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La suoneria del mio cellulare non smetteva di rimbombare nella stanza ma io ero davvero troppo stanca per rispondere al primo tentativo, così ci misi un po' ad allungare il braccio verso il comodino e rispondere.
"Pronto" bisbiglio con ancora gli occhi chiusi e standomene distesa sul letto
"Kaylee" riconosco la voce di Austin e apro appena gli occhi per vedere l'orario
"Austin? Sono le 4 di notte" gli faccio notare incredula
Sentii delle voci sotto, come se qualcuno stesse incitando una rissa, e dal tono di voce proccupato di Austin capii che qualcosa non andava
"Austin, che sta succedendo?" Domando e quello che mi disse bastò per farmi catapultare giù dal letto, scrivere a Gabriel di passarmi a prendere subito e vestirmi in tutta fretta con vestiti afferrati a caso.
Gabriel era ancora sveglio per mia fortuna, è sempre stato un notturno e aveva letto subito il messaggio. Quando salii in macchina lui non disse nulla, gli dissi solo l'indirizzo e si catapultò lì senza chiedere spiegazioni.
Una volta arrivati allo Star vedo subito Austin davanti l'ingresso e quando noto il graffio sulla sua guancia che ancora sanguinava mi preoccupo sul serio. Dov'è Colin?
"Dov'è?" Scendo velocemente dalla macchina catapultandomi fuori
Faceva freddo e l'aria era umida da far paura, ma poco mi importava in quel momento, volevo solo trovare Colin, tanto che mi dimenticai del fatto che dovevo stare lontana da posti come quelli o rischiavo un giro in ospedale
"Kaylee, finalmente" sospira lui più tranquillo ora "è di qua, non riesco a farlo ragionare è ubriaco fradicio" spiega facendomi segno di seguirlo verso il parcheggio sul retro
"Perchè avete bevuto tanto" sbuffo scazzata
"Ha detto che aveva improvvisamente voglia di bere, non ha smesso un attimo di ordinare drink e in poco tempo si è ritrovato a vomitare" scrolla le spalle per poi indicarmi l'auto di Colin con il sottoscritto accanto, seduto su un muretto con le braccia poggiate sulle ginocchia e la testa bassa fra le mani sporche di sangue
"Colin" corro verso di lui e mi abbasso sulle gambe per poterlo fronteggiare "Colin, amore" gli prendo il viso tra le mani
"Amore" sorride forzatamente e sento subito la puzza di alcool
Ha gli occhi rossi e stanchi, l'aria traballante e la voce impastata dall'alcool, perché aveva bevuto così?
"Come ti senti?" Domando cauta
"Kaylee" poggia una mano dietro al mio collo e fa toccare le nostre fronti "Come sei bella cazzo, mi togli il fiato" mormora socchiudendo gli occhi beandosi di quel momento
"Sei ubriaco, dai andiamo a casa" tento di aiutarlo ad alzarsi ma lui me lo impedisce "Colin..." mormoro
"Casa? Casa mia è dove sei tu, perché non lo capisci? Io ti amo Kay, ma hai detto che non esiste una cura-" inizia a parlare velocemente e senza connessione mischiando le frasi "Dobbiamo fare così tante cose ancora, la lista, i desideri, dovremmo andare piano e fare tutto per bene, dovremmo avere una vita a disposizione, ma neanche quella mi basterebbe a dire il vero. Invece quanto abbiamo? Settimane? Giorni?" lacrime iniziarono ad uscire copiose dagli occhi rossi e io lo guardai con il cuore in mille pezzi
"Colin ma cosa dici...." domandò Austin confuso cercando di poggiare la mano sulla spalla dell'amico
"Non toccarmi cazzo" sbottò lui scostandolo duramente, vedo Austin stupito e deluso, deve avere così tante domande in testa
"Colin calmati" incita Gabriel
"Non ditemi di stare calmo cazzo" grida piangendo "Io voglio Kaylee, vorrò sempre Kaylee, ma lei...." si lascia cadere sulle ginocchia e afferra il viso bagnato fra le mani tremolanti "lei sta morendo" mormora distrutto e con occhi sbarrati
"Amore" mi piego e lo abbraccio forte sentendolo tremare da testa a piedi, provo ad essere forte e a non lasciarlo andare, provo a tranquillizzarlo anche se per me non è facile, ma prima di tutto viene lui, lui che in poco tempo ha rubato il mio cuore, facendomi innamorare perdutamente.
Fu dura, Colin vomitò subito dopo e io gli accarezzai la schiena continuandolo a tenere stretto fra le mie braccia. Non poteva tornare a casa in quello stato, sua madre sarebbe rimasta distrutta alla vista di suo figlio in quelle condizioni, così lo accompagnammo a casa di Austin, dove passò la notte, poi Gabriel riaccompagnò me, salutandomi con un bacio sulla fronte dolce e confortevole. Entrai in casa mia e trovai mio padre in soggiorno che era appena rientrato dal turno di notte. Mi guardò con indosso la sua divisa, un'espressione confusa e il cellulare sospeso a mezz'aria.
"Cos'è successo?" domanda preoccupato
"Oh, papà..." mormoro con voce spezzata correndo poi ad abbracciarlo
"Kaylee" sussurra stringendomi a lui

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora