Aprii gli occhi guardandomi intorno, sempre la stessa stanza, sentivo che qualcosa era cambiato. Non sapevo cosa fosse, avevo questa sensazione che non andava via. Chiusi gli occhi cercando di focalizzarmi su questa sensazione, sentivo un vuoto all'altezza dello sterno, era qualcosa che non avevo mai provato. La porta si aprì, Nat dall'uscio della porta mi osservava, si teneva a distanza. "Nat?" la richiamai attirando la sua attenzione, si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi dal letto. "Mi sei mancata Eve" sussurrò mentre mi stringeva fra le sue braccia. "Dai andiamo, Tony vuole vederti"
"Come stai Evelyn?" chiese il miliardario appena entrata nel salone della base, mi sedetti su una poltrona "Sto meglio, sento che manca qualcosa, ma non so cosa" dissi a testa bassa non volendo guardare Tony, Nat e Rhodey negli occhi. "Cosa mi è successo?" chiesi curiosa di sapere come mi fossi ridotta in quella maniera. "Ricordi lo scontro all'aeroporto?" annuii desiderosa di sapere di più. Poi come un flash mi tornarono le figure di James e Steve che scappavano lasciandomi lì "Dov'è Steve?" chiesi senza ascoltare il discorso di Tony "Non è più un avenger. Lui e Bucky sono andati via con l'aiuto di Natasha" disse Rhodey spiegando la situazione a grandi linee. "Perché io sono qui?" chiesi ancora una volta, Tony prese parola "Io e te li abbiamo raggiunti in Siberia, hanno attivato il soldato d'inverno che c'è in te e Bucky e Steve hanno dovuto metterti al tappeto. Sei forte e non sei facile da mettere al tappeto ci hanno messo un po'." annuii ricordando poco di quello scontro, ma ricordavo lo sguardo di James. "Cos'è la mancanza che sento?" chiesi ancora verso Natasha "Senti la mancanza di Steve e Bucky" disse sapendo come potessi prendere quella notizia.
14 Novembre 2016, New York
"Sto bene Nat" risposi alla mia amica che mentre ci allenavamo chiese per l'ennesima volta come stessi. "Sai cosa intendo Evelyn" disse ancora una volta "Sto bene Nat. Sto bene." ripresi a tirare pugni al sacco cercando di sfogare tutta la rabbia che provavo verso me stessa. Steve mi aveva abbandonata, James era sparito dalla circolazione, June era diventata un'agente dello Shield quindi non potevo mai parlare con lei. Tony mi portava ancora rancore per aver ammazzato i suoi genitori, Natasha era troppo preoccupata per me e questa cosa mi opprimeva. "Evelyn-" parlò di nuovo la rossa "Nat sto bene." le urlai contro, mi tolsi le fasce dalle mani e uscii dalla palestra.
"Signorina Evelyn la cercano al piano di sotto" disse Jarvis, l'assistente di Tony, attirando la mia attenzione "Chi è Jarvis?" chiesi per capire se fosse obbligatorio scendere al piano di sotto o ignorare tutto. "Il Capitano Steve Rogers signorina" ecco, questo lo potevo ignorare. Ripresi a rovistare nella mia scatola per leggere di nuovo tutto ciò che c'era nel mio quadernino. "Signorina il Capitano Rogers sta salendo nella sua camera" sbuffai arrabbiata. "Evelyn" la porta si aprì e il grande Capitan America entrò nella mia camera, sbuffai guardando altrove. "Steven" dissi chiudendo la scatola e riponendola al suo posto "Come stai?" chiese cercando di instaurare una conversazione "Ti interessa ancora Steven? O ti hanno chiamato per capire cosa fare con me?" dissi fredda voltandomi verso il mio amico d'infanzia. "Sono qui per spiegarti il motivo per cui io non sono rimasto con te qui" mi sedetti alla scrivania e lo guardai fredda intimandogli con lo sguardo di parlare "Jarvis non far entrare nessuno" intimai "No Jarvis. Non fare nulla, stiamo aspettando qualcuno" ordinò Steve con voce ferma "Che vuoi Steven?" chiesi di nuovo al Capitano. "Non sono più un avenger, tu avevi bisogno di aiuto e io non potevo dartelo. Non sono stato in grado di aiutare Bucky, come avrei potuto aiutare te? Mi dispiace averti lasciato qui da sola dopo le ferite che ti abbiamo inflitto" non risposi, non ne ebbi il tempo perché lui entrò attirando la mia attenzione.
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A dream or a destiny?
أدب الهواةtratto dalla storia: "Non so dove mi trovo ma questi esperimenti mi stanno distruggendo psicologicamente ma non interessa a nessuno. Mi iniettano sieri e liquidi nelle vene, mi torturano e distruggono ogni parte del mio corpo. Mi chiamano esperiment...