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"Solo 10 minuti di ritardo, facciamo progressi" se la ride Colin in tutto il suo splendore standosene appoggiato alla sua auto con le mani infilate nelle tasche della felpa viola
Colin aveva letteralmente uno stile innovativo e incredibile, mi piace da matti poi come gli stanno quei semplici abiti. Oggi indossa un jeans con una felpa viola e le Jordan al piede, semplice, ma di gran impatto se indossati da lui.
"Dai, sì clemente" borbotto chiudendomi la porta di casa alle spalle per poi correre verso di lui
Sorrido e lo saluto con un bacio a stampo poggiando la mano sulla sua guancia morbida.
"Credo di essermi innamorata del tuo profumo" osservo colpita da quella curiosa fragranza che mi lasciò senza fiato
"Pensa un po', io invece mi sono innamorato di come ti fascia il seno questo top, sei dannatamente sexy" mormora soffiandomi sulle labbra
Sento una scarica lungo la spina dorsale e mi mordo l'interno guancia. Se la giornata inizia così sono spacciata, non credo di essere in grado di arrivare a fine serata reprimendo la voglia di saltargli addosso e baciarlo fino alla morte.
Una volta in macchina lui mette in moto e parte senza dire nulla, allaccio la cintura e mi volto appena verso di lui con un sorriso furbo.
"Allora, dove andiamo?" Domando non potendone più, io odio le sorprese, cioè si mi piacciono ma odio non sapere le cose, mi manda in bestia.
"Lo vedrai quando saremmo arrivati" ridacchia guardando la strada davanti a se
"Pretendo un'indizio" sbuffo imbronciata
"Perché non ti addormenti? Ci vorrà un po'" mi liquida divertito imboccando la strada per l'autostrada, ma dove diavolo mi sta portando?

"Mi annoio" sbotto dopo circa 5 minuti passati a skippare le canzoni alla radio
"Sta un po' ferma" ride allungando le mani sul volante e portando la testa leggermente indietro
Mi fermo a guardarlo e sento un leggero capogiro. Colin non era solo bello, era una quelle bellezze che non ti stancheresti mai di guardare, avete presente no?
"Cosa" mi guarda curioso
"Ora capisco perché tutte a scuola stravedono per te" annuisco tra me e me "sei un figo da paura" ammetto
"E lo scopri solo ora?" scoppia a ridere "ora però smettila di elogiarmi e siediti composta per l'amor del cielo, ogni volta che ti muovi la tua gonna si alza e io impazzisco alla vista delle tue gambe" sussurra improvvisamente e io sento il corpo riscaldarsi improvvisamente
Sorrido leggermente e furbamente per poi muovermi volontariamente sul sedile facendo alzare appena la gonna
"Ops" mormoro ridendo divertita
"Dico sul serio Kaylee" si lecca il labbro frustrato tornando poi con gli occhi sulla strada "smettila piccola stronza che non sei altro o giuro che fermo la macchina sul ciglio della strada" minaccia
"Di fare cosa?" Domando fingendo di non capire
Mi diverto da morire nel provocarlo, voglio vedere fino a che punto è capace di arrivare.
"Kaylee" volta il capo verso di me e noto un sorrisetto divertito sul suo volto "allaccia la cintura e smettila di muoverti" mi ordina ridendo e io decido di smetterla per evitare di finire fuori strada.
Dopo 15 minuti passati a dar fastidio a Colin giocando con la manovella del volume della radio, canticchiando e muovendomi senza fermarmi un secondo, finalmente parcheggia l'auto annunciando che siamo arrivati.
"Finalmente" trillo euforica saltando giù dall'auto appena spenge il motore
"Non uscire" mi ordina e io mi blocco con la portiera aperta
"Perchè?" torno seduta sconcertata
Colin esce dall'auto e fa il giro della macchina per poi venire ad aprirmi la portiera con un sorriso ironico.
"Prego piccola" mi fa segno di uscire e io lo seguo non sapendo se ridere o meno "Non guardarmi così, è il punto numero 6" scrolla le spalle
"Mio Dio, ma cosa avevo fumato mentre scrivevo quei punti" scoppio a ridere trovando il tutto molto divertente
"Dimmi che hai fame" mi indica con la mano sinistra mentre fa intrecciare l'altra con la mia e camminando un passo davanti al mio
"Sto morendo" annuisco sorridendo per quel piccolo gesto spontaneo
"Hai detto che preferisci il Mc Donalds ad un bel ristorante, giusto?" Mi indica poi e io annuisco sincera
Entriamo nel grandissimo Mc Donalds davanti a noi e ordiniamo il nostro pranzo per poi portarlo via.
"Hai ordinato per un'intero reggimento di soldati affamati" rido indicando i tre sacchetti pieni che stringeva tra le mani
"Bisogna mangiare per essere in forze, e si da il caso che ci aspetta un lungo pomeriggio" ridacchia incamminandosi per un lungo sentiero appena fuori città, dietro la struttura del Mc Donalds, che portava verso una collina.
"Mio Dio, dove stiamo andando" sgrano gli occhi seguendolo camminando qualche passo indietro a lui
"Forza, tieni duro" ridacchia senza fermarsi
Dopo circa 5 minuti ero esausta, questa collina diventa sempre più ripida e io non sono proprio nelle condizioni fisiche adatte per certe camminate.
"Manca molto? Sono esausta" sospiro a fatica fermandomi e piegandomi sulle gambe
"Non camminiamo neanche da 10 minuti" ride voltandosi per guardarmi "Ti senti bene?" Si acciglia poi
"Si" sospiro alzandomi per poi scrollare le spalle
"Siamo arrivati" mi fa cenno con un sorriso e io alzo il capo curiosa
Ciò che mi ritrovo davanti è una vasta distesa d'erba circondata da alberi enormi e bellissimi che affacciava su tutta Atlanta.
"O mio Dio" sussurro avanzando appena
La città era nel più totale caos anche da quaggiù. Piena di luci, di rumori in lontanaza, piena di vita. Per qualche strano motivo quella vista mi faceva sentire meglio, più leggera, più serena. Era questo il potere di una vista mozzafiato.

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora