|40| I need you Evelyn

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"Hey tranquilla va tutto bene, riposati ok?" voce che non riuscivo a raccontare più nulla e mi abbracciò "Quando sarai pronta me ne parlerai" sussurrò stendendosi tenendomi stretta a lui. La mia testa era appoggiata sul suo petto mentre le sue braccia mi stringevano "Ti voglio bene Evelyn" sorrisi, non eravamo soliti a esternare i nostri sentimenti "Anche io ti voglio bene Aleksei" sussurrai prima di addormentarmi.

"James?" chiesi entrando nella palestra della base, si stava allenando tirando pugni al sacco "Hey Evelyn" si fermò per un istante sorridendomi "Possiamo parlare?" chiesi al ragazzo che continuava a tirare pugni rabbiosi al sacco, mi avvicinai e gli accarezzai il braccio destro "Non abbiamo niente di cui parlare Evelyn" sussurrò fra i denti "Invece si, smettila di tenerti tutto dentro!" urlai facendolo fermare, si allontanò incrociando le braccia al petto "Che c'era fra te e questo Aleksei?" sapevo l'avrebbe chiesto "Aleksei era il figlio del capo dell'Hydra a Mannheim, è stato sottoposto a degli esperimenti esattamente come me. Una volta mi ha aiutata, stavano abusando con la forza dell'elettroshock e lui li ha fermati, promettendomi di proteggermi sempre" dissi guardandolo negli occhi "Cosa c'era tra voi due?" presi un bel respiro "C'è stato qualche bacio e qualche promessa di salvarci a vicenda da quel posto, prima che svegliassero te dal sonno criogenico ho dovuto metterlo io sotto sonno, stava diventando troppo forte, è stato sotto sonno per anni e anni. Pensavo che Zemo l'avesse ucciso con tutti gli altri ma non è stato così" alzai lo sguardo su di lui "Siete stati insieme?" chiese avvicinandosi "No, non me lo ricordo Bucky" sgranò gli occhi al soprannome e mi baciò di slancio, le sue mani mi fecero allacciare le gambe ai suoi fianchi. Mi fece appoggiare la schiena sul muro della palestra continuando a baciarmi "Evelyn, sono geloso di te, neanche immagini quanto" sorrisi e lo ribaciai.

Mi svegliai, Bucky era l'unico che mi dava la forza di continuare a vivere, mi mancava. Mi alzai e controllai l'orario erano le 10:00 di mattina, mi diressi alla palestra e incominciai ad allenarmi era l'unico modo per non pensare a quanto lui mi mancasse.

31 Marzo 2017, Londra

"Evelyn calmati!" urlò Aleksei ormai stufo del mio essere spaventata per i miei ricordi, sono svenuta un po' di volte in questi giorni. "Come posso calmarmi?! Questo posto Aleksei mi sta facendo diventare pazza! Io devo andare via. Non resterò un altro minuto qui dentro" urlai a mia volta, presi la cintura in cui tenevo i miei coltelli ad anello e il libro rosso. Corsi all'entrata, aspirai l'aria pulita allontanandomi il più possibile da Aleksei, mi avvicinai ad una moto e ci salii prima del ragazzo che la possedeva. Corsi via, l'unica cosa che volevo era tornare da Steve e Bucky. Aleksei mi stava seguendo con l'auto con cui eravamo arrivati a Londra. Scese dall'auto e mi lanciò un coltellino tascabile, colpì la gomma anteriore della moto "Aleksei! Che cazzo!" urlai saltando giù dal mezzo prima che potessi farmi male "Non puoi andare via così! Ho bisogno di te Evelyn! Non puoi abbandonarmi anche tu...ti prego..." urlò l'inizio della frase per poi finire in un sussurro, eravamo entrambi un po' rotti "So che lui ti manca, so che ti mancano tutti loro. Ma io ho bisogno di te Evelyn..."

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