Epilogo.

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Tre mesi dopo

Varco la soglia di quella stanza e sento il cuore fare meno male, e sorridere un po' di più. Osservo la finestra ricoperta con della carta da giornale fissata con dello scotch, i mobili vuoti e il letto disfatto, niente effetti personali, niente delle numerose cose di Kaylee. Mi prendo un momento per guardarmi intorno e rilascio un sospiro, sedendomi sul morbido materasso privo di lenzuola. E lì, sul lato vuoto di quel polveroso letto, giace per sempre il nostro amore , l'amore di due persone separate all'indifferenza del destino.

"Zio Eric, hai preso le chiavi?" Rachel percorre le scale di corsa davanti a me con ancora tra le mani l'ultimo scatolone
"Si" annuisce l'uomo afferrandole dal retro dei suoi jeans, per poter chiudere la porta d'ingresso, o chiudere per sempre quella parte di storia della sua vita, e della nostra
"Colin, sei pronto?" Domanda guardandomi da sotto l'artico

Osservo il soggiorno davanti a me e sorrido appena, un sorriso colmo di ricordi. Per un momento mi sembra di rivedere me e Kaylee, distesi sotto un caldo piumone, su quel grande divano dove dovevo pregarla per minuti interi per farla alzare.
Osservo ora la casa completamente vuota, niente mobili, niente quadri, niente vita. Solo mura colme di storia e ricordi, una storia che restera per sempre in questa casa.

"Perchè questo è ancora qui?" Domando verso Eric che mi affianca con passo tranquillo rilasciando poi un sospiro e infilando le mani nelle tasche del cappotto
"Non ho avuto il coraggio di coprirlo, ci penseranno i nuovi proprietari" scrolla le spalle "Ti aspetto in macchina figliolo, fa con calma" mi lascia una pacca sulla spalla per poi uscire da quella casa, con il ricordo felice di sua moglie e sua figlia che lo salutano da sotto l'uscio della porta, con due sorrisi amorevoli e lo sguardo di chi veglierà per sempre su di lui.

Osservo il nome di Kaylee scritto su quel muro con una calligrafia disordinata e infantile. Ci passo la mano sopra e sorrido notando il piccolo particolare che era stato aggiunto a penna, chissà quando lo aveva scritto.

Il mio nome.
Sotto il nome di Kaylee, c'era il mio, scritto da lei poco prima di essere ricoverata di nuovo probabilmente, perchè la calligrafia era migliorata.
Sento il rumore del pick-up di Gabriel, stava provando a farlo partire ma come sempre era un'impresa. Mentre Eric si era deciso a vendere casa provando ad andare avanti, Gabriel non avrebbe mai rinunciato al suo pick-up, ma continuava a portarlo dal meccanico ogni giorno per far cambiare ogni volta un pezzo diverso, aggiustato uno se ne rompeva subito un'altro. Prima o poi sarebbe stato come nuovo.

Mi cade l'occhio sul giardino, mi alzo e apro la grande vetrata in salotto per poter uscire fuori e raggiungere il nostro rifugio.
Sarà l'ultima volta che lo vedo, e giuro, fa così male.

Passo la mano sul tronco dell'albero per poi aggrapparmi alla scala e salire in cima.
Eric ha detto che probabilmente i nuovi proprietari l'abbateranno, vogliono costruire una piscina e hanno bisogno di tutto lo spazio in giardino.
Io ero e sono contrario a questa decisione, alla scelta di vendere e permettere a completi estranei di modificare questo posto, ma so che Kaylee avrebbe voluto così.

Osservo le mura di legno, completamente prive di foto, luci e tutte le decorazioni della mia ragazza. Al contrario però, il soffitto era sempre lì, blu e ricoperto di stelle. Mi stendo sul pavimento portando un braccio dietro la testa, fisso con nostalgia e per l'ultima volta quel soffitto che mi sa di lei, come ogni cosa al mondo ormai.

Il ricordo della mia preziosa Kaylee resterà per sempre inciso nel mio cuore, sarà sempre lì, un giorno probabilmente farà meno male, ma sarà sempre vivo e forte, perchè mai smetterò di amare quella ragazza. La mia ragazza.

Sento il clacson di Gabriel e volto appena la testa
"Colin, forza dobbiamo andare" grida lui standosene appoggiato alla portiera aperta

E così, ci siamo...

Lascio un bacio sulla mia mano destra per poi posarla sul soffitto. Mi guardo un'ultima volta intorno per poi scendere, per sempre.

Torno in casa dove chiudo la finestra, poi afferro le chiavi di casa che Eric aveva lasciato all'ingresso, e le inserisco nella toppa della porta. Mi volto e sospiro alla vista della casa spoglia, poi mi rigiro e chiudo la porta.

"Sapete cosa ci vorrebbe adesso" propone Rachel aprendo la portiera dell'auto del suo ragazzo, senza tuttavia entrarci
"Andare a casa a studiare dato che tra poche settimane ci diplomiamo?" esclama sarcastico Gabriel facendoci ridere
"No scemo, un bel dolce al cioccolato" sorride scrollando le spalle
Sorrido con gli occhi leggermente lucidi per poi abbassare la testa e scalciare appena l'aria
"Ci sto, sempre se il furgone di Gabriel resista fino in centro" ride Eric salendo nella sua auto
"Ho cambiato il motore ieri, ora va una bomba" annuisce fiero dando un colpo sul cofano prima di entrare
"Speriamo non esploda anche come una bomba" commenta sarcasticva Rachel seguendolo

Sorrido divertito e raggiungo l'auto di Eric per poi salire al suo fianco.
Lui mette in moto e stringe le mani sul volante, rilascia un profondo respiro e guarda dallo specchietto retrovisore per l'ultima volta quella casa.
Alla radio si sente Welcome Home dei Radical Face e io non posso fare a meno di sorridere e riconoscerla come un piccolo segno.
Appoggio la mano lungo il finestrino aperto e sento il vento fresco che soffia contro la mia pelle, decido di non voltarmi ancora per dare un ultimo sguardo a quella casa. Avevo già dato il mio addio.

"Pronto?" Domanda Eric guardandomi con un sorriso confortevole, di quello che ti faceva venire voglia di sorridere, il sorriso uguale a quello di Kaylee
"Pronto." annuisco deciso





The end

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora