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Scoppio a ridere ad una battuta di Julian, un compagno di Gabriel, per poi portare alle mie labbra la cannuccia dal bicchiere della mia acqua con ghiaccio. Rachel mi guarda sospettosa e io le faccio la linguaccia come dispetto.
"Come mai siamo al White poi? Di solito andiamo allo Star" commenta stranito Abram, il portiere della squadra di football
"Lo Star è sempre così pieno di gente, puzza di alcool e di fumo" fa una smorfia mia cugina teatralmente
La verità è un'altra a dire il vero, i miei polmoni hanno bisogno di stare in luoghi sani, lontano dal fumo e dall'umidità, e diciamo che lo Star è conosciuto come uno dei locali più frequentati di Atlanta, quindi è in cima alla liste dei posti da evitare.
La mia malattia non è mai stata un segreto, ma diciamo che ho preferito dirlo solo ai miei migliori amici, non sono di certo il tipo da mettersi in mostra ed odio essere compatita, quindi lo dico solo alle persone più importanti, e la squadra di football della mia scuola non è tra questi.
Ryan, uno dei giocatori, inizia a parlare della sua nuova fiamma e proprio mentre tutti noi lo stiamo ascoltando incuriositi seduti a quel tavolo pieno di alcool, sobbalzo quando sento qualcuno soffiarmi sul collo. Mi volto velocemente trovandomi davanti due occhi color cioccolato che ormai conosco bene.
"Ciao piccola Kaylee" Colin sorride prendendo una sedia e girandola per poi sedersi con il busto verso lo schienale e le braccia piegate su di esso, mi sfodera il suo miglior sorriso e mi fa l'occhiolino compiaciuto.
"Hey ragazzi" Austin, il migliore amico di Colin nonché un ragazzo davvero alla mano, si siede accanto ai miei amici per poi iniziare a parlare con loro amichevolmente
"Come mai quel messaggio? Rivedermi oggi a mensa ti ha fatto risvegliare vecchi ricordi?" Mi canzona con un ghigno provocatorio, sussurrando a un filo dal mio viso, così che nessuno possa sentirci. 
"E se ti dicesi di si?" Decido di tenergli testa e di provocarlo
"Oh piccola Kaylee, non giocare con me" si passa una mano sulla testa per poi mordersi il labbro "Cosa bevi?" Domanda guardando il bicchiere tra le mie mani
"Vodka" mento prontamente
Afferra il bicchiere dalle mie mani per poi bere dalla cannuccia, ma dopo il primo sorso se ne esce con una smorfia,
"Acqua con ghiaccio? Cos'hai 5 anni?" Ride provocatorio.
Me la sono cercata.
"Non mi piace bere alcolici" scrollo le spalle per poi riprendermi il mio bicchiere e bere dalla cannuccia dove lui aveva poggiato la bocca pochi secondi prima.
Questo poteva valere come un bacio? Facciamo mezzo bacio dai, la mia mente è già altrove.
Anche questa sera Colin è bellissimo. Indossa un paio di jeans neri larghi con una felpa bianca e le sue amate converse scure, i capelli sono spettinati, probabilmente aveva tolto da poco il cappello, aveva una giacca di jeans sopra la felpa e una camicia a scacchi legata in vita.
"Ragazzi, vi va di fare un gioco?" Propone Melissa, la fidanzata di Abram
"Ci sto" annuisce Gabriel afferrando la sua birra "Obbligo o verità" disse poi
"Che clichè" alzo gli occhi al cielo per poi alzarmi dal mio posto "Io vado al bagno" scrollo le spalle in segno di resa.
Attraverso il locale mezzo pieno per poi entrare nel bagno che per mia fortuna è vuoto. Mi accosto al lavabo e lavo le mani freneticamente e per vari minuti.
E' un comportamento involontario. Me lo ha spiegato il medico.
Quando sono sotto stress, invece di strapparmi i capelli o farmi del male, io mi concentro sulle mie mani. Le lavo così forte, torturandole con le unghie, da farle arrossare tutte, e a volte graffiamomele anche.
Sento improvvisamente la porta aprirsi e alzo lo sguardo verso lo specchio sopra al lavabo davanti a me.
"Temo tu ti sia perso. Il bagno dei maschi è qui accanto" esclamo divertita asciugandomi le mani, voltandomi subito dopo verso di lui.
Colin sorride, chiude la porta alle sue spalle con la chiave e sento la serratura scattare, poi si avvicina con un ghigno divertito, avanzando lentamente, e a ogni suo movimento a me manca sempre id più il respiro. 
"Non fingiamo che tra noi non ci sia attrazione, cazzo, ho voglia di fotterti da quando ti ho vista questa mattina" avvicina le labbra al mio orecchio, e io stringo involontariamente le gambe quando sento la sua lingua scivolare lungo il mio collo. 
Ha un profumo forte, così buono che mi dimentico che siamo in uno squallido bagno di un locale.
"Non credi di essere un po' troppo avventato? Magari ti ho scritto solo come amica e con il solo scopo di offrirti da bere" lo provoco, trattenendo una risata, e lui ci sta a questo mio gioco.
"Vorrà dire che quando avrò finito di farti quello che ho in mente, mi offrirai da bere" annuisce, e poggia le mani sui miei fianchi, mentre la sua gamba si fa spazio fra le mie, che si stringono intorno a lui.
Con una spinta poggia le mani sul mio sedere, facendomi sedere sul muretto del lavabo. Mi tira leggermente indietro i capelli, per poi divorarmi il collo di baci. Socchiudo gli occhi con un sorriso, e lo lascio fare, mentre le mie mani affondano nei suoi capelli.
Divertiti, Kaylee.
Spegni il cervello.
"Non farò sesso con te in un bagno di un locale" scuoto il capo in una risatina, e penso che se non sapessi che sto per morire, non mi sarei mai comportata così. 
Ma la consapevolezza è un'altra cosa. 
"Ci sono tantissime altre cose che possiamo fare oltre al sesso, e io voglio sperimentare con te ognuna di queste mie fantasie" mormora e la sua voce è così sensuale e calda che mi eccita da morire.
Fisso i suoi occhi scuri, e non resisto dal premere le mie labbra sulle sue. Ricordo come mi è piaciuto quella notte, a quella festa. E vorrei sentirmi ancora così.
Apro leggermente le gambe, e lui ghigna mordendomi il labbro. La sua lingua invade la mia bocca, mentre la sua mano scivola sotto la gonna, e le sue dita sfiorano l'elastico delle mie mutandine. 
Il suo modo di baciare mi manda fuori di testa. Assaggia la mia bocca, assaporando la lingua e giocandoci. Baciare Colin non è come toccare il cielo e raggiungere il paradiso; no, baciare Colin è come scendere nell'inferno più rovente. Le sue labbra lasciano segni sulle mie ed è una sensazione del tutto travolgente e da togliere il fiato, le sue labbra lo sono, il modo in cui bacia lo è. E io credo di non aver mai provato in tutta la mia vita una sensazione migliore di questa, e avrei tanto voluto che non finisse mai.
Quando le sue dita scivolano sul tessuto delle mutandine, premendo sulla mia intimità, boccheggio sorpresa, avvicinando di più il bacino contro di lui, facendogli capire che non voglio che smetta.
Al diavolo le buone intenzioni, Kaylee.
Voglio sentirmi bene, voglio dimenticare tutto.
Le sue dita oltrepassano il tessuto spostandolo di lato, e le sento sulla mia pelle, mentre con movimenti circolari mi accarezza.
Quando un suo dito mi scivola dentro, non ho neanche il tempo per respirare, che subito ne mette un altro. Mi manca l'aria, sono stretta e bagnata intorno alle sue dita e lui ci gode da morire, glielo leggo negli occhi lucidi, pieni di desiderio.
"Cazzo, sei così bagnata" spinge dentro di me, e la sua voce è così eccitante che ansimo appena contro la sua bocca "Voglio assaggiarti" mormora, e non è una richiesta, ma un'avvertimento.
Non mi stupisco, infatti, quando si allontana dalle mie labbra, abbassandosi.
Getto indietro la testa, e inarco la schiena reggendomi con le braccia al muro dietro di me, mentre con una mano continuo ad affondare fra i suoi capelli biondi.
Quando le sue labbra sono su di me, ansimo più forte, e lui mi guarda compiaciuto dal basso.
La sua lingua gioca con me, mi assapora, mi lecca tutta, e io sono così bagnata ed eccitata che non ci metterò molto a venire così, nella sua bocca.
"Cazzo, Colin" mormoro senza fiato, sentendomi in paradiso, mentre le mie gambe si stringono intorno alla sua testa, spingendolo sempre di più contro la mia intimità bagnata.
Quando sento la sua lingua dentro di me, esplodo di piacere, venendo sulle sue labbra, e mordendomi il labbro per non scoppiare in qualche orgasmo troppo rumoroso.
Ghigna e torna davanti a me, si lecca le labbra soddisfatto, mentre i suoi occhi brillano ancora. ha voglia di me, e io ne ho di lui, fino allo sfinimento.
"Hey" qualcuno bussa alla porta insistentemente, e chissà da quanto è lì fuori "Qui c'è bisogno del bagno"
Guardo i suoi occhi che mi ricordano il colore della cioccolata, poi mi sistemo la gonna e salto giù dal muretto, lavandomi le mani e sistemandomi i capelli più gonfi.
Lo guardo attraverso lo specchio, è ancora fermo alle mie spalle, con un ghigno divertito, mentre continua a leccarsi le labbra, e struscia la sua erezione contro il mio sedere, facendomi sentire quanto mi desidera.
"Il tuo sapore è proprio come quella notte, mi fa impazzire. Ormai non mi scappi più, la prossima volta ti faccio gridare il mio nome così forte e ti scopo quella bella bocca che ti ritrovi" mormora contro il mio orecchio, per poi andare verso la porta, e uscire per primo. 
Rilascio un gran sospiro, e cerco di restare tranquilla, per poter tornare dagli altri senza dare nell'occhio.
"Hey" Rachel mi fa segno di tornare a sedermi al suo fianco quando torno, e io la raggiungo, sedendomi così lontano da Colin.
La serata passa in modo tranquillo e abbastanza divertente, ad un certo punto alcuni ragazzi della squadra decidono di lasciare il White per poter andare a ballare allo Star, così restiamo in pochi.
"Gab, sono esausta potresti riaccompagnarmi a casa? Voi poi potete andare al locale con gli altri" esclamo tranquillamente fingendo uno sbadiglio, odio essere un peso per i miei migliori amici
"Non ci caschiamo mica, signorina" scuote il capo Rachel incrociando le braccia al petto, con una risatina tranquilla
"Si fottesse lo Star, noi restiamo con te"  
"Ma così mi sento in colpa" sbuffo seria contro il ragazzo
"Perché non venite anche voi scusate?" Domanda Austin sedendosi di fronte a Gabriel, oramai eravamo rimasti noi, gli altri avevano già raggiunto lo Star
"Come mai siete rientrati? Non andate con gli altri?" Domanda Rachel accigliandosi
"Colin odia quel posto e poi io devo parlare con Kaylee" sorride euforico il ragazzo, guardandomi con fare subdolo, con un sorriso che non promette nulla di buono.
"Con me?" Giocherello con la cannuccia tra le labbra e mi indico confusa
"Tu frequenti il quarto anno, vero?" Domanda come se già sapesse la risposta
"Beh, si"
"E sei nella sezione C, vero?" Domanda ancora e noto Colin ghignare divertito tornando a sedersi accanto al suo amico
"Vuole chiederti se puoi procurargli un'appuntamento con la tipa dai capelli rossi" spiega Colin senza giri di parole
"Lily?" domando ed entrambi annuiscono
"So che è fidanzata" mostra il muso Austin
"Si è lasciata qualche mese fa a dire il vero, ha scoperto che il suo fidanzato la tradiva" esclamo e vedo gli occhi del ragazzo davanti a me illuminarsi
"Puoi darmi il suo numero?" Tenta
"Posso chiederle se vuole uscire con te, ma non ti darò il suo numero" preciso seria
"Va bene, allora domandaglielo" mi incita
"Adesso?" 
"Perchè rimandare"
"Non posso chiamarla a quest'ora, a malapena ci parliamo in classe, figurati a quest'ora della notte" scuoto la testa
"Sappi che non ti darà tregua fino a quando non gli procuri un'appuntamento" mi avvisa divertito Colin
"Non sei mica un bambino Austin, domandaglielo tu" ride Rachel divertita
"Vero, io non uscire con uno che manda un'estraneo a chiedermelo" annuisco seria canzonandolo
"Sono una persona timida" mormora e io, Gabriel e Rachel ci guardiamo per poi scoppiare a ridere increduli.
Non può averlo detto davvero.
"Timido? Quando ero al primo anno stavo camminando per i corridoi della scuola e tu mi sei corso addosso stampandomi un bacio a stampo perché mi reputavi carina, non ci conoscevamo neanche" gli ricordo divertita
"Guarda che ti vedo negli spogliatoi che ti vanti del tuo cazzo con tutti, quindi non venire a dire che sei timido" aggiunge Gab facendo scoppiare a ridere me e Rachel nuovamente
"A me non sembri una persona timida" concorda mia cugina
"Credetemi, non lo è" scuote la testa Colin per poi bere la sua birra, e pensare che quelle labbra prima erano su di me. 
No, ricomponiti Kaylee, cazzo. 
"Ok, forse non sono proprio timido, ma Lily mi piace tantissimo e quando me la ritrovo davanti inizio a balbettare come un'idiota, finirei per fare un disastro" sbuffa per poi guardarmi con fare disperato "Ti scongiuro Kay, giuro che ti restituisco il favore"
"Domani a scuola le parlerò, ma non ti assicuro niente" alla fine cedo e annuisco, tentare non mi costa nulla
"Cazzo, sapevo che eri fantastica" sorride esultando.
Passammo un altro po' di tempo a ridere e scherzare, Austin ha una spiccata parlantina e raccontò un sacco di bravate che Colin combinava a scuola e che poi lui doveva sistemare e coprire. Mi piace la loro amicizia, sembra che ne abbiano passate tante insieme, eppure sono ancora uniti.
"Sei stanca?" Mormora Gabriel in mia direzione
"Un po'" ammetto stringendomi nelle spalle
"Conosco un posto appena fuori città, ci si diverte da urlo" raccomanda Austin, pe nulla propenso a tornare a casa.
A quest'ora per strada c'è molta umidità, sopratutto nei luoghi fuori città, quindi è fuori questione.
"Sono stanca anch'io a dire il vero, noi andiamo a casa" afferma Rachel

Il giorno dopo, mio padre mi accompagna a scuola come al solito in perfetto orario, e mi dirigo subito verso gli armadietti, per prendere il libro della prima lezione di questa mattina.
Mi fermo in mezzo alle scale che portano al secondo piano, dove c'e la mia classe, e fisso stringendo i libri al petto le due sagome davanti a me.
Rachel è appoggiata con le spalle al muro e Gabriel è davanti a lei, che parla tranquillo facendola ridere di cuore. Sono così in sintonia, così innamorati, che mi si stringe il cuore. Sorrido  amaramente, pensando che io non avrei mai potuto provare nulla del genere.
Ho passato metà della mia vita a sognare un'amore come quello che leggo nei miei amati libri, o come quello dei film, con un bel lieto fine. La mia lista è piena di desideri romantici, dichiarazioni d'amore, piccoli gesti insieme. Amo follemente i miei due miglior amici, e sono la loro fan numero uno, ma non per questo fa meno male.
Come mi ripeto sempre, la consapevolezza è un'altra storia.
La consapevolezza che sto morendo, e che non potrò mai vivere un simile amore, mi distrugge ogni volta.  
Dio deve odiarmi proprio tanto.
"Kaylee, tutto bene?" Lily mi affianca poggiandomi poi una mano sulla spalla preoccupata
"Come?" La guardo mormorando appena
"Stai piangendo" mi fa presente tristemente, stringendosi nel cappotto a quadri scuro.
Mi porto istintivamente la mano sulle guance bagnate e sgrano appena gli occhi, non mi ero accorta di star piangendo.
Guardo di colpo i miei migliori amici, che per fortuna non mi hanno ancora notata, poi torno a guardare la ragazza dai lunghi capelli rossi al mio fianco, supplicandola con lo sguardo.
"Per favore non dirglielo"
La sorpasso velocemente, poi corro al piano superiore, senza fermarmi.
Cammino velocemente e con la testa bassa, qualcuno mi viene addosso e io mi stringo nelle spalle dolorante, aggrappandomi ai miei libri che stringo contro il petto.
"Scusa" mormoro senza alzare lo sguardo, poi torno a correre lontano dalla folla, lontano da tutte quelle risate di corridoio.
Per fortuna la campanella è appena suonata e tutti gli studenti sono già andati in classe, così trovo il piano deserto, entro nella sala teatro che è sempre vuota di mattina, e subito l'oscurità della stanza e il silenzio tombale mi invade la mente. 
E' tutto ok, Kaylee, sei sola adesso, puoi smettere di fingerti forte. Puoi lasciarti andare.
Lascio cadere i libri sul pavimento con un tonfo per poi appoggiarmi con le spalle al muro, fino a scivolare con il sedere sul pavimento. Mi porto le mani sulle labbra, e semplicemente scoppio a piangere, con tutte le mie forze.
Mi sento assalire da un senso di panico e tristezza, che mi lascia senza fiato.
Io ci provo ad essere forte per gli altri, per mio padre, per Rachel e per Gabriel. Mi costringo sempre a sorridere, a ridere così forte da avere dolore alla bocca, e a non piangere.
Non mostro mai loro la mia debolezza, perchè la loro è più forte della mia, e io non voglio dargli un altro motivo per soffrire.
Volevo che loro vedessero solo quella parte di me, la più bella, la più felice, perchè consapevole che quello sarebbe stato il loro ultimo ricordo della loro adorata Kaylee.
Ma io sto morendo, e odio questa situazione.
Odio il contro alla rovescia che porto sulla testa.
Odio non poter vivere la mia storia d'amore, odio il fatto che non potrò diplomarmi, o laurearmi. Odio il fatto che non potrò esserci per i miei due migliori amici, odio il fatto che non vedrò più i fuochi di capodanno, o scarterò i regali di natale con mio padre. Odio doverlo lasciare da solo, così come ha fatto la mamma, quando si è ammalata.
Odio tutto quello che so che non potrò avere, ma va bene, mi sono arresa al mio destino. Ho accettato il fatto che Dio ha stabilito la mia morte, ma ciò non toglie il fatto che fa male lo stesso. Fa tremendamente male.
Quella mattina, piango così forte fino a far stringere la gola, fino ad avere il mal di testa. Piango forte e stringo le mani sul petto, all'altezza del cuore, come se avessi paura che avrebbe potuto smettere di battere da un momento all'altro.

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora