37.

792 33 1
                                    

"Sei sicura di questa scelta? Dopo potrebbe essere troppo tardi" il dottor Davis mi guarda con fare serio e aspetta da parte mia una risposta estremamente decisa
"Sicura" annuisco lievemente "Preferisco tornare a casa mia"
"Va bene" annuisce con amarezza "domani mattina potrai tornare a casa, questa sera è meglio che resti qui" mi informa facendo segno a mio padre di raggiungerlo all'esterno
"Ciao tesoro" Felicity entra nella mia stanza con un enorme mazzo di splendidi gigli bianchi e una busta del suo ristorante
"Hey" sorrido restando tuttavia a letto, ero in piena flebo e non riuscivo a reggermi sulle gambe
"Colin oggi doveva fare delle commissioni e probabilmente farà tardi così ho pensato di passare per un saluto" spiega con un gran sorriso dolce, poggia al mio fianco la bellissima torta al cioccolato e subito sento lo stomaco brontolare
"La mia preferita" sussurro estasiata mentre lei sistemava i fiori in un vaso sul comodino affianco al letto "ti ringrazio molto Felicity" sorrido riconoscente
"Ma va per così poco" scuote la testa per poi andare verso la finestra "che bella vista" sussurra con un piccolo sorriso
"Il padre di Colin è stato molto gentile a pagare tutto questo per me" esclamo grata "sono grata ad entrambi voi a dire il vero" le sorrido e lei ricambia venendo al mio fianco
"Il padre di Colin si farebbe uccidere per suo figlio, è sempre stato un buon padre" annuisce sedendosi al mio fianco e prendendomi la mano "come ti senti tesoro?"
"La terapia non sta funzionando, ma io vado avanti finché riesco" scrollo le spalle
"Sei molto forte piccola" mi accarezza il volto

Felicity era stata molto dolce a passare, ma purtroppo dopo un po' dovette tornare al suo lavoro, ma non scherzavo quando dicevo che in ospedale non mi lasciavano neanche un secondo da sola, quando lei andò via arrivarono Rachel e Gabriel, i miei due migliori amici.
"La mia ragazza preferita" mi abbraccia subito lui stendendosi al mio fianco mentre Rachel, con un sorriso, si sedeva dall'altro lato
"Se mi stringi un altro po' mi blocchi la circolazione" rido e Gabriel mi scompiglia i capelli facendomi una smorfia
"Ti abbiamo portato un regalo" ridacchia la mia amica passandomi una scatola blu piena di dolci zuccherati e un peluche carinissimo di Koya, un piccolo koala azzurro dalle guance rosee e il nasino viola, era una delle mascotte dei BTS
"È tenerissimo" ammetto poggiandolo fra le mie gambe "vorrei proprio sapere come faremo domattina io e mio padre a portare a casa tutti i regali" ridacchio osservando la mia camera piena di palloncini colorati, cesti di dolci e peluche di ogni dimensione, ormai anche le infermiere non sapevano più dove poter passare con il carrello per la stanza.
"Ti va di fare la serata giochi domani? O se vuoi possiamo andare al karaoke, al cinema, o possiamo fare un bel giro al parco" propone guardando subito Rachel che annuisce ovvia
"Certo, possiamo fare tutto quel che vuoi" dice subito
"A dire il vero..." abbasso appena lo sguardo sulle mie gambe
"Cosa c'è Kay? Lo sai che a noi puoi dirlo" mi afferra la mano dolcemente Rachel baciandola
"Sto perdendo tutte le forze ragazzi, il dottore ha detto che devo andarci piano, non riesco più a stare sulle gambe e ho dolore ovunque, il mio corpo sta cedendo sempre di più" spiego loro con voce bassa e fare tranquillo.
Rachel chiude gli occhi qualche secondo assimilando le mie parole per poi sorridermi con qualche lacrima solitaria
"Qual'è il problema?" domanda Gabriel e lo guardo curiosa "ti ci porto io in spalla, se vuoi ti porto per tutta Atlanta sulla schiena" sorrido di cuore con occhi lucidi e lui mi spintona lievemente il braccio "Hey, guarda che Rachel non è gelosa" scherza facendomi l'occhiolino
"Se vuoi te lo regalo" annuisce subito lei ridendo
"Ahhh, voi due" rido prendendo le mani di entrambi "vi voglio così bene" ammetto

Quando finalmente poco dopo mi tolsero la flebo dal braccio, i miei amici erano andati via ma Colin era arrivato e con lui c'era anche mio padre che se ne stava sul divano davanti al letto con la sua bella dose di caffè e il giornale fra le mani.
"Oggi ho fatto un sacco di cose" mi stava raccontando Colin "Tuo padre mi ha fatto fare il giro per il suo distretto di polizia, ho sparato e ho parlato con il suo superiore, tuo padre ha detto che sono suo figlio e potrò iniziare come recluta se prima mi diplomo e faccio un'addestramento di sei mesi" spiega euforico facendo ridere l'uomo dietro di lui
"Hey sta calmo, ci vuole ancora tempo al tuo diploma, e c'è ancora l'estate davanti, non ti farò entrare prima di un anno di pausa" lo indica divertito
"Cosa?" Colin smette di accarezzarmi i capelli e si alza per raggiungere l'altro sul divano "andiamo Eric, non farmi scherzi, un anno? Non se ne parla, dopo il diploma inizio subito l'addestramento" scuote la testa contrario
Sorrido osservo il mio fidanzato e mio padre discutere e mi sorride il cuore vedendo la felicità di Colin mentre parlava del suo futuro che comprendeva anche la presenza di mio padre, e questo mi rendeva felice, vederli insieme anche dopo era tranquillizzante per me sinceramente, sapevo che mio padre non sarebbe rimasto da solo.

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora