sia in letargo>
<E: va bene, comincio a lavorare con il pc, se hai qualcosa da chiedermi o da dirmi chiamami>
<V: mamma>
<E: si?>
<V: ti voglio bene >
<E: anche io tesoro>

Preparo un po' di tè verde accompagnati da due biscotti e un po' di frutta mista, poi poggio il tutto su un vassoio di legno che porto con me fino in camera.
Mi sistemo sul letto vicino a lui e silenziosamente gli accarezzo i capelli.
<V: hey..ci sei? Sei morto?>
<A: non sono morto, non ancora>sussurra con gli occhi chiusi.
<V: ti ho portato la colazione, ieri hai mangiato solo un'insalata>
<A: non ho molta fame a dire il vero>
<V: solo un po' di frutta, un po' di tè verde, quello che piace a te, e qualche biscotto integrale, pochissime calorie, sono quelli leggeri> gli passo il vassoio e stranamente non si oppone assaggiando ciò che ho portato.
<V: ti piace?>
<A: ..si> mi sorride, è come vedere un bambino che scopre il gusto della nutella o della pizza.
<V: vado a correre, ho bisogno di fare qualcosa, se magari vuoi venire con me>
Ho capito che opporsi non servirebbe a nulla, tanto le idee non cambiano, piuttosto di stressarlo preferisco così, si ottengono più risultati, si chiama psicologia inversa.
<A: arrivo>

<V: mamma noi andiamo!> non ricevo alcuna risposta ma apro comunque la porta ed esco.

<V: ti piace correre?>
<A: si, è rilassante, sopratutto quando non c'è nessuno in sottofondo che ti fa domande>
<V: ohh scusami sir>
Ok sto zitta._.

<V: Aidan non sarebbe meglio fermarsi è da 30 minuti che corriamo> mi concedo una pausa poggiando le mani sulle ginocchia ancora con il fiatone.
<A: a che serve? Sei già stanca?>
<V: Dio mio già? Ma sei serio? Mi vuoi morta?>
<A:ok ho capito torniamo indietro se proprio vuoi, cammina se proprio non riesci a correre ci vediamo là>
<V: simpatico > sussurro prima che possa ricominciare a correre verso casa.
<A: ti ho sentita>
<V: non ho detto nulla di male sei sempre molto simpatico>

<E: già di ritorno?>
<V: potrei morire da un momento all'altro, la bara possibilmente rosa con i glitter e con scritto sopra riposa in pace troia>
<E: Veronica!>
<V: ops scusa mà> rido insieme ad Aidan, dopo tanto.
<E: puzzate, non statemi vicino>
<A: oh vuoi un abbraccio?> si avvicina a lei a braccia spalancate.
<E: ehm noo grazie >
<A: peccato>
<V: dai veramente puzziamo come due capre>

Entro in camera e prendo due accappatoi,uno per me e l'altro per Aidan poi entro in bagno mentre lui si toglie la maglietta.
<V: stai già facendo scorrere l'acqua?>
<A: ma perchè dovrei?>
<V: quante volte ti devo dire che deve essere calda?>
<A: ma fuori ci sono 38 gradi, fai la doccia calda?>
<V: non mi ostacola nulla>
Vabbè non devo specificare cosa facciamo tanto ormai si è capito, mi vesto e da gentiluomo Aidan mi asciuga i capelli:')
<V: oggi devo uscire,con Mary, sono di ritorno verso le due di pomeriggio >
<A: va bene>
<V: quindi dovrai mangiare con mia mamma okey? Mangia quello che vuoi ma qualcosa mangia>
<A: va bene>
<V: hai finito?>
<A: hai una massa di capelli, non potresti raderli a zero?>
<V: oh certo perché non ci avevo pensato dà qua,finisco io> gli strappo il phon di mano così ne approfitta per cambiarsi, noto ancora dei tagli sui polsi, ma c'è un problema.
<V: Aidan ancora?>
<A: cosa?>
<V: quelli> prendo il suo polso tra le mani ma lui lo ritira subito.
<A:non sono affari tuoi>
<V: smettila di dirlo lo sai benissimo che sono affari miei>
<V: che cazzo sono pure in verticale vuoi ucciderti per caso? A prescindere non dovresti nemmeno farlo. Dov'è la lametta?>
<A: Veronica ho detto basta>
<V: ma che problemi hai eh? Aidan vuoi ucciderti per caso? Cos'è che non va in te>
<A: smettila di dirlo>
<V: no Aidan non smetterò di dirlo?! Okey?! Ora mi dici dove cazzo metti quella lametta perché non resisterò un altro secondo a vederti soffrire mentre io sto qua a fingere che vada tutto bene quando non è affatto così, va tutto di merda e fingiamo che non sia così Aidan. Dio solo sa quanto io ogni giorno abbia sempre più paura di perderti, sento di star per impazzire solo all'idea, non lo capisci? Ed è veramente terribile non poter far nulla per impedirlo, ma io non perdo ancora la speranza perchè credo che ne valga la pena> cado totalmente in disperazione cercando di non esplodere da un momento all'altro.
<A: credi che sia più da egoisti togliersi la vita o obbligare qualcuno a vivere una vita che non vuole vivere?>
<V: cosa vorrebbe dire questo>
<V: tu non puoi, lo sai che non puoi>
<A: no, ma è tutto difficile>
<V: lo so che è difficile ma devi lottare Aidan devi farlo per me, lo sai che ci sono>
<A: io ci provo, ma sento che non serve a nulla>
<V: poco a poco>

skip:))))

<V: ehy Jenny> mi siedo davanti alla scrivania.
<J: dimmi tutto cara>
<V: visto che mi hai aiutata, ho una persona per te,ha bisogno di te, anche se in questo momento mi odierà>
<J: di chi si tratta? E sopratutto sai che ho bisogno di un consenso>
<V: avrò il consenso, lui soffre di un disturbo credo, non è andato mai da uno psicologo, ma ne ha bisogno, ha bisogno di essere seguito>
<J: disturbi tipo?>
<V: disturbi alimentari, non mangia, è completamente fissato e con me non parla, magari lo potrebbe fare con una come te>
<J: è seria la cosa? Insomma siamo in un ospedale psichiatrico, se è solo un capriccio..>
<V: è molto serio, autolesionismo grave, pensieri di suicidio e..altro>
<J: ok va bene, portarmi un consenso da parte dei genitori e vedrò che posso fare va bene?>
<V: arriverò con il consenso grazie Jenn>

Esco di fretta e mille pensieri mi vagano la testa.
"È come tradire la sua fiducia" penso tra me e me, infondo lo so che è così.
<M: Veronica perché vai di fretta?>
<V: Mary Mary tu sai come contattare i genitori di Aidan?>
<M: cos ma perché?>
<V: non posso spiegarti>
<M: ok, ma..non so dove siano, però conosco qualcuno che possa contattarli> mi prende per mano e mi porta in uno strano negozio.

Non so come, riesco ad ottenere il numero della madre, la chiamo e attendo una risposta con ansia.
Non appena risponde esito un attimo ma credo sia la cosa giusta da fare, così le spiego la situazione e stranamente approva, invitandomi una copia con la firma.
" È stata veloce" penso tra me e me.
<V: non so come ringraziarti Mary> la abbraccio.
<M: di nulla, di tutto per te ma->
<V: non posso ora devo correre, è passato troppo tempo >
In effetti non proprio così veloce, sono passate ormai quattro ore e piuttosto delle 2 a casa ci tornerò alle 6.

<V: ho il modulo firmato!> entro con il fiatone.
<J: Veronica bussa la prossima volta, comunque..di già?>
<V: non chiedermelo >mi siedo sulla sedia appoggiando il modulo sulla scrivania.
<J: domani, ore 6 e mezzo dovrei essere libera, ci conosceremo, partirà con un gruppo per una terapia, farò una seduta con lui e vedremo se è il caso di iniziare qualcosa di serio>
<V: va bene grazie >
<J: stai facendo la cosa giusta Veronica, sei coraggiosa >
<V: lo spero, grazie ancora Jenny ti adoro, buon lavoro!>
<J: ahahah anche io Veronica, a presto>

<V: non ci credo, ce l'ho fatta> spalanco le braccia in aria prima di entrare in casa.

<A: ti ho chiamata esattamente 10 volte e ti ho lasciato esattamente 22 messaggi>
<V: scusami, ho avuto un imprevisto, però mi sono vendicata>
<E: Veronica mi hai fatto preoccupare> mi abbraccia sotto lo sguardo cupo di Aidan.
<V: ha mangiato?> chiedo preparando la cena insieme a mamma.
<E: poco ma si, qualcosina>
<V: ok..>
<E: dovresti lasciargli un po' di spazio>

Ed è lì che ripenso a ciò che ho combinato.

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