12 Aprile 2017, Londra
"Andiamo." guardai il mio amico che correva nei corridoi "Muoviti Evelyn. Torniamo a New York" camminai al suo fianco ed entrai nell'auto. "Prenderemo l'aereo e faremo 8 ore di volo, contane anche 9 per l'attesa dell'aereo" annuii "Come mai hai scelto di tornare lì?" chiesi ma non rispose. Evitai di riproporre quella domanda, si sarebbe innervosito "Ho ricevuto una chiamata, hanno bisogno di noi due lì. Più che me, te. C'è stato un attacco e vogliono l'aiuto dei soldati" lo guardai, guidava non distogliendo lo sguardo dalla strada "Non voglio essere il soldato Aleksei. Non voglio più rifugiarmi in lui. Io sono forte e posso esserli anche senza di lui" spostai lo sguardo sulla strada "Tu sei il soldato Evelyn. Quelle parole servono ormai solo per non distoglierti dall'obiettivo" continuai a guardare davanti a me, non vedevo l'ora di rivedere i ragazzi. Non vedevo l'ora di riabbracciare James.
13 Aprile 2017, New York
La base degli avengers non era cambiata affatto. "Evelyn?" mi voltai verso la voce che mi aveva chiamato e corsi ad abbracciare Nat "Dove sono gli altri?" chiesi appena mi allontanai dall'abbraccio, mi sorrise "Jarvis, riunisci tutti nel salone" ordinò "Cosa vuoi Natas-" si bloccò Tony entrando nel salone seguito da Steve e Wanda "Evelyn, quindi avete accettato la nostra richiesta di aiuto?" chiese sarcastico Tony facendomi sorridere. "È bello riavere la te non controllata dal soldato" sorrise, non era bravo ad esternare i suoi sentimenti, un po' come tutti i presenti in quella stanza "Vieni qui Eve" mi fiondai tra le braccia di Steve che mi strinse forte fra le sue braccia. "Vieni con me" disse poi allontanandosi dall'abbraccio prendendomi la mano e trascinandomi verso la palestra, da fuori la porta si sentiva il rumore dei colpi forti al sacco da boxe, spostai lo sguardo su di Steve che annuì semplicemente.
Aprii la porta, silenziosamente entrai nella stanza avvicinandomi al sacco da boxe che veniva ripetutamente colpito con rabbia. Ero alle sue spalle e l'unica cosa che potei fare da lì era abbracciarlo. Si fermò di colpo, le braccia caddero ai suoi fianchi, mi allontanai facendolo voltare verso di me, alzai lo sguardo sui suoi occhi contornati da delle occhiaie, appoggiai una mano sulla sua guancia, avevo paura di una sua qualsiasi reazione brusca, chiuse gli occhi e sospirò "Evelyn..." sorrisi e annuii, "Sono qui James. Sono qui" sussurrai, mi strinse fra le sue braccia, cosa che feci anche io. "Sei qui, sei qui con me?" mi strinse più forte al suo corpo "James, sono qui." dissi sorridendo per poi appoggiare le labbra sulle sue. "Mi sei mancata tantissimo, non lo puoi neanche immaginare Evelyn" sussurrò poco prima di ribaciarmi. E lì ero felice, felice sul serio. "Sono tornata da te"
14 Aprile 2017, New York
Stesa a guardare il soffitto della mia camera che improvvisamente era diventato molto interessante e stimolante per i miei ricordi. Ripensavo a come la mia vita fosse cambiata e pensavo a June. La mia amica June, mi mancava tanto, era diventata un agente dello Shield e adesso lavora al fianco dell'agente Hill.
E poi ci sono io. Sono un problema su gambe...ma agli altri va bene e a Bucky, forse piaccio per quello, se gli piaccio...che vita complicata quella di un soldato d'inverno di 99 anni.
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A dream or a destiny?
Fanfictratto dalla storia: "Non so dove mi trovo ma questi esperimenti mi stanno distruggendo psicologicamente ma non interessa a nessuno. Mi iniettano sieri e liquidi nelle vene, mi torturano e distruggono ogni parte del mio corpo. Mi chiamano esperiment...