Capitolo 22~

150 7 0
                                    

<A: dai vai a struccarti io ti aspetto in camera> mi spinge verso il bagno, mentre io cerco di opporre resistenza.
<V: ok ok..>

Prendo qualche dischetto di cotone e poggio sopra qualche goccia di struccante che poi passo per tutto il viso.

Poi sento un forte dolore all'anca ma non ci faccio molto caso, così continuo a struccarmi ma poi di nuovo.
<V: ahia> premo il fianco destro cercando di capire perché mi facesse così male, ma poi penso che sia solo stanchezza per qualche strano motivo.

Esco dal bagno e vado in camera dove prendo un pigiama pulito, poi con fatica tolgo il vestito.
<A: oh tutto ok?>
<V: si si sono solo stanca> continuo cercando di mettermi il magliettone.
<A: V non è ok, mi dici che hai..>
<V: Aid non ti preoccupare > finisco di mettermi il pigiama per poi stendermi vicino a lui.
<A: ok..> si stende su di me per spegnere la lampada poggiata sul comodino.
<V: ahia>
<A: scusa > ridacchia cercando di spegnere quella dannata luce.
<V: no Aid non sto scherzando mi fai male> lo sposto con premura quasi scocciata.
<A: oh> alza le braccia fissandomi negli occhi, ma io lo ignoro e mi giro dall'altro lato.

<A: Veronica te l'ho detto con le buone, ora mi dici che cazzo hai>
<V: shh dormi non mi va di parlare>
<A: va be' poi non ti lamentare, io ho cercato di aiutarti sei tu che non vuoi aiuto>

Dopo un po' di ore di riflessione riesco ad addormentarmi, ma sfortunatamente oggi non potrò stare in pace.
Comincio a sentire delle urla, come se fossero reali, come se mi stessero urlando nelle orecchie trafonandomi i timpani.
Cerco a muovermi ma sono come bloccata, non riesco a muovere neanche un dito, non riesco a guardare altrove che dal soffitto.
<V: Aidan > cerco di urlare, stavolta non posso fare tutto da sola.
<A: oh che c'è> si gira verso di me con gli occhi assonnati.
<V: non- non riesco a muovermi, nemmeno un dito, niente di niente, che cazzo succede>
<A: oh guardami, Veronica guardami>
<A: cerca di calmarti, non ti agitare troppo peggiori la situazione, chiudi gli occhi e concentrati in un suono che ti fa calmare>
<V: basta urlare basta> cerco di muovere la testa.
<A: calmati, Veronica> 

Poi ad un certo punto faccio come ha detto, cercando di scacciare dalla testa tutte quelle urla immaginarie e finalmente riesco a muovere un dito, riuscendo a sbloccare il mio corpo.

<V: mio Dio> giro la testa verso di lui che sembra essere molto preoccupato.
<A: tranquilla è tutto ok, vieni qui> mi avvolge in un abbraccio.

<E: oh sono le 3 di notte, che avete voi due?>
<V: oh non riusciamo a dormire ops>
<E: ma non eri quella stanca? Dai lo vedi che Aidan è anche stanco poverino>
<V: anche lui stava parlando>
<E: dai Veronica dormi, buonanotte> chiude la porta della camera.
<V: porca.puttana> non riesco a trattenermi e scoppio in una risata (sono estremamente bipolare ._.)
<A: ma che cazzo ridi te> vedendomi ridere fa lo stesso ;)
<A: cioè uno sta per morire, ride>
<V: ma che strana roba non l'avevo mai provata>
<V: cioè mi sono sentita tipo paralizzata>
<A: tu non stai bene, sei psicopatica >
<V: si si lo so>
<A: ora non ho più sonno e che due palle Veronicaa>
<V: scusa scusa ritorno a morire in pace> ironizzo.
<A: che cogliona che sei> mi da un colpetto sulla spalla.
<V: grazie anche io ti amo eh>
<A: anche io mi amo>
<V: vaffanculo> ritorno sotto le coperte mentre Aidan mi salta addosso, menomale che era stanco.
<V: ma che cazzo fai oh scrollatii>
<A: no>
<V: ti picchio>
<A: oh scusa scusa> si alza facendo l'indifeso.
Così invece di dormire passiamo tutta la serata ad insultarci amorevolmente, a ridere e a sparlare di persone che ci stanno sulle balls.

ask the stars how much I can love you•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora