|28|James

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L'uomo che avevo davanti non era più lo stesso che conoscevo. Sembrava tranquillo, non più tormentato dal suo passato. Lo osservai bene e vederlo lì davanti a me mi faceva uno strano effetto "Jarvis non ti faceva entrare?" chiese il biondo al moro appena entrato nella mia camera "È stato un mio ordine non far entrare più nessuno, Jarvis nella mia camera risponde ai miei comandi" dissi cercando di apparire fredda davanti ai due. "Evelyn smettila di fare la bambina" disse Steve rimproverandomi, scoppiai a ridere "Tu non mi dici cosa posso o non posso fare Steve. Solo l'Hydra poteva" ringhiai contro il biondo. "Parlaci tu. Con me sembra un cane rabbioso" disse al suo amico uscendo dalla camera "Come stai?" chiese James incrociando le braccia al petto guardandomi dritta negli occhi "Sto bene" dissi cercando di fare altro per non guardarlo negli occhi chiari "Non stai bene Eve" scoppiai a ridere "Invece si sto bene, guardami sembro una bomba pronta ad esplodere" ero sarcastica, sorrise. Non cercò di nasconderlo come aveva sempre fatto, sorrideva sul serio "Sei sempre stata una bomba pronta a scoppiare" rettificò facendomi sorridere "Che ci fai qui James? Che vuoi?" chiesi guardandolo negli occhi. "Voglio solo parlare Evelyn"

Ho pensato molte volte a come sarebbe stata la mia vita se non fossi stata così, mi sarei sposata e avrei avuto dei figli, la cosa che adesso desideravo più al mondo per ciò che ne rimaneva della mia vita era sapere come stava lui. "Non sono più il soldato d'inverno, in Wakanda hanno trovato un modo per curarmi" disse guardandomi negli occhi "Cosa è successo prima che andassi in Wakanda James?" chiesi volendo sapere ciò che ricordava. "A Sokovia abbiamo combattuto io e Steve contro di te" disse a sguardo basso "Non volevo farti del male, scusami. Quando eri sotto il comando di Zemo, mi hai riconosciuto. Magari non lo ricordi, ma è stato come se tu fossi riuscita a combattere contro il comando" lo guardai mentre spiegava ciò che era successo "È successo anche con te James" esordii attirando la sua attenzione "Sei riuscito a combattere anche tu contro il comando quando hai sentito la mia voce" spiegai all'uomo che avevo davanti che mi osservava stupito.

"Sei la mia ancora Evelyn" dopo minuti di silenzio assordanti parlò avvicinandosi a me. "James non posso essere io la tua ancora" cercai di negare l'evidenza. Fece un altro passo verso di me, appoggiai le mie mani sulle sue guance ormai piene di una fitta barba, mi guardava negli occhi era come se volesse trovare insicurezza in me. Le sue mani mi stringevano i fianchi, non tanto da farmi male ma riuscendo a farmi provare qualcosa che non sapevo di poter provare. Le sue labbra si avvicinarono alle mie, facendomi finalmente sentire completa. Ormai senza fiato mi allontanai da lui sussurrando il suo nome "L'ho sempre voluto fare, da quando Steve ci presentò" sussurrò a sua volta facendomi sorridere. Lo baciai di nuovo, mi strinse a se facendomi sentire a casa.

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